Giappone, passaggio a vuoto per l'Abenomics

Il piano di rilancio del Sol levante nel 2014 non ha portato i risultati sperati. Il paese è anche entrato in recessione. La BoJ, intanto, ha adottato politiche monetarie più aggressive. Leggi le analisi di Morningstar.

Marco Caprotti 30/12/2014 | 11:45
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L’Abenomics rischia di essere soltanto un provvedimento di breve respiro? Il piano di spinta economica del Giappone introdotto dal governo guidato da Shinzo Abe ha dato qualche risultato, ma gli operatori nel 2014 hanno avuto dubbi sulla tenuta della crescita nipponica. Sullo sfondo è rimasta la questione del debito pubblico che, in 20 anni (e in rapporto al Pil) è passato dall’80% al 243%. Secondo Morningstar, se si utilizzano i criteri di misurazione standard, il Giappone è in una situazione fiscale peggiore della Grecia. I governi del Sol Levante non sono riusciti ad approvare una finanziaria decente dal 1992 e si trovano sempre alle prese con uno dei peggiori deficit del mondo.

Scommessa yen
I motivi di speranza, tuttavia non sono mancati. Merito anche dell’indebolimento dello yen che potrebbe dare la spinta decisiva a un paese votato all’export. La causa della sempre maggiore debolezza valutaria è da ricercarsi nelle misure di politica monetaria decise dal governo giapponese insieme alla Bank of Japan. L’ottimismo degli operatori riguardo al Sol levante è legato anche alla capacità delle aziende di generare profitti. Dall’inizio dell’Abenomics, le società giapponesi sono state in grado di battere le stime degli analisti sugli utili netti mediamente del 9% a ogni trimestre.

Sul fronte inflazione qualche risultato si è visto. Ad aprile, dopo l’entrata a regime dell’aumento dell’Iva dal 5% all’8%, i prezzi al consumo hanno messo a segno lo scatto più deciso dal 1991. La crescita è stata del 3,2%, di poco sopra le previsioni degli economisti. Per quanto riguarda il Pil, le cose, però non sembrano filare nel verso sperato dagli investitori. Il governo giapponese ha tagliato le sue previsioni sulla crescita economica reale per l’anno fiscale 2014, portandole da +1,4% a +1,2%, a seguito dei timori che il rialzo dell’Iva dal 5 all’8%, il primo in 17 anni e operativo da aprile, potesse continuare a pesare sulla domanda interna.

Il Giappone, intanto, è tornato (a sorpresa) in recessione: nel terzo trimestre il Pil ha registrato una flessione dello 0,4% e dell’1,6% su anno. Nessun economista aveva previsto il calo. Intanto, fronteggiando il rischio di fallire l’obiettivo d’inflazione al 2%, il Governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, ha lanciato un ulteriore stimolo all’economia, pianificando un aumento della base monetaria d’entità compresa tra il 15% e il 33%. La BoJ ha così adottato una misura di politica monetaria senza precedenti per dimensione ed effetto sorpresa sui mercati finanziari.

 Ecco le analisi con cui Morningstar ha seguito l’evolversi della situazione da gennaio a dicembre 2014:

Al Giappone manca già il fiato
La svalutazione dello yen non serve a rilanciare le esportazioni del paese che deve difendersi dalla concorrenza degli emergenti. E l'Abenomics non sembra la scelta giusta per dare la spinta alla congiuntura nel lungo termine. 

Scommessa sullo yen
La politica economica del Giappone non sta ancora dando i frutti sperati da Tokyo. Ma gli operatori hanno ritrovato un po' di ottimismo e contano su un indebolimento della valuta. 

Roulette giapponese
Il piano di rilancio economico del premier Abe sta facendo aumentare il deficit commerciale. Gli utili aziendali salgono. Ma il problema del debito pubblico diventa sempre più grave. 

Il Giappone ora festeggia l'inflazione
L'aumento dell'Iva ha dato una spinta ai prezzi come voleva il governo. La preoccupazione è che possano esserci effetti negativi sui tassi di crescita. L'azionario del Sol levante, dicono gli operatori, resta sottovalutato. 

La Borsa di Tokyo non ascolta la congiuntura
L’impatto dell’aumento dell’Iva è ancora da valutare, ma ci sono segnali di uscita dalla deflazione. I listini restano timidi di fronte al programma governativo di rilancio economico.

Al Giappone serve altra medicina
La cura del premier Abe per rilanciare l'economia del Sol levante non sta funzionando come dovrebbe. Gli investitori sperano nei rimedi della BoJ.

Il Giappone punta sulle armi della BoJ
La politica del premier Abe per far crescere l'inflazione del Sol levante non dà i risultati sperati. La Banca centrale prepara l'arsenale per mantenere debole la divisa e aiutare le esportazioni. Gli analisti, intanto, invitano alla cautela. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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