L’Asia gioca la carta delle riforme

Lotta alla corruzione e apertura dei mercati finanziari in Cina, meno burocrazia in India, più attenzione alla corporate governance e agli azionisti in Giappone e Corea del sud hanno fatto tornare l’interesse degli investitori per l’area.  

Sara Silano 23/10/2014 | 10:06
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“Riforme” è la parola-chiave per interpretare l’atteggiamento degli investitori sui mercati asiatici. Dopo le vendite scattate l’anno scorso in seguito all’annuncio della fine della politica monetaria ultra-espansiva da parte della Federal Reserve (tapering), l’area del Pacifico è tornata ad attrarre capitali. Morningstar stima flussi netti per 2,5 miliardi di euro nei fondi azionari Asia (escluso il Giappone) venduti in Europa da inizio anno, cui si sommano 5,5 miliardi in quelli specializzati sul Sol Levante.

La Cina lotta contro la corruzione
In particolare, è fitta l’agenda di riforme della Cina, con Pechino che si dibatte tra sostegno allo sviluppo e cambiamento. Mentre gli economisti studiano gli ultimi dati macro, con un Pil (Prodotto interno lordo) cresciuto del 7,3% nel terzo trimestre, il livello più basso degli ultimi cinque anni, gli investitori invitano a non fermarsi solo al breve periodo, ma a guardare alle trasformazioni che stanno avvenendo sui mercati finanziari dell’ex Celeste impero. Catherine Yeung, direttore degli investimenti per l’azionario Asia di Fidelity Worldwide Investment, mette l’accento soprattutto sui provvedimenti anti-corruzione, che potrebbero ridurre lo svantaggio delle società private rispetto a quelle a controllo pubblico nell’avere finanziamenti, licenze e permessi, e su quelli per una maggior apertura dei mercati finanziari.

La nuova era dell’India
Il vento delle riforme soffia anche in India, che è stata una delle migliori Borse mondiali dall’inizio dell’anno. Per la prima volta in trent’anni, un unico partito ha la maggioranza in Parlamento e può quindi implementare con decisione il programma di riforme. Il Primo ministro, Narendra Modi, forte dei successi riportati nel precedente incarico a capo dello stato del Gujarat, sta cercando di portare la sua esperienza a livello nazionale, con un impegno maggiore sul fronte della spesa per infrastrutture e una riduzione delle lungaggini burocratiche. E’ positiva anche l’apertura alle aziende e agli investitori stranieri.

La terza freccia di Abe
In Giappone, gli occhi sono puntati sull’Abenomics, il pacchetto di misure varate dal governo guidato da Shinzo Abe per rilanciare l’economia, e sulla politica monetaria ultra-espansiva della Banca centrale. Yeung mette l’accento in particolare sulla cosiddetta “terza freccia” del Primo ministro, che riguarda il settore societario, con una serie di riforme per aumentare la trasparenza, migliorare la corporate governance e la responsabilità sociale degli amministratori e definire nuove regole per i fondi pensione, che hanno un’importante influenza sul mercato. E’ di questi giorni, infatti, la notizia che quello nazionale, che è il più grande al mondo, potrebbe aumentare la quota di azioni domestiche al 25% da un range attuale di 6-18%, e ridurre la percentuale di titoli di Stato.

La Corea cambia marcia
Sul fronte del governo societario, stanno cambiando le cose anche in Corea del sud, grazie alle iniziative del nuovo ministro delle Finanze, Choi Kyung Hwan, per incentivare la semplificazione del controllo dei grandi conglomerati, conosciuti come chaebols, che hanno fatto la storia economica del Paese. Pressioni per politiche più allineate con gli interessi degli azionisti arrivano anche dagli amministratori indipendenti, come ha testimonia il recente caso di Hunday Motor, dove alcuni consiglieri hanno messo in discussione la decisione di acquistare un terreno in una zona costosa di Seoul.

Più peso negli indici mondiali
Se la recente volatilità dei mercati ha messo gli investitori in modalità “risk-off”, ossia di avversione al rischio, in una prospettiva di lungo periodo l’Asia rimane una regione da tenere sotto osservazione, non solo per i tassi di crescita economica, ma anche per le trasformazioni che la stanno attraversando. Ne è convinta Yeung, che ha una lunga esperienza sui mercati finanziari del Pacifico, cominciata nel 1996 (è in Fidelity dal 2006), la quale sostiene che il peso del continente crescerà negli indici azionari globali per riflettere quello che ha nell’economia globale. Le riforme, se portate avanti con determinazione, sono un importante tassello in questa direzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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