VIDEO: 3 fondi per andare global

Francesco Paganelli, Fund Analyst di Morningstar, presenta tre comparti (coperti dalla nostra ricerca) che investono sui mercati internazionali, con tre strategie diverse.  

Valerio Baselli 23/10/2014 | 09:46
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La ricerca qualitativa di Morningstar copre in tutto 49 fondi comuni azionari disponibili in Italia che investono globalmente. Per questo video, sono stati scelti tre comparti tra quelli con miglior Analyst Rating; fondi con strategie diverse e, all’interno di ogni strategia, il fondo con patrimonio maggiore. Cliccando qui, potrete visionare tutti i fondi azionari globali coperti da Analyst Rating disponibili in Italia.

Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti alla settimana speciale che Morningstar dedica alle azioni internazionali. Sono in compagnia oggi di Francesco Paganelli, Fund Analyst di Morningstar. Buongiorno Francesco e grazie di essere qui.

Francesco Paganelli: Grazie a te.

Baselli: Con Francesco parleremo di alcuni fondi interessanti per chi vuole investire in azioni internazionali. Quali sono questi fondi e come li avete selezionati?

Paganelli: Abbiamo selezionato tre strategie tra quelli con più alto Analyst Rating appartenenti a tre categorie diverse tra gli azionari internazionali. Ne abbiamo uno per gli azionari internazionali large cap growth, uno per lo stile blend e infine una strategia ad alto dividendo. Li abbiamo selezionati prendendo quelli più grandi per masse gestite.

Baselli: Perfetto. Qual è il primo fondo di cui ci parli oggi?

Paganelli: Il primo fondo è l’M&G Global Dividend, che fa parte della categoria azionari internazionali reddito. Il fondo è gestito da Stuart Rhodes dal 2008, un gestore del quale abbiamo un’alta opinione, che ha un approccio un po’ più flessibile, perché non si concentra soltanto sulle società che hanno attualmente un dividend yield più alto, ma tende a preferire delle aziende più cicliche, quindi di settori come l’energia, che hanno anche una prospettiva di crescita di questi dividendi.

Il risultato è un portafoglio di circa 60 titoli, prevalentemente large cap, quindi abbastanza liquidi, ed è attualmente il comparto di questa strategia più grande in termini di masse gestite vendibile in Europa. Il fondo ha un Analyst Rating pari a Silver, il che riflette un alto grado di convinzione da parte degli analisti.

Baselli: E il secondo?

Paganelli: Il secondo comparto è il Carmignac Investissement, che appartiene alla categoria azionari internazionali growth, che quindi ha uno stile più sbilanciato verso quelle società che presentano una crescita degli utili e dei multipli di mercato più alti. È gestito da monsieur Carmignac dal 1989. Negli ultimi cinque anni ha avuto una performance abbastanza deludente, tuttavia sul lungo periodo è a nostro parere una strategia che può aggiungere valore per gli investitori. È stato penalizzato da alcune scelte, come il sovrappeso sulle miniere aurifere o sulle società americane, ma si tratta di scelte abbastanza indipendenti l’una con l’altra e il team ha reagito in maniera selettiva, in alcuni casi tagliando la loro posizione, in altri invece restando convinti della tesi d’investimento sottostante.

A nostro parere, nel lungo periodo e in termini di rendimenti aggiustati per il rischio, rimane un fondo molto interessante. Attualmente ha un Analyst Rating pari a Silver. L’unico aspetto negativo è legato ai costi, perché ci sono spese correnti in linea con la categoria ma la commissione di performance è a nostro parere non è strutturata nella maniera adeguata.

Baselli: Per chiudere, qual è il terzo comparto?

Paganelli: Il terzo è l’Aberdeen World Equity Fund, anch’esso con un Analyst Rating pari a Silver, che appartiene alla categoria azionari internazionali large cap blend, quindi non ha uno sbilanciamento in termini di stile. Si tratta di un processo bottom-up, quindi si basa sulla ricerca dei fondamentali aziendali. In che modo vengono selezionati i titoli? Si tratta di 16 gestori di base a Edimburgo, quindi un processo abbastanza colleggiale, che traggono le migliori idee d’investimento dai team locali di Aberdeen, basati in Asia, in Europa o in America. Storicamente sono stati abili a sfruttare questi suggerimenti da parte dei team locali e questo si riflette in una performance assolutamente positiva. Nel 2013 è rimasto un po’ indietro rispetto ai concorrenti, ma quest’anno sarà una situazione opposta, nel senso che la strategia sta dando i suoi frutti.

Baselli: Perfetto. Grazie mille Francesco per il tuo intervento.

Paganelli: Grazie.

Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli. Grazie per l’attenzione.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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