La Cina scoppia di salute

PREMIUM - Il comparto healthcare del paese asiatico, dicono gli analisti di Morningstar, offre opportunità maggiori di quelle che si aspettano gli investitori. Ecco quali sono i nomi più interessanti da seguire

Marco Caprotti 12/02/2014 | 10:55
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Gli investitori hanno l’impressione che il mercato cinese per le aziende farmaceutiche sia molto grande. Ragionando sugli scenari di crescita abbiamo invece scoperto che le potenzialità sono maggiori di quello che si crede.

Il mercato degli apparecchi medicali tecnologici, ad esempio, vale 21 miliardi di dollari e, per dimensioni, è secondo solo a quello degli Stati Uniti. C’è spazio di crescita anche nel segmento della cardiologia, dell’ortopedia e della neurologia.

Siamo convinti che le aziende del comparto medicale tecnologico abbiano ampi spazi di crescita in un settore healthcare come quello cinese che, secondo le nostre proiezioni, nel 2022, varrà 1.700 miliardi di dollari. Utilizzando come basi di calcolo i dati internazionali e governativi sulle spese sanitarie, sui salari e sull’andamento della ricchezza personale, siamo arrivati alla convinzione che la spesa sanitaria nel paese crescerà a ritmi molto più veloci rispetto al Pil, aumentando del 40% nei prossimi nove anni.

Come cambia l’health cinese
La Cina ha già superato il Giappone come secondo mercato per il segmento medicale tecnologico e prevediamo che la robusta crescita a due cifre continuerà. Soprattutto considerando il basso tasso di penetrazione che al momento hanno procedure per l’angioplastica, per l’ortopedia e per alcuni problemi cardiaci.

In Cina ci sono circa 10mila imprese che operano nel settore medicale tecnologico che registrano una crescita del 15-20% annuo. Fino a qualche tempo fa queste aziende si sono concentrate su prodotti a basso contenuto hi-tech e usa e getta. Oggi, invece, notiamo una maggiore specializzazione e la volontà di creare apparecchi sempre più sofisticati. Questo grazie anche alla spinta che è arrivata dal governo che sta ponendo una particolare enfasi nella valorizzazione delle imprese locali. Pechino ha detto chiaramente che l’area medicale è una di quelle in cui le competenze e l’esperienza devono crescere.

Il paese nell’ultimo decennio ha fatto grandi passi avanti per raggiungere alti standard nella produzione di apparecchi medicali. Molte aziende adesso possono vantare una certificazione ISO 13485. In pratica hanno dimostrato di avere l’abilità di fare apparecchiature che rispettano regolarmente le richieste dei clienti e delle autorità di controllo internazionali. Questo non vuol dire che tutti i problemi di sicurezza siano stati risolti, ma indica che la Cina è sul sentiero che le permetterà di raggiungere standard decisamente più elevati. Il processo potrebbe subire un’accelerazione mano a mano che aumenterà l’esportazione di questi prodotti all’estero e grazie al ritorno in patria di personale cinese che ha studiato in occidente e che impianterà nel paese la propria attività.

Le patologie sono diverse
Storicamente i problemi di salute pubblica in Cina sono stati principalmente le infezioni e la mortalità infantile. Questo scenario, tuttavia, negli ultimi anni è cambiato a causa dell’invecchiamento della popolazione, del gran numero di fumatori, di uno stile di vita più sedentario e dell’inquinamento. Le malattie cardiovascolari e il cancro sono diventati le nuove piaghe da curare. Va poi considerato il contesto generale. Fino a pochi anni fa c’era poca richiesta di prodotti medicali e medicinali perché quelli in commercio erano poco affidabili. Negli ospedali, inoltre, erano pochi i dottori capaci di curare determinate malattie o di inserire, ad esempio, impianti coronarici. Senza contare che non c’erano molti pazienti in grado di pagare di tasca propria per questi interventi.

Ora il paese ha raggiunto un punto per cui si stanno aprendo numerose opportunità di business. Per quanto riguarda la domanda, crediamo che i pazienti siano sempre più interessati a spendere per la salute. Soprattutto ora che si è sviluppato un settore assicurativo che permette a un maggior numero di persone di avere una copertura sanitaria e che i salari si stanno alzando. Elementi che vanno di pari passo con una richiesta di maggiore qualità. Per quanto riguarda l’offerta, oggi ci sono più medici in grado di fornire le cure più complesse e un numero maggiore di strutture sanitarie dove praticarle.

Leggi e rapporti con le multinazionali
Uno dei problemi con cui deve scontrarsi il settore della salute in Cina è il continuo cambiamento delle norme e delle leggi che lo regolamentano. Fortunatamente, con il passare del tempo il quadro normativo si sta avvicinando sempre di più agli standard occidentali e si iniziano a vedere dei punti di contatto, ad esempio, nella classificazione delle apparecchiature mediche fra la Cina e la Food & Drug Administration americana. Uno dei problemi è che i processi regolamentari non sono centralizzati per cui spesso i produttori per avere il via libera alla commercializzazione devono avere il benestare di diversi enti statali. Si passa da uffici comunali e provinciali per arrivare ad organismi nazionali con il risultato di grandi risorse perse nel tragitto. I prodotti più sofisticati fino ad ora non hanno avuto problemi anche perché sono prodotti e commercializzati da multinazionali che seguono le regole dei paesi più avanzati.

Le dimensioni del mercato cinese, insieme alle sue potenzialità di crescita hanno portato molti giganti a impiantare fabbriche in quel paese. Il livello di impegno e di investimenti, tuttavia, varia. Alcune società come Medtronic, Abbot e General Electric vedono la Cina come una priorità strategica e hanno speso molto per mettere radici. Altri, come Edwards e CR Bard non hanno messo lo sviluppo in quella parte del mondo in cima alla lista delle priorità. In generale, comunque, la presenza di aziende straniere si traduce in una maggiore familiarità con le necessità di autorità di controllo, clienti e distributori che, nel medio e lungo termine, porterà dei vantaggi a tutti.

Un altro dei problemi a cui sono soggette le aziende del settore (nazionali ed estere) è quello della forte concorrenza. Soprattutto per le nicchie dove i prodotti sono più facilmente replicabili, come ad esempio gli stent coronarici. E’ già accaduto in passato di vedere società con una grande quota di mercato perdere posizioni in poco tempo. Una soluzione per difendersi è quella di mettere sul mercato prodotti sempre più all’avanguardia. Un'altra via è quella di acquisire società locali che possono diventare concorrenti come ha fatto Stryker nel segmento ortopedico. Questo ha permesso al gruppo di entrare direttamente in alcune strutture ospedaliere. Chi ha saputo sfruttare al meglio questo tipo di strategia è stata però Medtronic che, comprando Kang Hui, ha avuto modo di ampliare il suo portafoglio prodotti guadagnando anche un buon vantaggio competitivo.

Le scelte operative
Dal punto di vista operativo la selezione deve essere attenta. Soprattutto per quanto riguarda le valutazioni. Molte delle aziende farmaceutiche che stanno puntando sulla Cina sono americane e i loro titoli l’anno scorso hanno beneficiato della corsa degli indici Usa. Ci sono, tuttavia, delle aziende che sono ancora sottovalutate, soprattutto in relazione alle loro possibilità di sviluppo nei paesi emergenti (e soprattutto in Cina).

I grandi produttori di farmaci possono contare sul numero di prodotti che hanno in rampa di lancio (la cosiddetta pipeline), con i quali faranno fronte alla scadenza dei numerosi brevetti (il picco negativo comunque è stato toccato nel 2012) e con cui potrebbero guadagnare quote di mercato anche in Cina. Fra i nomi da tenere d’occhio in questo senso ci sono Bristol, Bayer, Johnson&Johnson e Pfizer

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Abbott Laboratories135,62 USD-0,61Rating
Bayer AG27,48 EUR-1,22Rating
Bristol-Myers Squibb Co49,75 USD-1,85Rating
Edwards Lifesciences Corp75,15 USD-0,98Rating
General Electric Co236,60 USD-1,41Rating
Johnson & Johnson157,10 USD0,28Rating
Medtronic PLC87,27 USD-1,38Rating
Pfizer Inc21,39 EUR-0,28
Stryker Corp377,30 USD-0,84Rating

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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