Dopo una partenza incerta, il Dow Jones è ritornato in parità e dunque sopra la soglia dei 16mila punti, oltre la quale aveva chiuso ieri per la prima volta. A riaccendere l'umore degli investitori è stato il dato diffuso dal Dipartimento del lavoro, secondo cui gli annunci di richieste lavoro negli Stati Uniti sono cresciuti a settembre a quota 3,91 milioni dai 3,84 milioni di agosto. Rispetto all'anno scorso, il rialzo è stato dell’8,6%. In vista del weekend gli operatori restano comunque cauti, soprattutto dopo le parole di Dennis Lockhart, presidente della Federal Reserve di Atlanta, secondo cui il tapering (riduzione del passo con cui la Fed acquista Treasury e bond ipotecari per 85 miliardi di dollari al mese) sarà sul tavolo della Banca centrale americana al meeting di dicembre. Lockhart ha però spiegato che l’accelerazione della crescita economica nella seconda parte dell’anno non si è materializzata.
Europa cauta
Nel Vecchio continente, seduta prudente per le Borse di Eurolandia che non sono riuscite a farsi contagiare dall’andamento di Wall Street, né dall'indice Ifo sulla fiducia delle imprese, salito oltre le attese a novembre raggiungendo quota 109,3 punti (ai massimi dall'aprile 2012). Gli operatori hanno studiato con attenzione il discorso di apertura dello European Banking Congress di Francoforte del presidente della Bce, Mario Draghi, in cui sono stati analizzati gli impatti e rischi dell'attuale politica monetaria dell'istituto. “I tassi di interesse bassi possono minacciare nel tempo la stabilità finanziaria”, ha detto il numero uno dell’Eurotower. “Ma, attualmente, non abbiamo alcuna evidenza di questo”.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,1%, seduta positiva per Fiat, dopo alcune notizie riportate da Bloomberg secondo cui le banche incaricate di stimare il valore di Chrysler sarebbero arrivate a una cifra di circa 10 miliardi di dollari. In ripresa Mediaset, grazie alla promozione da parte degli analisti di Goldman Sachs. Debole Generali che, secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa avrebbe manifestato interesse per Sace, una società controllata dalla Cassa depositi e prestiti che è stata messa in vendita nell’ambito del piano di privatizzazioni studiato dal governo. Contrastate le banche.
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