Il settore del risparmio gestito italiano affronta e supera il test delle trimestrali. I conti pubblicati nelle ultime giornate hanno rappresentato un vero e proprio banco di prova per i big del comparto quotati a Piazza Affari, chiamati a misurarsi con un primo trimestre segnato da elevata volatilità e da un’accelerazione delle tensioni geopolitiche che hanno colpito anche i mercati finanziari, culminate ad aprile con il ritorno dei dazi e l’inasprirsi della guerra commerciale.
In questo scenario, il comparto sta facendo i conti con dinamiche di mercato in rapido mutamento, come mostra il caso di Anima Holding ANIM, dove Banco BPM BAMI per effetto della conclusione dell’OPA lanciata nei mesi scorsi è salito all’89,959% della SGR - senza dunque obbligo di delisting essendo sotto quota 90% - e l’OPS lanciata su Banca Generali BGN da Mediobanca MB.
Ad aprire la stagione delle trimestrali è stata il 6 maggio FinecoBank FBK, seguita l’8 da Azimut Holding AZM e Banca Mediolanum BMED, mentre a Banca Generali è spettato il compito di chiudere il cerchio il 9 maggio.
Le attese sul settore del risparmio gestito italiano
I big del risparmio gestito italiano sono arrivati all’esame dei conti con un contesto tutto sommato positivo da parte degli analisti. Barclays aveva detto di aspettarsi un andamento complessivamente solido, anche se più prudente sul fronte della raccolta e delle masse gestite. Le scorse settimana aveva ritoccato verso l’alto i target price dei principali gruppi riflettendo un contesto macro più favorevole grazie ai tassi dei BTP a breve scadenza sotto il 3%.
Da parte sua, Mediobanca Research ha sottolineato, alla vigilia della stagione delle trimestrali, la solidità strutturale degli operatori dell’asset management, sottolineando come la gestione patrimoniale resti il principale motore di crescita del settore, con afflussi netti pari a 9,5 miliardi nei primi due mesi del 2025, in crescita del 49% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Fineco, bene i ricavi da brokerage
FinecoBank ha archiviato un primo trimestre 2025 in decisa crescita, con un utile netto salito dell’11,7% su base annua a 164,2 milioni di euro e ricavi totali pari a 329,3 milioni (+0,7%). La banca prevede un anno record per i ricavi da brokerage, spinti dall’allargamento della base di investitori attivi, mentre si attende un lieve calo delle commissioni banking per via della regolamentazione sui pagamenti istantanei.
I risultati, leggermente superiori al consenso, hanno ricevuto riscontri positivi da parte degli analisti: Equita SIM ha confermato il rating “Buy” e target price 20 euro, sottolineando la capacità del modello Fineco di bilanciare il calo delle commissioni con la solidità del brokerage. Banca Akros ha ribadito la raccomandazione “Accumulate”, notando l’impatto negativo dei minori tassi d’interesse e delle spese di marketing, ma anche il sostegno derivante da minori accantonamenti rispetto al 2024. Jefferies, infine, mantiene il “Buy” con target a 19 euro, definendo “rassicurante” la guidance e giudicando la raccolta netta un elemento di supporto. Mentre scriviamo, il titolo quota a 18,17 euro.
Azimut, occhi puntati sul progetto The New Bank (TNB)
Azimut Holding ha archiviato il primo trimestre 2025 con risultati solidi, sostenuti dalla crescita dei ricavi ricorrenti e dalla forte dinamica della raccolta netta. I ricavi totali si attestano a 321 milioni di euro, con un incremento del 7,9% su base annua per quelli ricorrenti, mentre l’utile netto ha raggiunto quota 115 milioni (+13% la componente ricorrente). Le masse totali gestite al 30 aprile sono salite a 107 miliardi di euro, in aumento del 4,4% da inizio anno, mentre la raccolta netta ha toccato i 5,7 miliardi, moltiplicandosi per 2,7 rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare i ricavi sono stati i mercati chiave internazionali come Italia, Turchia, Brasile, Singapore e Stati Uniti, oltre alla spinta dei prodotti assicurativi, in crescita del 17% grazie al mix favorevole e all’espansione delle masse.
Il gruppo ha confermato la guidance per l’anno, che prevede una raccolta netta di 10 miliardi e un utile netto compreso tra 400 milioni e 1,25 miliardi, in base all’evoluzione del progetto TNB, che mira a far diventare la piattaforma una vera e propria banca.
Secondo gli analisti di Banca Akros, che mantengono la raccomandazione “accumulate” con target a 28,1 euro, l’utile operativo trimestrale è stato leggermente sotto le attese per via di commissioni ricorrenti meno dinamiche, ma la conferma degli obiettivi annuali e i progressi sul progetto New Bank “potrebbero rappresentare un punto di svolta strategico e una leva di valorizzazione significativa per il titolo”). Mentre scriviamo, il titolo quota a 26,15 euro.
L’assemblea dei soci di Azimut ha di recente approvato un buyback fino al 9,77% del capitale e un dividendo da 1,75 euro per azione, pari a un dividend yield del 7,2%.
Mediolanum, utile sopra le attese e raccolta gestita record
Per Banca Mediolanum il primo trimestre 2025 è risultato in crescita, con un utile netto di 243,3 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024, con la previsione di un incremento del dividendo annuale. Tra i principali driver del periodo, spicca la raccolta netta gestita che, includendo aprile – mese record per la banca – ha superato i 3,1 miliardi di euro. Il patrimonio amministrato ha raggiunto i 140,3 miliardi, mentre le commissioni nette sono salite del 9% a 316,2 milioni, compensando la flessione del 18% del margine d’interesse.
Gli analisti hanno accolto positivamente i risultati: Jefferies ha sottolineato l’utile del 9% sopra il consensus e in parallelo ha confermato il rating “Hold” con prezzo obiettivo a 14,9 euro. Il titolo quota a 14,17 euro al 9 maggio. Equita Sim ha alzato il target a 15,5 euro e ribadito il “Buy”, sottolineando la raccolta gestita eccezionale e migliorando le stime di utile per il triennio. Barclays ha seguito la stessa linea, portando il prezzo obiettivo a 16,4 euro e confermando il giudizio “overweight”, a fronte di numeri solidi e oltre le attese..
Banca Generali, utile sopra le attese: ora focus su strategia post-OPS
Banca Generali ha annunciato di aver archiviato il primo trimestre 2025 con un utile netto di 110,3 milioni di euro, superiore al consensus aziendale (101,5 milioni), ma in flessione rispetto ai 122 milioni dello stesso periodo del 2024. Le masse totali hanno raggiunto i 103,9 miliardi, mentre la raccolta netta ad aprile si è attestata a 612 milioni. Il gruppo ha confermato per l’anno una raccolta netta complessiva di almeno 6 miliardi, di cui almeno 3,5 miliardi in assets underiInvestments, nonostante un contesto più complesso per il reclutamento.
A proposito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da Mediobanca, il CDA ha nominato gli advisor e dato mandato all’amministratore delegato Gian Maria Mossa per valutarne gli aspetti industriali. Mossa ha sottolineato che la priorità resta “proteggere e valorizzare i risparmi dei clienti”, elogiando il ruolo dei consulenti finanziari come vero motore dei risultati raggiunti. Prosegue inoltre l’impegno sul fronte strategico, con l’integrazione di Intermonte, lo sviluppo di BG Suisse e i progetti di bancassurance e insurebanking in collaborazione con Assicurazioni Generali, oltre a investimenti in intelligenza artificiale per migliorare i sistemi operativi.
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