I mercati azionari globali sono balzati lunedì 12 maggio dopo che gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato di ritirare i dazi più alti che avevano annnunciato durante settimane di escalation di tensioni.
In seguito ai colloqui svoltisi in Svizzera, i funzionari delle due maggiori economie mondiali hanno detto in una dichiarazione congiunta che diversi recenti aumenti tariffari sarebbero stati modificati o sospesi, con il risultato di una tariffa statunitense residua del 30% sulle merci cinesi e una tariffa cinese del 10% sulle merci statunitensi. Prima del fine settimana, queste cifre erano pari al 145% e al 125%.
L’indice europeo Stoxx 600 sale dell’1%, guidato dai titoli più esposti al commercio globale, tra cui il gigante del trasporto marittimo A.P. Moeller-Maersk MAERSK, in crescita dell’11%, e il produttore di automobili Stellantis STLAM, in aumento del 7%.
Gli indici azionari statunitensi hanno aperto in netto rialzo, con l’indice di riferimento S&P 500 in crescita del 2,5% e il Nasdaq 100, incentrato sul settore tecnologico, in rialzo del 3%. Le mega-cap tecnologiche hanno sovraperformato, con Tesla TSLA e Apple AAPL in rialzo del 5% e Nvidia NVDA in crescita di circa il 4%.
C’è “molto potenziale per le buone notizie, ma i mercati si stanno entusiasmando troppo presto”, ha dichiarato Michael Field, chief European markets strategist di Morningstar. “L’accordo USA-Cina prevede tasse d’importazione del 30% sui beni cinesi, che potrebbero ancora frenare il flusso commerciale. L’UE non ha ancora iniziato i negoziati con gli Stati Uniti e, se si dovesse ottenere qualcosa di simile all’accordo con il Regno Unito, si tratterebbe di una cattiva notizia”.
Il dollaro balza contro l’euro, i rendimenti dei Treasury aumentano
Il sentimento di rischio sui mercati azionari ha pesato sui beni rifugio, con l’euro che ha annullato i guadagni dell’ultimo mese rispetto al dollaro.
Nel frattempo, sia i rendimenti dei bund tedeschi che quelli del Tesoro USA a 10 anni sono balzati ai livelli più alti da circa un mese. I Bund sono saliti di sette punti base al 2,62% e i rendimenti del Tesoro al 4,43%.
“Sebbene le riduzioni siano temporanee, rappresentano un notevole spostamento dell’onere tariffario effettivo complessivo”, secondo Stuart Rumble, responsabile della direzione investimenti della regione Asia-Pacifico di Fidelity International. “L’elevato regime tariffario tra Stati Uniti e Cina ha già causato gravi disagi, riducendo il commercio bilaterale tra le due maggiori economie mondiali e aumentando il rischio di un più ampio rallentamento globale”.
I piani di Trump per i prezzi dei farmaci fanno tremare i titoli del settore farmaceutico
Sempre nel fine settimana, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato sui social media che avrebbe imposto una riduzione dei prezzi dei farmaci da prescrizione del 30-80% negli Stati Uniti, imponendo ai produttori di applicare ai consumatori statunitensi prezzi in linea con quelli più bassi offerti in altre nazioni.
L’annuncio ha fatto crollare i titoli del settore sanitario in Asia e in Europa. Takeda Pharmaceuticals 4502 ha perso il 6,5% a Tokyo, mentre l’indice settoriale europeo Stoxx 600 Health Care scende del 2,8% lunedì mattina, guidato dal calo dell’8% di Genmab GMAB e dal calo del 5,7% di Novo Nordisk NOVO.B.
Nuove speranze per la tregua in Ucraina
Secondo quanto riportato nel fine settimana, Volodymyr Zelensky potrebbe incontrare il leader russo Vladimir Putin a Istanbul già giovedì, con l’obiettivo di spianare la strada ai colloqui di pace con un cessate il fuoco iniziale di 30 giorni, la prima pausa nei combattimenti dall’invasione illegale su larga scala della Russia più di tre anni fa.
Le azioni dei produttori di armi scendono lunedì mattina. Tra i cali segnaliamo quelli della tedesca Rheinmetall RHM, dell’italiana Leonardo LDO e della francese Dassault Aviation AM, tutte in discesa di oltre il 7%.
James Gard e Sunniva Kolostyak hanno contribuito a questo articolo.
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