Idee low carbon

La transizione verso le energie rinnovabili è un trend irreversibile nonostante le politiche di Trump, dicono gli analisti di Morningstar. Ecco le utility che meglio riusciranno a cavalcare questa tendenza.

Francesco Lavecchia 04/04/2017 | 11:20
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Le rinnovabili sono un trend molto forte. Anche più di Trump. L’Energy Independence Order emanato negli scorsi giorni dal nuovo inquilino della Casa Bianca punta a raggiungere l’autosufficienza energetica degli Usa attraverso l’eliminazione di ogni restrizione alle emissioni di CO2 e concedendo carta bianca alle compagnie petrolifere per la trivellazione delle coste e lo sfruttamento dei terreni demaniali. Partita chiusa per la “clean energy”?

Gli analisti di Morningstar non sono d’accordo. Il consumo di energia da fonti rinnovabili continuerà a crescere nonostante l’amministrazione Trump (leggi l’analisi del settore), dicono, ed è possibile sfruttare questa tendenza investendo nelle utility americane che più beneficeranno di questo trend.

Dominion vince senza concorrenza
Dominion Resources è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore grazie alla elevata redditività dei suoi business. Il gruppo statunitense opera nei segmenti della produzione, trasmissione e distribuzione di energia negli Stati della costa est del Paese (Virginia e North Carolina), nonché nel trasporto e stoccaggio di gas naturale.

“Dominion ha il vantaggio di poter operare in un settore in cui è difficile fare concorrenza. Le autorizzazioni per la costruzione di un nuovo gasdotto e di nuove linee elettriche devono essere avallata dai governi degli Stati coinvolti, i quali danno il via libera solo in caso di reale esigenza dell’opera infrastrutturale. In questo modo l’azienda statunitense riesca a macinare elevati margini di profitto”, dice Charles Fishman analista azionario di Morningstar.

“In base alle nostre stime, gli investimenti fatti sino ad ora, uniti alla favorevole regolamentazione garantita a VEPCO (utility dell’energia controllata da Dominion), dovrebbero garantire una crescita media degli utili del 12% nei prossimi cinque anni”. Al momento il titolo è scambiato su valori in linea con il fair value che è pari a 76 dollari (report aggiornato al 28 marzo 2016), ma la stabilità del modello di business garantisce agli azionisti una cedola generosa.

Prosegue la transizione di Duke
Duke Energy ha completato il processo di transizione del suo business e ora ricava la quasi totalità dei profitti dalle attività regolamentate legate alla distribuzione di energia. La possibilità di operare in regime di monopolio naturale negli stati del Sud Carolina, Nord Carolina e della Florida garantisce all’utility statunitense di realizzare rendimenti del capitale superiori alla media.

Nei prossimi cinque anni il management ha pianificato investimenti per circa 42 miliardi di dollari nell’ammodernamento della sua rete elettrica, nello spostamento della produzione verso fonti rinnovabili di energia e nel segmento del gas naturale attraverso l’acquisizione di Piedmont Natural Gas. “Secondo noi la spesa in capitale sosterrà la crescita dei ricavi e degli utili a un ritmo superiore al 10%”, dice Andrew Bischof analista azionario di Morningstar. “Il mercato sembra aver già scontato questi progressi nelle sue valutazioni, ma il titolo resta una buona scelta anche in ottica dividend yield”.

Prudenza su Southern
Discorso analogo vale per un’altra utility americana, Southern (SO). Come Duke, SO opera in un monopolio naturale nella distribuzione dell’energia negli Stati di Florida, Indiana, Kentucky e Sud Carolina. L’assenza di concorrenza garantisce all’azienda flussi di cassa costanti e la liquidità necessaria per finanziare nuovi investimenti.

Il piano di investimenti del management, che punta alla transizione verso il gas naturale e le energie rinnovabili (in particolare quella eolica), dovrebbe permettere all’azienda di ridurre al 20% la sua produzione da centrali a carbone e di realizzare una crescita media dei ricavi e dei dividendi del 3,5% nei prossimi cinque anni. “Al momento il titolo viaggia su valori di poco superiori a quelli del fair value, pari a 48 dollari (report aggiornato al 28 marzo 2017), la raccomandazione è dunque quella di aspettare una flessione del prezzo prima di prendere posizione”, conclude Bischof. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Dominion Energy Inc50,97 USD-0,51Rating
Duke Energy Corp99,03 USD0,07Rating
Southern Co74,37 USD0,62Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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