Etf a confronto: Obbligazionari governativi EUR

Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo messo a confronto i diversi replicanti dedicati al mercato europeo delle obbligazioni governative, disponibili nel Vecchio Continente.

Valerio Baselli 23/01/2017 | 09:56
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Il rischio sovrano è stato il principale fattore nella dinamica dei prezzi nel mercato dei titoli di Stato della zona euro a partire dal 2009 fino alla metà del 2012, quando la Banca centrale europea si è esplicitamente impegnata a difendere l'integrità della moneta unica (il famoso whatever it takes di Mario Draghi). Da allora, la politica monetaria europea ha progressivamente aumentato la sua posizione accomodante, portando il suo tasso di interesse principale a zero, spingendo il tasso di deposito in territorio negativo e, cosa forse più importante, attuando un ampio programma di acquisti di obbligazioni (il quantitative easing).

In dicembre, la Banca centrale europea ha annunciato che il programma di Qe rimarrà in piedi almeno fino alla fine del 2017. Tuttavia, dal mese di aprile, l’ammontare totale di acquisti mensili sarà ridotto a 60 miliardi di euro dagli 80 attuali. Al contrario, la politica monetaria ultra-accomodante dovrebbe rimanere in vigore per un tempo molto più prolungato, certamente ben oltre l’orizzonte del programma di Qe.

In linea di principio, le obbligazioni sovrane della zona euro dovrebbero rimanere ben supportate dai fondamentali delle politiche monetarie, in modo particolare, per quelle posizionate alla fine della curva. Ciò significherebbe rendimenti prossimi allo zero, o addirittura negativi, per gli emittenti più virtuosi.

Nel lungo periodo, assumendo che le misure della Bce abbiano l’effetto desiderato e l’economia della regione rimbalzi, ci potrebbe essere una tendenza verso l’alto dei rendimenti dei bond governativi della zona euro, il che si tradurrebbe anche in una discesa del valore di quelli già in circolazione.

Allo stato attuale, comunque, la principale sfida dell’Eurozona è quella di proseguire sulla strada della ripresa economica in un contesto di rischi in evoluzione, in particolare riguardo all’incertezza circa i negoziati del Brexit (l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea). La crescita del Prodotto interno lordo, anche se in miglioramento, rimane sotto potenziale e rimangono problemi strutturali, in particolare la disoccupazione e la mancanza di flusso di credito alle piccole e medie imprese in alcune economie periferiche. In tutto ciò, le pressioni inflazionistiche rimangono assenti.

L’offerta europea
Per gli investitori del vecchio continente, sono disponibili 76 Exchange traded funds che offrono un’esposizione alla categoria Obbligazionari governativi in euro. La tabella sottostante è composta dai dieci più grossi in termini di asset in gestione, mentre di seguito è riportato un focus sui replicanti coperti dalla ricerca qualitativa di Morningstar.

Etf Obb Gov Eur

Come evidenziato, tra le diverse opzioni a disposizione degli investitori europei, sono tre per il momento gli Etf coperti dalla ricerca qualitativa di Morningstar, tutti quotati anche su Borsa Italiana.

L’iShares Core € Govt Bond UCITS ETF EUR (Dist) (EUR)è un Etf che mira a tracciare la performance del Barclays Capital Euro Treasury Bond Index attraverso la replica fisica. Il benchmark offre esposizione alle obbligazioni governative denominate in euro con rating investment grade ed emesse pubblicamente sul mercato Eurobond e sui mercati dell'eurozona. L'indice include solo le obbligazioni con una scadenza residua minima di almeno un anno e con un ammontare minimo di capitale in circolazione di 300 milioni di euro. iShares può effettuare il prestito titoli per un importo fino al 100% del valore patrimoniale netto (Nav) del fondo. Blackrock, società madre di iShares, gestisce il processo di prestito titoli e si tiene il 37,5% dei redditi derivanti, mentre il 62,5% restante viene condiviso con gli aderenti all’Etf. Le spese correnti ammontano allo 0,20%, leggermente al di sopra della media di categoria. L’Etf ottiene un Morningstar Analyst Rating pari a Gold.

Il db x-trackers II Eurozone Government Bond UCITS ETF (DR) 1C (EUR)utilizza la replica fisica a campione per tracciare l’iBoxx EUR Sovereigns Eurozone TR Index, che misura la performance dei bond governativi di tipo investment grade emessi in euro. In pratica, il fondo acquista un insieme di titoli scelti in modo da creare un portafoglio sufficientemente simile a quello del benchmark ma con un numero di componenti inferiore, in modo da ottimizzare i costi di transazione. I quattro maggiori emittenti della zona euro (Italia, Francia, Germania e Spagna) rappresentano l’80% del valore dell'indice. La ripartizione per scadenze si rivela piuttosto equilibrata, con circa il 25-30% di emissioni a breve scadenza, il 40-50% a media e il 25-30% in obbligazioni a lunga scadenza. Le spese correnti sono pari allo 0,15%, leggermente al di sotto della media di categoria. Morningstar assegna a questo Etf un rating qualitativo pari a Silver.

Infine, il Lyxor UCITS ETF EuroMTS All-Maturity Investment Grade (DR) (EUR) segue il FTSE MTS Investment Grade Eurozone Government Bond (Ex-CNO) All-Maturity Index attraverso una replica fisica completa (fino a maggio 2013 l’Etf utilizzava la replica sintetica). Il benchmark misura la performance dei più grandi e più scambiati titoli di Stato della zona euro con una scadenza minima di un anno con un rating investment grade assegnato da almeno due delle tre principali agenzie di rating (S&P, Moody, e Fitch). Questo fondo non effettua prestito titoli. Le spese correnti sono pari a 165 punti base, in linea con la media dei concorrenti. Il team di analisti di Morningstar assegna un Analyst Rating pari a Gold.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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