Etp, i migliori e i peggiori di ottobre

Mese positivo per oro, settore auto europeo e alcuni emergenti come Turchia e Indonesia. In difficoltà invece le materie prime e gli indici di volatilità.

Valerio Baselli 09/11/2015 | 10:19
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In ottobre i mercati finanziari hanno ripreso fiato dopo due mesi turbolenti. Tuttavia, la fotografia mensile del segmento ETFplus di Borsa Italiana mostra ancora una volta come alcune asset class siano imprevedibili. Emblematiche in questo senso, le infrastrutture energetiche, tra le peggiori asset class di settembre, che chiudono il mese passato al primo posto in termini di performance.

Gli Etp, infatti, essendo strumenti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo. Inoltre, i replicanti vengono sempre più utilizzati come strumenti per posizioni tattiche di breve periodo. Perciò i rendimenti riflettono fedelmente quello che viene definito come il sentiment degli investitori.

Secondo i dati Morningstar, in ottobre, tra il miglior Etp (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono circa 40 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli quotati su Borsa Italiana ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).

I promossi
Dando uno sguardo alle tabelle sottostanti, nella Top Ten dei fondi passivi quotati che hanno reso di più il mese scorso, ritroviamo l’oro, oltre a un replicante dedicato alle energie pulite e due mercati azionari emergenti come Indonesia e Turchia, quest'ultima tra le scelte peggiori di settembre.

Nonostante le tensioni sociali, quindi, la Borsa di Istanbul non si è fatta prendere dal panico in attesa delle elezioni politiche del primo novembre, stravinte dal partito islamico Akp di Recep Tayyip Erdogan con il 49% dei voti. E non sembra essere finita qui, visto che il giorno dopo il risultato elettorale la divisa turca ha registrato un rialzo di oltre il 4% rispetto al dollaro e all'euro, e il mercato locale ha aperto le contrattazioni con un'impennata di oltre il 5%.

E i bocciati
Tra quelli che sono andati peggio, si confermano ancora una volta le materie prime agricole, il natural gas e l’alluminio. Male anche un investimento alternativo come la volatilità del mercato americano e il settore bancario europeo. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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