Etp, i migliori e i peggiori di settembre

Hanno brillato le materie prime e alcune esposizioni strategiche ai mercati emergenti. Male invece l’America Latina e il settore delle infrastrutture.

Valerio Baselli 05/10/2015 | 10:40
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L’ondata di volatilità vissuta dai mercati nel mese di agosto ha offerto agli investitori con maggior appetito per il rischio numerose possibilità di posizionarsi su asset class che avevano perso terreno in precedenza. Tra queste, ci sono sicuramente le materie prime, vera sorpresa della classifica Morningstar degli Exchange traded products (Etp) più (e meno) redditizi del mese di settembre .

Gli Etp, infatti, essendo strumenti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo. Inoltre, i replicanti vengono sempre più utilizzati come strumenti per posizioni tattiche di breve periodo. Perciò i rendimenti riflettono fedelmente quello che viene definito come il sentiment degli investitori.

Secondo i dati Morningstar, in settembre, tra il miglior Etp (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono circa 34 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli quotati su Borsa Italiana ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).

Chi sale
Dando uno sguardo alle tabelle sottostanti, a farla da padrone nella Top Ten dei fondi passivi quotati che hanno reso di più il mese scorso, dopo un lungo periodo di sofferenza,  sono senza dubbio le commodity (agricole, energetiche e metalli) che occupano ben otto posti su dieci.

Inoltre, troviamo due replicanti di indice “strategici” sui mercati emergenti. Uno esposto alle small cap con i migliori dividendi e l’altro a un benchmark di tipo fondamentale (Rafi) sulla regione dell’Asia-Pacifico.  

E chi scende
Tra quelli che sono andati peggio, si confermano ancora una volta i mercati sud americani, col Brasile in testa, oltre alla Turchia. Più soprendente, invece, trovare nella Flop Ten uno strumento che replica il mercato delle società large cap britanniche. Male anche il settore europeo delle risorse di base e delle infrastrutture.



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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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