Usa, si riparte con l'inflazione

Crescono i prezzi al consumo e il Pil. Ma la notizia è buona solo a metà.

Marco Caprotti 20/01/2010 | 13:53
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Piccoli segnali di ripresa stanno aiutando Wall Street, Ma gli analisti preferiscono muoversi con cautela. L’indice Msci North America nell’ultimo mese (fino al 19 gennaio e calcolato in euro) ha guadagnato il 4,4%, proseguendo la marcia che, nel 2009, gli ha permesso di salire del 22,3%.

L’ultimo dato che ha riportato un po’ di ottimismo sui tempi di recupero della congiuntura Usa riguarda quello dell’inflazione che, a dicembre dell’anno scorso, è cresciuta dello 0,1% rispetto a novembre (1,2% su base annua). Nei confronti dello stesso mese del 2008 il dato è superiore del 2,7%. “Si tratta di numeri che hanno fatto piacere agli economisti”, spiega uno studio firmato da Robert Johnson, analista di Morningstar. “Un aumento dei prezzi al consumo indica che le famiglie americane sta

nno tornando a spendere. Inoltre, quando si verifica una crescita dell’inflazione, significa che l’economia sta ricominciando a marciare”.

Una lettura più attenta dei dati, precisa però Johnson, invita ad essere cauti prima di lasciarsi andare a grida di giubilo. “Se andiamo a guardare le singole voci che formano il paniere elaborato dal Bureau of Labor Statistic ci rendiamo conto che molti elementi hanno registrato un aumento superiore al 3%”, dice l’analista. “E’ il caso ad esempio, delle spese mediche e dei servizi di trasporto. Le auto sfiorano il 5%, mentre la benzina ha superato il 53%. Il punto è capire come i consumatori percepiranno la crescita economica se ogni giorno sono costretti a tirare fuori più soldi per l’aumento vertiginoso dei prezzi. Il rischio è di entrare in un circolo vizioso per cui le famiglie, oberate dalle spese, decidono di richiudere il portafoglio”.

Secondo l’analista di Morningstar l’inflazione americana, nel corso del 2010 crescerà del 3%, ben al di sopra del consensus che prevede un +2%. “In base agli ultimi sondaggi effettuati nel mondo corporate, anche gli imprenditori sono preoccupati per il rischio di una crescita eccesiva dell’inflazione”, La buona notizia è che, secondo Johnson, quest’anno l’economia americana aumenterà del 4%, anche in questo caso a un ritmo superiore rispetto al +3% stimato.

Nel frattempo, in Borsa, gli investitori si concentrano sui risultati trimestrali e sulle operazioni straordinarie. L’ultimo bilancio ad essere pubblicato in ordine di tempo è stato quello di Ibm. Il colosso tecnologico nel quarto trimestre del 2009 ha registrato profitti per 4,81 miliardi di dollari, contro i 4,43 dello stesso periodo dell’anno precedente e nonostante il calo di fatturato in alcune aree come quella del business consulting.

Sembra avviarsi a conclusione, intanto, la telenovela dell’acquisizione di Cadbury da parte di Kraft. Il gruppo americano ha rilanciato la sua offerta per gli inglesi portandola a 13,6 miliardi di dollari ed ha ottenuto in questo modo il via libera dalla società dolciaria. Ora la parola passa agli azionisti ma, secondo gli analisti, difficilmente diranno di no all’operazione.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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