L’appuntamento dell’8 maggio con l’approvazione dei conti del primo trimestre 2025 da parte del CDA di Poste Italiane PST arriva in un momento particolarmente significativo per la società. Nei primi giorni di maggio, il titolo ha superato i 18 euro, toccando il prezzo più alto mai registrato a Piazza Affari dal collocamento iniziale del 2015. La capitalizzazione di mercato ha così superato i 23,5 miliardi di euro, rafforzando il ruolo di Poste tra i titoli di peso del listino italiano.
Cosa aspettarsi dalla trimestrale?
Le attese degli analisti per i risultati in arrivo sono positive. Secondo Equita SIM, che sul titolo ha di recente confermato il rating “buy”, il trimestre sarà “solido” e in linea con la guidance fornita per l’intero 2025, che prevede un EBIT adjusted di 3,1 miliardi di euro e un utile netto di 2,1 miliardi. Equita stima per il primo trimestre ricavi per 3,2 miliardi (+4% su base annua), un EBIT di 780 milioni (+10% anno su anno) e un utile netto di circa 530 milioni (+6%).
Nel dettaglio, Equita sottolinea buoni risultati attesi da tutte le principali aree di business, con un incremento dei pacchi nella divisione Mail & Parcel, ricavi in crescita nella parte Payments & Mobile (PostePay Services) e un contributo solido dai servizi finanziari, grazie soprattutto al margine d’interesse. Positivi anche i numeri attesi dal comparto assicurativo, con flussi sostenuti e un Solvency ratio previsto oltre il 300%.
Poste Italiane: gli analisti alzano le stime del target price
La continua salita del titolo, arrivato a guadagnare oltre il 32% da inizio anno e il oltre il 50% a un anno, insieme alle aspettative positive sui numeri di bilancio, stanno spingendo gli uffici studi a rivedere in meglio le proprie valutazioni. Il 23 aprile, Citigroup ha alzato il target price da 14,5 a 18,5 euro, confermando la raccomandazione “buy” e posizionandosi circa il 4% sopra il consenso sugli utili per azione e il 5% sull’Ebitda. In precedenza anche Jefferies aveva rivisto al rialzo la propria valutazione, portando il prezzo obiettivo da 13,9 a 18 euro, con giudizio “buy”. I suoi esperti hanno migliorato le stime di EPS per il 2025 e 2026 rispettivamente del 3% e del 4%, sottolineando un rendimento del dividendo di circa il 7% l’anno.
L’impatto dell’aumento della quota in TIM
A inizio aprile, Barclays ha aggiornato il target price da 14 a 16,7 euro, confermando la raccomandazione “equal weight” e giudicando strategicamente positiva la recente salita di Poste nel capitale di TIM TIT, considerata una mossa con potenziali benefici industriali, oltre che legata a dinamiche politiche. Più in generale, nell’attuale contesto economico Mediobanca considera Poste uno dei titoli finanziari italiani da privilegiare, grazie a un modello di business resiliente e diversificato, a una posizione patrimoniale solida e a una politica di distribuzione molto generosa.
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