Ma, avvertono gli analisti, sarà dura recuperare il -45,5% fatto segnare l’anno scorso. “I rally di fine anno sono una costante dei mercati”, spiega una nota di Morningstar. “Ma non possono essere considerati come l’inizio di una fase di crescita. Soprattutto in un momento complesso come quello attuale”.
In effetti, le condizioni dei mercati europei sono ancora difficili da
decifrare. L’inflazione nell’Eurozona a dicembre è scesa all’1,6% contro il +2,1% segnato il mese precedente e al di sotto del 2% posto come soglia di sicurezza dalla Banca centrale europea. Secondo la società di analisi IHS Global Insight, questo significa che quest’anno l’inflazione si dovrebbe assestare al di sotto dell’1%, lasciando la strada aperta a nuovi tagli dei tassi di interesse, ma anche alla deflazione (un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali poi attendono ulteriori cali dei prezzi, creando una spirale negativa).
Anche a livello locale, la situazione è confusa. In Germania, sempre a dicembre, secondo l’ufficio federale di statistica le esportazioni sono calate del 10,6% rispetto a novembre per colpa della recessione globale che sta facendo diminuire gli ordini. Si tratta del dato peggiore da quando il Paese è stato riunificato ed è al di sotto delle attese degli analisti interpellati da Bloomberg.
Il risultato è l’ultimo anello di una situazione congiunturale debole che, secondo la Bundesbank, “non migliorerà almeno fino al 2010”. Notizie più confortanti arrivano invece dall’Inghilterra. Il colosso dei supermercati Sainsbury, nel terzo trimestre del 2008 (chiuso il 3 gennaio di quest’anno) ha registrato un aumento del fatturato del 4,5%. Merito anche della massiccia campagna di sconti che, insieme ai concorrenti, ha intrapreso per cercare di tamponare la crisi dei consumi.
Le grandi osservate speciali, comunque, restano le banche. Gli analisti non escludono che nel corso di quest’anno possano arrivare nuove brutte sorprese dal comparto, anche perché la situazione negli Stati Uniti è tutt’altro che tranquilla. Cattive notizie in arrivo da Oltreoceano, quindi, potrebbero avere pesanti ripercussioni da noi. La Financial Services Authority britannica, intanto, ha confermato che il 16 gennaio scadrà il divieto di fare operazioni allo scoperto sui titoli bancari, ma ha anche aggiunto che, per i prossimi sei mesi, gli investitori saranno obbligati a comunicare ogni posizione short.
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