Un miliardo in meno per i monetari

Sono stati i fondi che più hanno contribuito al rosso dell’industria in ottobre. Gli obbligazionari risalgono grazie ai flessibili. Big in rosso, mentre Carige e Ras si muovono decisamente controtendenza.

Sara Silano 05/11/2004 | 13:57
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A ottobre gli investitori hanno confermato il disamore per i fondi di liquidità, che hanno registrato flussi netti negativi per 1,1 miliardo, ancor più del mese scorso (-772 milioni), facendo scendere la raccolta complessiva dell’industria del risparmio di 2,2 miliardi. Hanno contribuito negativamente anche gli obbligazionari euro governativi breve termine, che hanno registrato riscatti superiori alle sottoscrizioni per 610,7 milioni e i bilanciati “puri”, quelli con composizione azionaria tra il 30 e il 70% (-357,6 milioni).

Nel complesso, tuttavia, i fondi specializzati nel reddito fisso hanno chiuso con un rosso di 62,8 milioni, un risultato migliore rispetto a settembre (-437 milioni), grazie soprattutto alla raccolta degli obbligazionari flessibili, che è stata di 317,9 milio

ni. Hanno ridotto le perdite rispetto al mese scorso anche i flessibili, passati da -175 a -73,2 milioni. Tra gli azionari, che in totale hanno registrato flussi netti negativi per 709,5 milioni, i peggiori sono stati quelli Pacifico (-196 milioni) e Europa (-168,9 milioni). Hanno chiuso con il segno meno tutti i settoriali.

A livello di industria, il peggior risultato è stato messo a segno dal gruppo Intesa, che ha archiviato una raccolta netta negativa per 1,4 miliardi, seguito da Fineco (gruppo Capitalia) con flussi in rosso per 441 milioni. Sono scivolati anche Bnl (-429,6 milioni), Sanpaolo (-418,3 milioni) e, in misura minore, Pioneer Investments del gruppo Unicredito Italiano (-209,4 milioni). Si sono mossi decisamente in controtendenza Banca Carige (+430 milioni), Ras (+301 milioni), Arca (+218,2 milioni) e Bpu (+199,7 milioni).

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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