Nel complesso Assoreti giudica positivo il bilancio dell’anno appena trascorso, in quanto l’industria ha retto al peggioramento delle aspettative e del quadro congiunturale. Anzi, la quota di mercato sulle attività finanziarie delle famiglie è cresciuta, attestandosi a settembre 2002
al 6,15% contro il 6,04% di dicembre 2001. Si è invece contratta leggermente la quota su fondi e sicav, scesa sotto il 20% sia per le performance dei prodotti, soprattutto azionari, sia per lo spostamento nella composizione dell’asset allocation patrimoniale dal risparmio gestito all’amministrato. Le reti hanno optato per strumenti che garantissero la preservazione del capitale e la possibilità di cogliere le opportunità di mercato attraverso investimenti diretti in titoli.
Dal confronto con gli altri canali, prevalentemente quello bancario, emerge che le reti hanno mantenuto la raccolta netta positiva per il sistema dei fondi (2,5 miliardi di euro) a fronte di un flusso complessivo negativo per 6,4 miliardi.
In un anno che non è stato facile per l’industria del risparmio, Assoreti stima che i clienti siano comunque aumentati, passando da 3,7 a 3,6 milioni, ed è aumentato anche, ma in misura minore, il numero di promotori da 34.668 a 35.625.
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