Titoli e c/c puntellano il bilancio delle reti

L’intermediato lordo è sceso del 4,4% nel 2002, ma la quota di mercato sulle attività finanziarie delle famiglie aumenta. Per l’associazione di categoria, i buoni risultati sono legati al pronto cambio di asset allocation verso strumenti per preservare il capitale.

Sara Silano 27/03/2003 | 17:11
Facebook Twitter LinkedIn
Nel 2002, è sceso del 4,4% l’intermediato lordo delle società aderenti ad Assoreti, attestandosi a 115,6 miliardi di euro contro i 120,9 del 2001. A soffrire è stato il risparmio gestito, che ha registrato una flessione del 23,7%, mentre la raccolta nell’amministrato è cresciuta del 17,2% a 65,3 miliardi. Rispetto al biennio precedente, ha dato segnali di ripresa la raccolta netta, che è stata pari a 15,8 miliardi di euro e si è indirizzata prevalentemente su titoli e strumenti del mercato monetario.

Nel complesso Assoreti giudica positivo il bilancio dell’anno appena trascorso, in quanto l’industria ha retto al peggioramento delle aspettative e del quadro congiunturale. Anzi, la quota di mercato sulle attività finanziarie delle famiglie è cresciuta, attestandosi a settembre 2002

al 6,15% contro il 6,04% di dicembre 2001. Si è invece contratta leggermente la quota su fondi e sicav, scesa sotto il 20% sia per le performance dei prodotti, soprattutto azionari, sia per lo spostamento nella composizione dell’asset allocation patrimoniale dal risparmio gestito all’amministrato. Le reti hanno optato per strumenti che garantissero la preservazione del capitale e la possibilità di cogliere le opportunità di mercato attraverso investimenti diretti in titoli.

Una forte riallocazione c’è stata anche nel patrimonio dei fondi. Mentre nel 2001 il 49,3% era rappresentato dagli asset azionari e il 29,8% dagli obbligazionari, nell’ultimo anno si è assistito a un ribaltamento, con l’equity sceso al 38,6% e il reddito fisso salito al 35,6%. Nel risparmio gestito, i prodotti che hanno raccolto di più sono stati quelli assicurativi, prevalentemente unit linked, mentre le gestioni patrimoniali in fondi hanno registrato flussi negativi per 1,6 miliardi di euro contro un valore positivo di 7,3 miliardi nel 2001. E’ praticamente irrilevante la raccolta di fondi pensione e piani pensionistici (Pip).

Dal confronto con gli altri canali, prevalentemente quello bancario, emerge che le reti hanno mantenuto la raccolta netta positiva per il sistema dei fondi (2,5 miliardi di euro) a fronte di un flusso complessivo negativo per 6,4 miliardi.

In un anno che non è stato facile per l’industria del risparmio, Assoreti stima che i clienti siano comunque aumentati, passando da 3,7 a 3,6 milioni, ed è aumentato anche, ma in misura minore, il numero di promotori da 34.668 a 35.625.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures