OPS Unicredit-BPM: il TAR respinge il ricorso, occhi puntati sul 9 luglio

Il termine fissato per l’offerta rimane il 23 luglio mentre il 9 luglio è in agenda l’udienza del TAR sul Golden Power del Governo.

Fabrizio Guidoni 17/06/2025 | 10:28
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The logo of Italian international banking group UniCredit stands on the facade of the group headquarters.

- Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso di Banco BPM contro la delibera Consob sulla sospensione dell’OPS.

- La Consob aveva sospeso l’offerta pubblica per l’incertezza sul Golden Power.

- Il 9 luglio il TAR si esprimerà sulle condizioni imposte dal governo a UniCredit.

L’Offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria lanciata da Unicredit UCG su Banco BPM BAMI resta sospesa. Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso presentato da Piazzetta Meda contro la delibera della Consob che, il 21 maggio, aveva interrotto per 30 giorni i termini dell’offerta. La decisione è stata presa dalla seconda sezione quater del tribunale amministrativo.

Secondo Equita Sim, “di conseguenza, il termine fissato per l’offerta rimarrà il 23 luglio. Ricordiamo che il 9 luglio ci sarà l’udienza di merito del TAR sul Golden Power”. Con quest’ultimo termine si intende l’esercizio di poteri speciali da parte del governo su specifiche operazioni finanziarie che ricadono nell’interesse nazionale.

Le ragioni della sospensione attuata dalla Consob

La Consob aveva motivato la sospensione con l’incertezza derivante dal dialogo tra Unicredit e il governo sulle condizioni imposte dal Golden Power. Il presidente Paolo Savona ha spiegato: “In una situazione di incertezza il mercato non è in grado di decidere e quindi diamo il tempo per chiarire”.

Il nodo Golden Power

Il 9 luglio il TAR si esprimerà nel merito delle prescrizioni imposte dal Governo. Unicredit ha ritirato la richiesta di sospensiva per favorire il dialogo con il MEF, pur mantenendo la propria posizione sul merito: “Unicredit prende atto del tenore della risposta fornita dal MEF e in cambio ha ritirato la richiesta di misure provvisorie”.

Le condizioni fissate dal governo

Il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 18 aprile ha imposto quattro vincoli: mantenere gli investimenti di Anima Holding in titoli italiani, non ridurre il rapporto impieghi/depositi, conservare il portafoglio di project finance in Italia e cessare le attività in Russia entro nove mesi.

Le posizioni delle banche

L’offerta prevede un concambio di 0,175 azioni Unicredit per ogni azione Banco Bpm. Secondo le rilevazioni di OPS Monitor di MF Newswires, prendendo come riferimento la seduta del 12 giugno a fronte di un prezzo di mercato di EUR 56,98 per Unicredit e EUR 10,06 per Banco BPM, l’operazione implica uno sconto di circa EUR 0,089 per azione Banco BPM, rispetto al valore teorico del concambio.

Unicredit ha ribadito l’intenzione di proseguire l’operazione, ma solo in presenza di chiarimenti: “La probabilità di procedere senza chiarimenti è al 20% o meno”, ha dichiarato l’amministratore delegato Andrea Orcel. “Se il Golden Power non viene chiarito ci ritireremo”.

Banco BPM, per voce del presidente Massimo Tononi e dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna, continua a esprimere contrarietà all’OPS, definendola “un’operazione di durata straordinaria” e “non conveniente per gli azionisti”. I vertici dell’istituto hanno sottolineato l’assenza di un piano industriale e le incertezze sulle reali intenzioni dell’offerente.


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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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