Gpf ancora al galoppo

Positive le tendenze sul mercato delle gestioni patrimoniali in fondi secondo il rapporto della società Cerulli Associates. Entro il 2005 raddoppierà l’ammontare dei capitali investiti nelle Gpf, mentre i fondi comuni di investimento cresceranno del 13%. I più gettonati saranno i fondi di diritto estero.

Juli Iacuaniello, 16/10/2001 | 15:32
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Gestioni patrimoniali in forte crescita anche per i prossimi anni: è il dato che emerge dal report diffuso dalla società di consulenza Cerulli Associates, che ha passato in rassegna l’industria dei fondi comuni e delle gestioni patrimoniali, stimandone l’andamento per i prossimi 4 anni.

Dall’analisi emerge che il settore dei fondi comuni di investimento supererà i mille miliardi di euro entro il 2005, dai 560 miliardi di euro del giugno 2001, a un tasso annuo del 13%. Una crescita del 16% è inoltre prevista per i fondi esteri venduti in Italia mentre più contenuto è il tasso per i fondi italiani, circa l’11,5%. Entro il 2005 i fondi comuni potrebbero rappresentare non meno del 22% del capitale personale delle famiglie italiane, ma questa crescita comincia a rallentare vistosamen

te.

I flussi di capitale dai fondi nazionali verso fondi internazionali sono proseguiti anche nel giugno 2001. Una ragione è da rintracciare nella differenza tra le commissioni di gestione, così come emerso dallo studio di Fitzrovia, secondo la quale i fondi obbligazionari italiani continuano a costare il 46% in più rispetto alla stessa categoria dei fondi esteri, il 32% in più per i fondi azionari.

Per quanto riguarda le dimensioni del mercato delle gestioni patrimoniali in fondi, Cerulli Associates prevede un raddoppiamento dei capitali entro il 2005 che porterà questi prodotti a rappresentare circa il 38% dell’intero settore. Il mercato di 185 miliardi di euro investiti in Gpf alla fine dell’anno 2000 risulta in effetti più ampio di quello degli Stati Uniti, ed è aumentato a un tasso di crescita annuale del 160% dal 1996.

Positive sono anche le previsioni per i fondi di fondi, che ad oggi hanno raggiunto i 7 miliardi di euro, la cui raccolta comincerà a decollare nel momento in cui gli investitori italiani aumenteranno la loro dimestichezza con tali prodotti. I progresso anche i fondi pensioni integrativi, che arriveranno a detenere circa 27 miliardi di euro entro il 2005, dal 2,1 miliardi del marzo 2001.

Rispetto alle banche, i promotori stanno acquisendo un sempre più ampio controllo sui flussi di raccolta. Nelle loro mani si è infatti concentrato il flusso netto durante il 2000 attraverso la loro attività di consulenza ai clienti.

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