Cominciò Luca Orsini nel 1998: lasciò Schroders per dar vita al fondo Antares in Svizzera. Nel 1999 il trio ex Giubergia Warburg formato da Roberto Coldumari, Paolo Basilico e Guido Brera fondò il Kairòs a Londra, ora presente anche in Italia. E poi fu la volta di Luca Ambrosio, ex Goldman Sachs, che andò in Irlanda per dar vita al suo hedge fund, Aequilibrium Investment. Sempre a Londra il “pionere” degli hedge fund è stato Michele Ragazzi con il fondo Giano seguito poi dal Park Place di Giuseppe Ciardi, dal Digital Age di Giorgio Leporati e dal Titanium di Vanni Vecchini
. Recentemente ha scelto la via svizzera Claudio Zampa, ex Bank of America, con il fondo Mangart. Strade diverse hanno intrapreso Roberto Luciani e Claudio Cappellini con la sicav lussemburghese Motus- più vicina a un fondo tradizionale dal punto di vista normativo- ma con uguale spirito di imprenditorialità dei colleghi gestori di hedge europei. Tutto quello che unisce questa lunga e sicuramente non esauriente lista di gestori sono le performance ottenute dai fondi di questi “emigranti” di lusso.
Se forse la legge del 1999 ha creato le basi per fermare l’emigrazione di cervelli, ora va fatto un passo in più. Consentire a questi gestori di cimentarsi direttamente nella gestione di hedge fund.
I gestori hedge italiani al via
Akros alternative investment sgr. E’ composta al 100% da Banca Akros, gruppo Banca popolare di Milano, ma il 49% sarà ceduto a HFR, Hedge fund research, una volta ottenuta l’autorizzazione della Banca d’Italia. Ha in programma tre fondi di fondi multistrategies.
Citco Kairòs sgr. E’ la prima società ad avere ottenuto l’operatività in suolo italiano per iniziativa di tre ex gestori e manager di Giuberga Warburg -Paolo Basilico, Roberto Condulmari e Guido Brera- insieme alla società svizzera Citco specializzata in investimenti speculativi. Ha tre prodotti: Pegaso Us equity, Pegaso european equity, Pegaso low volatilità, tutti e tre fondi di fondi hedge con obiettivi di rendimento prestabiliti e con costi di gestione annua dell’1,5% e di performance del 10%.
Ersel Hedge sgr. La società è stata appena autorizzata all’attività di creazione di fondi speculativi. Azionista è Ersel finanziaria (gruppo Giubergia al 100%). I fondi di fondi hedge saranno tre, differenziati per profilo rischio-rendimento di tipo multistrategia e multimager con commissioni di gestione dell’ 1,5% e una performance fee del 10%.
Gestielle alternative asset management. Società composta al 71% dalla Popolare di Verona e dal 29% dal Creberg. I due fondi di fondi saranno operativi dopo l’estate.
InvesClub sgr. In attesa di iscrizione all’albo c’è la società fondata da Paolo Catalfamo, ex Templeton, insieme al fondo chiuso Ipef II di B&S Electra e alla finanziaria Finba, gruppo Barilla. In programma ci sono due fondi di fondi.
Pioneer alternative investment sgr. La società del gruppo UniCredit distribuirà tre fondi di fondi hedge. Attualmente già gestisce un fondo hedge autorizzato dalle autorità irlandesi e lussemburghesi.
Private wealth management sgr-Pwm. Azionisti della società sono professionisti del settore come Ettore Fumagalli, Alberto Azario, Roberto Cravero, Uniprof sim, Meliorbanca, Ersel finanziaria, Emcor, Banca Sella e Orefici spa. In programma c’è un prodotto low volatility e un fondo di fondi sulla new economy.
Webtech sgr. Società autorizzata dal gennaio 2001 che ha nella sua compagine azionaria Banca Intermobiliare (50%) e Cdb web tech (50%). Al via tra breve tre proposte: un fondo di fondi hedge e due fondi che investono nel settore del private equity.
In via di definizione delle strategie operative ci sono anche una sgr di Banca Profilo, una di Comit-Intesa e anche la neo costituita Nextam del trio fuoriuscito da Euromobiliare a.m. costituito da Nicola Ricolfi, Alessandro Michahelles e Carlo Gentili. L'hedge fund del trio ex Euromobiliare sarà gestito da una società ad hoc in via di costituzione a Londra.
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