BTP Valore maggio 2024, arriva l’emissione speciale

Il nuovo titolo di Stato riservato ai risparmiatori sarà in collocamento dal 6 maggio.

Sara Silano 16/04/2024 | 10:30
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infografica sui bond

Informazioni-chiave sul BTP Valore maggio 2024

  • Nome: BTP Valore
  • Periodo di collocamento: 6-10 maggio
  • Durata: 6 anni (scadenza 2030)
  • Cedola: trimestrale
  • Rendimenti: meccanismo step up 3+3. Premio di fedeltà finale: 0,8%.
  • Tassa sul capital gain: 12,5%

 

La quarta emissione del BTP Valore e la seconda di quest’anno sarà in collocamento da lunedì 6 a venerdì 10 maggio, salvo chiusura anticipata. L’annuncio da parte del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) è arrivato a poco più di un mese e mezzo dalla conclusione della prima emissione del 2024, avvenuta il 1° marzo.

Come funziona il BTP Valore maggio 2024

Il MEF l’ha definita una “emissione speciale”, ma vediamo quali sono le caratteristiche principali e in cosa differisce dalla precedente. Non cambia la durata, che rimane di sei anni e neppure la cadenza della cedola, sempre trimestrale.

Il meccanismo per il calcolo dei rendimenti è step up di tre più tre anni: in pratica, le cedole sono crescenti nel corso della vita del titolo e determinate da una serie di tassi di interesse prefissati. Anche in questo caso, nulla cambia rispetto al BTP Valore di marzo. I tassi minimi garantiti saranno comunicati il 3 maggio.

Premio fedeltà più alto

La novità è invece nel premio di fedeltà, che è stato fissato allo 0,8%, contro lo 0,7% precedente e verrà dato agli investitori che sottoscriveranno il titolo di Stato durante il collocamento e lo terranno fino alla scadenza nel 2030.

Il BTP Valore è riservato ai piccoli risparmiatori ed è acquistabile attraverso le banche o gli sportelli postali presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli. Il taglio minimo è di 1.000 euro e l’obbligazione viene sottoscritta alla pari (il prezzo è uguale a 100) senza commissioni nel giorno di collocamento.

La tassazione sulle cedole e sul premio fedeltà è agevolata al 12,5%, rispetto al 26% applicato alle altre rendite finanziarie.

Cosa cambia rispetto ai BTP Valore emessi nel 2023

BTP Valore: caratteristiche a confronto

 

Lo scorso anno, il MEF ha promosso due collocamenti di BTP Valore, il primo a giugno e il secondo a ottobre. Ecco quali sono le principali differenze:

  • La durata è passata da quattro anni della prima emissione, a cinque e successivamente a sei per le ultime due.
  • La cedola era inizialmente semestrale, ma da ottobre in poi è diventata trimestrale.
  • I tassi annuali sono diversi: nella prima emissione di giugno 2023 erano del 3,25% per i primi due anni e successivamente del 4%; in quella di ottobre sono stati fissati al 4,1% per i primi tre anni e dopo al 4,5%. Infine, per i risparmiatori che hanno sottoscritto il titolo di Stato di marzo 2024, le cedole sono del 3,25% nei primi tre anni e del 4% per il quarto, quinto e sesto anno.
  • Il premio fedeltà è passato dallo 0,5% del BTP Valore di giugno 2023 all’attuale 0,8%.

 

Quanto rendono i BTP?

Da ottobre 2023, i rendimenti dei Buoni del Tesoro poliennali (BTP) hanno avuto una tendenza discendente e si attestano oggi al 3,765% (al 15 aprile), lontani dal picco del 4,93% segnato lo scorso settembre. Sembra, quindi, che scontino già un ribasso dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (BCE).

I risparmiatori, tuttavia, continuano a mostrare un notevole interesse per questi strumenti. L’ultimo collocamento di BTP Valore si è chiuso con una raccolta di oltre 18 miliardi di euro. Più in generale, i dati della Banca d’Italia indicano un ritorno degli investitori sui titoli di Stato, che sono passati a pesare nel portafoglio di imprese e famiglie per un ammontare di 790 miliardi di euro alla fine del 2023, dai 741 di dicembre 2022.

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L’appuntamento con le agenzie di rating

Il collocamento di maggio del BTP Valore cade in un periodo di aggiornamento del rating sul debito sovrano da parte delle principali agenzie internazionali. Il 19 aprile sarà la volta di Standard & Poor’s, il 26 quella di Morningstar DBRS, dalle quali Maurizio Mazziero, economista e fondatore di Mazziero Research non prevede “sorprese”.

“Più critici”, dice – “Gli appuntamenti di maggio con Fitch (3 maggio) e Moody's (31 maggio) che, anche in funzione dei conti sul Documento di economia e finanze (DEF), potrebbero rivedere la propria valutazione soprattutto a causa dalle conseguenze del SuperBonus 110%”.

Il punto è che proprio nel DEF, il governo ha previsto un debito in risalita fino al 2026, quando potrebbe raggiungere il 139,8% del Prodotto interno lordo (PIL) dal 137,3% stimato a fine 2023.

“L'ultimo dato relativo a gennaio ha segnato 2.849 miliardi di debito, poco al di sotto dell'ammontare di fine 2023 a 2.863 miliardi”, dice Mazziero, il quale precisa che in base alle loro stime a febbraio è cambiata la tendenza, “portandosi in deciso rialzo” e che a giugno potrebbe toccare una cifra compresa tra 2.934 e 2.965 miliardi.

Con i titoli di Stato, il governo si finanzia, ma dovrà pagare gli interessi per gli anni a venire e questo costo è reso ancora più salato dagli alti tassi di interesse attuali, in un contesto già vulnerabile per l’elevato debito pubblico, uno dei più alti al mondo.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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