I numeri di UBS dicono che il management è riuscito a stabilizzare la nave

I dati del secondo trimestre del gruppo svizzero hanno dato buone indicazioni sulla gestione del gruppo e sulla capacità di gestire nel modo migliori gli asset di Credit Suisse ancora in grado di generare valore. Il mercato, tuttavia, non valute adeguatamente i potenziali benefici prodotti dalle sinergie con Credit Suisse e sconta il titolo sul mercato.

Johann Scholtz 31/08/2023 | 11:55
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UBS CS

Dopo molte speculazioni, UBS ha annunciato che manterrà le attività nel mercato domestico di Credit Suisse, piuttosto che optare per un loro spin-off.

Il gruppo è stato molto cauto nel dare delle guidance per le attività oggetto di fusione.

Le azioni di UBS sono a sconto rispetto al fair value Morningstar. 

 

UBS ha ritardato l'annuncio dei risultati in modo da avere più tempo per formulare una strategia relativa all'integrazione di Credit Suisse. I numeri, comunque, parlano di un utile al lordo delle imposte di 29 miliardi di dollari, mentre se si considera anche l'avviamento negativo derivante dall'acquisizione di Credit Suisse l'utile al lordo delle imposte scende a 314 milioni di dollari.

I numeri del secondo trimestre

Se si guarda solo alle attività di UBS, l’azienda ha riportato buoni risultati, sebbene l'attività di investment banking abbia registrato un forte rallentamento dei ricavi. L'attività del Credit Suisse, invece, è rimasta in perdita anche su base normalizzata. I ricavi di Credit Suisse sono diminuiti del 38% rispetto al primo trimestre del 2023, con il crollo totale dei ricavi dell'investment banking. I ricavi del segmento wealth management hanno resistito bene e consideriamo gli afflussi netti di clienti registrati nel trimestre come una conferma del fatto che UBS è riuscita a stabilizzare la nave. Gli asset svizzeri del Credit Suisse sono rimasti redditizi con ricavi stabili. Dopo molte speculazioni, UBS ha annunciato che manterrà le attività nel mercato domestico di Credit Suisse, piuttosto che optare per un loro spin-off. La fusione degli asset sul territorio svizzero potrebbero creare sinergie significative nel tempo, il che rende tutto questo uno sviluppo positivo.

Le guidance di UBS

Il gruppo finanziario è stato molto cauto nel dare delle guidance per le attività oggetto di fusione. UBS punta ora a un rendimento del 15% sul Common Equity Tier-One Capital (CET 1) entro il 2026, che corrispondeva anche alla nostra stima di redditività nel medio ciclo prima dell’annuncio di oggi. Un altro nuovo obiettivo è rapporto cost-to-income al 70% per il 2026. I tagli operati al segmento Investment Bank di Credit Suisse sono ancora più profondi di quanto ci aspettassimo. UBS prevede che ridurrà gli attivi ponderati per il rischio della banca d'investimento di Credit Suisse a soli 9 miliardi di dollari, solo il 10% di quello che erano alla fine del 2022.

Anche il riacquisto di azioni proprie potrebbe riprendere prima del previsto. UBS aggiornerà il mercato sulla sua politica di remunerazione del capitale all’inizio del prossimo anno. Tuttavia, ha confermato che, pur sospendendo temporaneamente i riacquisti di azioni proprie, rimane impegnata a restituire il capitale in eccesso agli azionisti. UBS punta ora a un rapporto CET1 del 14% nel medio termine. Sebbene l’attuale coefficiente del 14,4% suggerirebbe che il capitale in eccesso sia limitato, la riduzione degli asset non core del Credit Suisse (principalmente attività nel segmento investment banking) genererebbe capitale che potrebbe essere restituito agli azionisti.

Perché il mercato sconta UBS?

Da quando abbiamo aumentato la nostra stima del fair value a giugno, al fine di incorporare le attività di Credit Suisse, il prezzo delle azioni di UBS è aumentato del 21% e ora risultano negoziate a un tasso di sconto del 20% rispetto alla nostra valutazione 27,50 franchi svizzeri. UBS è attualmente valutata dal mercato con un rapporto Price/Book di 0,9, mentre negli ultimi dieci anni è stata scambiata a prezzi pari a circa 1,2 volte il suo book value.

Al momento siamo più fiduciosi sul fatto che l'integrazione di Credit Suisse non danneggerà la redditività a lungo termine di UBS e siamo convinti che al momento il mercato non valuti adeguatamente la redditività potenziale de

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Johann Scholtz  E' Equity Analyst di Morningstar.

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