Giappone: le opportunità in un mercato in forte espansione

L'indice del mercato azionario giapponese sta raggiungendo livelli record, ma alcuni titoli sono ancora scambiati a prezzi interessanti.

Sunniva Kolostyak 01/06/2023 | 08:12
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Japan

Mentre l’attenzione degli investitori europei si concentrava sull’andamento dei mercati azionari del Vecchio continente, sull'inflazione e sulla guerra, l'indice azionario giapponese è cresciuto costantemente raggiungendo i suoi massimi degli ultimi 33 anni.

Con le riforme sulla corporate governance e le riaperture post-Covid-19, sono arrivati anche i rendimenti dei listini azionari. Ma ci sono ancora delle opportunità di investimento?

“I portafogli azionari globali hanno sottopesato il mercato azionario giapponese, nonostante rappresenti il secondo paese più grande nell'indice MSCI World. Ciò riflette aspettative che risalgono al cosiddetto periodo dei ‘decenni perduti’ del Giappone” dice Nicholas Price, portfolio manager del fondo Fidelity Japan Trust. “Quello era un altro Giappone. Dal 2012 l'economia del paese sta cavalcando una ripresa che è stata tanto costante quanto di basso profilo, con un miglioramento strutturale della redditività operativa delle aziende che non è valutato adeguatamente dal mercato".

Le società giapponesi hanno registrato lo scorso anno una crescita media degli utili del 10%, relativamente agli ultimi 10 anni. Questa è stata la prima volta dalla Seconda guerra mondiale e ha permesso all’equity del Sol levante di superare altri indici come l'S&P 500. Nonostante questo risultato, dicono gli esperti, rimangono ancora delle opportunità di investimento.

"Molti titoli giapponesi sono sottovalutati a causa della mancanza di copertura da parte degli analisti e delle scarse informazioni a riguardo, specialmente nel segmento delle azioni a media e piccola capitalizzazione", afferma Price.

 

 

 

Come sappiamo, la performance passata non è un indicatore predittivo di quella futura, ma Carl Vine, fund manager di M&G Japan, è fiducioso sulle prospettive future del mercato nipponico e ha sottolineato, intervenendo a un evento londinese la scorsa settimana, come i margini delle società giapponesi siano ancora complessivamente bassi, intorno al 7% (quasi la metà di quelle che compongono l’indice l'S&P 500).

"Penso che gli stessi driver che hanno prodotto la crescita degli ultimi decenni siano assolutamente rilevanti anche per i prossimi 10 anni. Mi riferisco, ad esempio, alle riforme della governance delle società e alla fiducia delle aziende”, ha affermato.

Detto questo, il Pil del Giappone non ha seguito la performance del mercato azionario. In termini nominali, la crescita dell’economia del Paese è stata ampiamente negativa nell'ultimo decennio. Nonostante questa tendenza sia in corso, Vine continua a credere nell’equity nipponico.

"Quando guardo a prossimi 10 anni, anche senza cercare di costruire uno scenario macroeconomico particolarmente ottimistico – nonostante potrebbero esserci degli argomenti a favore di un contesto economico più favorevole nel caso di un miglioramento sul fronte dell’inflazione – mi aspetto che i miglioramenti sul lato della corporate governance delle aziende non si fermeranno. Il quadro istituzionale all'interno del quale operano le società giapponesi si è evoluto enormemente nell'ultimo decennio e penso che queste condizioni favorevoli siano destinate a persistere anche nei prossimi 10 anni favorendo la crescita degli utili aziendali”.

Produttività, tecnologia e dati demografici
Il mercato azionario giapponese detiene diversi giganti nei settori della tecnologia, dell'auto e della manifattura. Inoltre, Price osserva come esso offra una vasta gamma di piccoli leader di mercato in settori di nicchia che sono in crescita ma che spesso non vengono rilevati dai radar degli investitori.

Inoltre, beneficia di alcune delle tendenze più ampie in atto in Asia, come la crescita della classe media, anche se deve combattere con problemi demografici come l'invecchiamento della popolazione che potrebbe rivelarsi un deterrente alla crescita economica nel lungo termine.

Secondo Vine, invece, viene trascurato il potenziale esistente per un aumento della produttività del lavoro. Il paese, infatti, si colloca attorno al 30esimo percentile più basso a livello globale.

"Se la produttività del lavoro giapponese fosse uguale a quella degli Stati Uniti, il Pil del Giappone sarebbe più alto di circa il 40%", dice Vine. 

5 azioni giapponesi sottovalutate (e con Moat)
Utilizzando le metriche di Morningstar, abbiamo identificato cinque titoli che sono riusciti a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore di appartenenza e sono scambiati a prezzi convenienti. 

Per identificare i titoli, abbiamo selezionato società con un Moat nella misura di Ampio e un Morningstar Rating di 5 o 4 stelle, ovvero che sono scambiate a prezzi inferiori al loro fair value.

 

 

 

Tra queste, c'è una società con un rating di 5 stelle e un'altra con un Capital Allocation Rating pari ad Esemplare (questo rating si riferisce a un giudizio su come il management dell'azienda è in grado di aumentare il rendimento degli azionisti attraverso una buona allocazione del capitale). Tutti e cinque i titoli hanno un Moat Trend pari a Stabile, il che significa che dovrebbero essere in grado di mantenere il loro vantaggio competitivo. 

Kao
Kao (4452) è il più grande produttore giapponese di prodotti per la cura della casa e della persona, anche se l’azienda ha un'impronta internazionale.

Kao ha recentemente definito un piano a lungo termine per guidare la sua crescita, con l'obiettivo entro il 2030 di aumentare la sua presenza globale e di raggiungere 2.500 miliardi di yen di vendite e un margine di profitto del 16%.

I nostri analisti ritengono che l'obiettivo sul margine di profitto sia realizzabile e che gli sforzi di innovazione e le prospettive di crescita della Cina e il segmento healthcare giocheranno un ruolo cruciale nell'accelerare la crescita complessiva del gruppo. L’azienda ha registrato un crollo degli utili nel primo trimestre, ma l'analista azionario senior, Jeanie Chen, si aspetta che i nuovi lanci di prodotti infondano fiducia nel suo futuro. 

Daifuku
Daifuku (6383) fornisce servizi di produzione, ingegneristica, progettazione, installazione e servizi post-vendita alle aziende attive nella logistica, nelle soluzioni di automazione, della movimentazione bagagli aeroportuali e con aziende come Toyota, TSMC, Intel, Dell e Fanuc.

“Le guidance dell’azienda per l'esercizio 2023 (che termina a marzo 2024) indicano una crescita annua dei ricavi dello 0,5% che è inferiore alle nostre aspettative”, dice Jason Kondo, analista azionario di Morningstar. “I venti contrari sono destinati a continuare nel brevissimo termine, ma ci aspettiamo che possano comunque attenuarsi entro la fine dell'anno solare. Per questo motivo manteniamo invariate le nostre previsioni di lungo periodo e la stima del fair value del titolo a 3.500 yen per azione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Daifuku Co Ltd3.225,00 JPY2,94Rating
Kao Corp6.379,00 JPY-1,15Rating

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Sunniva Kolostyak  è data journalist di Morningstar

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