UBS va in soccorso di Credit Suisse

UBS è in grado di operare la ristrutturazione di Credit Suisse e di rilevare business di valore come quello bancario in Svizzera. Per gli azionisti di Credit Suisse è una soluzione dolorosa, ma la migliore che potessero augurarsi in questo momento.

Johann Scholtz 20/03/2023 | 10:48
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Sette giorni possono essere un tempo molto lungo nei mercati finanziari. Solo una settimana fa, l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS per 3 miliardi di franchi sarebbe sembrata un affare eccezionale, ora la situazione è meno chiara. Credit Suisse ha registrato un significativo deflusso netto di asset la scorsa settimana che hanno finito per impattare sulla sua liquidità, ma riteniamo che UBS possa comunque trarre valore dalla sua acquisizione.

Via alla ristrutturazione
UBS è in una posizione molto migliore rispetto a Credit Suisse per eseguire una ristrutturazione radicale del suo business: calcoliamo che in base all'obiettivo di risparmio sulle spese per il 2027 si arriverebbe a un taglio dei costi operativi di Credit Suisse di circa il 60% rispetto a quelli del 2022.

Il compito difficile, per UBS, sarà quello di ridurre al minimo la contrazione dei ricavi durante il periodo di ristrutturazione. Con una mossa a sorpresa, le autorità di regolamentazione svizzere hanno azzerato il valore di 16 miliardi di franchi svizzeri dell’Additional Tier One o AT1 di Credit Suisse (obbligazioni subordinate che possono essere emesse dalle banche e che hanno la caratteristica di partecipare all'assorbimento delle perdite della banca nel caso in cui gli indici patrimoniali dell'istituto scendano sotto un certo livello Tier 1), fornendo dunque a UBS capitale aggiuntivo per assorbire ribassi e oneri di ristrutturazione.

I 9 miliardi di franchi forniti dalle autorità svizzere come protezione per ulteriori ribassi, uniti al sostegno alla liquidità da parte della Banca centrale svizzera, per un totale di circa 25 miliardi di franchi, dovrebbero garantire che i costi di finanziamento per UBS rimangano sotto controllo. La sospensione del programma di riacquisto di azioni di UBS è una nota negativa, ma a nostro avviso avrebbe potuto avvenire comunque date le attuali condizioni di mercato.

UBS sembra intenzionata a mantenere tutte le attività di Credit Suisse ad eccezione di quella di security trading, che verrà liquidata. UBS sta cercando di muoversi rapidamente per chiudere questo business, ma durante la teleconferenza ha avvertito che alcune posizioni su titoli hanno duration molto lunghe. UBS ha confermato di avere l'autorizzazione dell'autorità svizzera per la concorrenza a mantenere il segmento della bancaria svizzera del Credit Suisse, cosa che riteniamo positiva dato che si tratta di un business di alta qualità e che ha una posizione dominante nel mercato domestico.

Gli azionisti di Credit Suisse devono accontentarsi
Dopo questo epilogo, gli azionisti di Credit Suisse potranno sentirsi imbrogliati, ma salvare almeno qualcosa è il miglior risultato che potessero ottenere nelle attuali circostanze. Secondo il Financial Times, Credit Suisse stava registrando un calo dei depositi a un ritmo di 10 miliardi di franchi al giorno. Nonostante il sostegno alla liquidità della banca centrale svizzera e la forte dotazione di liquidità, la sua sopravvivenza come impresa era chiaramente minacciata. La svalutazione del capitale AT1 conferma che gli azionisti hanno avuto la fortuna di non essere completamente spazzati via. In teoria, il capitale AT1 dovrebbe essere senior rispetto alle azioni ordinarie.

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Johann Scholtz  E' Equity Analyst di Morningstar.

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