I titoli del risparmio gestito allo stress test Svb

Mentre il settore finanziario finisce in fibrillazione a Piazza Affari, i buoni fondamentali di fondo della raccolta di febbraio fanno da airbag contro gli urti di volatilità sui mercati azionari.

Fabrizio Guidoni 14/03/2023 | 10:11
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piazza affari

Le preoccupazioni per gli effetti dell'inatteso crack della statunitense Silicon Valley Bank, pur mitigate dal fresco intervento delle autorità americane per rassicurare gli investitori e i correntisti, hanno messo sotto pressione i titoli finanziari quotati a Piazza Affari, tra cui anche in maniera pesante i big del risparmio gestito. Se non altro, la Commissione europea ha chiarito che Svb, che a fine dicembre contava un totale attivo di 209 miliardi di dollari e depositi per 175,4 miliardi, ha una presenza limitata nell'Unione europea. Questo dovrebbe aiutare a far tornare in tempi relativamente brevi il mercato a valutare i fondamentali dei pesi massimi del risparmio gestito quotati come Banca Mediolanum, Banca Generali, Fineco ed Azimut.

La solidità di Banca Mediolanum
Sulla crisi scatenata da Svb è intervenuto direttamente Massimo Doris, numero uno di Banca Mediolanum. Ha affermato che le banche italiane sono solide e ha spiegato perché quello di Svb è un caso specifico, sottolineando anche: "Banca Mediolanum segue gli sviluppi della vicenda legata al fallimento di Silicon Valley Bank con l''attenzione che questo caso merita, ma anche con la consapevolezza che il sistema bancario italiano non ne è al momento minimamente impattato, trattandosi di una banca strettamente legata a settori specifici e fortemente volatili, come quello delle startup tecnologiche e delle criptovalute".

Doris è forte nella sua posizione di tranquillità sugli effetti del crack di Svb grazie anche ai dati incoraggianti sulla raccolta di febbraio, definito dagli analisti di Equita Sim "miglior mese di sempre per la raccolta totale, con un solido contributo del gestito. I dati di raccolta sottolineano il successo delle iniziative volte ad accelerare la crescita del gruppo, in particolare della promozione sui depositi vincolati a 6 mesi al 4%. Il forte dato sull'amministrato, invece, comprova quanto da un lato i clienti esistenti stiano trasferendo nuova liquidità da altri istituti e dall'altro il flusso di nuovi clienti. Durante il mese, infatti, sono stati acquisiti 22.285 nuovi clienti bancari. Positiva, infine, la performance commerciale anche degli altri prodotti", ha concluso Equita Sim confermando la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 10,3 euro su Banca Mediolanum. Commenti positivi sulla raccolta netta di febbraio sono arrivati anche dagli esperti di Banca Akros, orientati anche loro su una raccomandazione buy con un prezzo obiettivo a 11 euro.

Gli analisti di Websim si sono invece concentrai su alcune recenti indicazioni rilasciate da Massimo Doris, amministratore delegato e maggiore azionista di Banca Mediolanum, definendole coerenti con quanto già noto, e ricordando ancora una volta che l’andamento della raccolta complessiva e gestita di Banca Mediolanum rimane eccellente e migliore nel settore dei servizi finanziari, in cui proprio questo titolo è il favorito di Websim. Tra le indicazioni rilasciate da Doris, c’è anche la definizione di “riforma ideologica e sbagliata” con riferimento al divieto di inducement attualmente in fase di discussione a livello UE. Ha inoltre affermato che non sono allo studio acquisizioni ma si procede con la crescita organica e che la Spagna sta andando bene e si punta ad una raccolta netta gestita di 900 mln quest’anno da 690 mln del 2022.

Febbraio positivo per Banca Generali 
A febbraio Banca Generali ha confermato una solida crescita nei volumi in linea con il mese precedente, totalizzando una raccolta complessiva di 442 milioni di euro ed una raccolta in prodotti gestiti di 122 mln. Un trend positivo visto in accelerazione in marzo dall’AD e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ma che dovrà fare i conti con l’effetto Svb. A proposito della raccolta di febbraio, gli analisti di Websim hanno sottolineato che nel mese i nuovi flussi in consulenza evoluta si sono attestati a 134 milioni (188 milioni da inizio anno), trainati dalla consulenza sui conti amministrati (280 milioni i nuovi flussi da inizio anno). “Il mix di raccolta continua a favorire l’amministrato con 996 mln di cui 123 mln in strutturati mentre i conti correnti registrano deflussi per 418 mln. Il mix rimane al momento poco favorevole per il gestito ma ci aspettiamo possa migliorare nei prossimi mesi”.  Il risultato è che Websim ha sul titolo Banca Generali un giudizio “interessante”, con target price 37 euro. Da parte sua Banca Akros ha confermato la raccomandazione buy con prezzo obiettivo a 36 euro su Banca Generali. Gli esperti hanno sottolineato che i flussi netti di raccolta a febbraio sono stati in linea con le aspettative. Akros, inoltre, si è detta anche fiduciosa sul fatto che gli stessi dati di raccolta possano migliorare a marzo. Più prudente sul titolo Equita Sim che sul titolo ha un giudizio hold con target price a 32,3.

Incremento clienti robusto per Fineco
Indicazioni positive sono arrivate dalla raccolta netta totale da inizio anno di Fineco salita a fine febbraio fino a 1,61 miliardi di euro, contro le stime degli esperti sull'intero 2023 poste a 6,5 mld di euro. "I dati di febbraio sono complessivamente robusti" ha evidenziato Equita Sim, con un incremento di quasi 10mila clienti, portando il totale a 1,5 milioni. La raccolta netta nel secondo mese dell'anno è stata di 870 milioni di euro, spinta soprattutto dall'amministrato. Equita Sim ha  confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 18,5 euro su FinecoBank .

Da Websim è stato segnalato che per Finecobank il dato di febbraio per la raccolta gestita è apparso inferiore alle attese “ma da inizio anno a 886 milioni ci fa confermare le attese di una raccolta gestita intorno a 6 miliardi per il 2023”. Sul titolo ha raccomandazione "neutrale” con target price 17,60 euro.

L’accordo con Unicredit crea potenzialità per Azimut
Mentre i dati mostravano una raccolta netta sul risparmio gestito debole a febbraio ma con indicazioni positive dal brokerage, il Cda di Azimut ha approvato il progetto di bilancio 2022 che, a livello consolidato, ha evidenziato ricavi totali pari a 1.287 milioni rispetto a 1.449 milioni nel 2021, risultato che era stato sostenuto da un andamento particolarmente positivo dei mercati finanziari.  In questo contesto Intesa Sanpaolo ha confermato la raccomandazione “add” con prezzo obiettivo a 25,2 euro su Azimut H. I conti 2022 sono stati in linea con le attese degli analisti sul fronte operativo, mentre "qualche disappunto è arrivato dalla proposta di dividendo di 1,30 euro per azione, contro le nostre stime di 1,35 euro. Continuiamo a credere che la partnership con Unicredit annunciata a dicembre rappresenti un importante passo avanti per la diversificazione della base distributiva in Italia di Azimut e che possa dare una spinta per la raccolta nel Paese", hanno sottolineato da Intesa Sanpaolo.

Per Websim i risultati del 2022 sono  sostanzialmente in linea con le stime, anche se grazie ad alcuni one-off contabili. “L’outlook per la raccolta è confermato con target a 6/8 mld di euro per il 2023 includendo effetti da acquisizioni. Gli analisti hanno confermato la guidance di utili per 2023/2024 a 450/500 milioni in condizioni di mercato normali. Gli esperti di Websim hanno un giudizio sul titolo Azimut di “interessante” con target price 27,0 euro.

 

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Azimut Holding SPA24,61 EUR1,69
Banca Generali36,32 EUR0,83
Banca Mediolanum10,03 EUR1,16
FinecoBank SpA14,20 EUR1,50

Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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