L’equity asiatico non ha finito la benzina

La regione continua a essere scambiata a prezzi convenienti. Le migliori opportunità di investimento, dicono gli analisti di Morningstar, sono nel real estate cinese e tra le aziende maggiormente esposte alla ripresa dei consumi discrezionali in Cina.

Francesco Lavecchia 16/02/2023 | 09:24
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Il rally dei mercati asiatici non ha esaurito le opportunità di investimento per chi cerca esposizione sulla regione. Nonostante l’indice Morningstar Asia TME abbia guadagnato l’11% negli ultimi tre mesi (in euro al 31/01/2023), sovraperformando largamente la media dei mercati mondiali (vedi grafico seguente) che, al contrario, sono rimasti piatti, l’equity asiatico continua a essere scambiato a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value.

 

A spingere la performance della regione sono stati soprattutto i listini di Shenzhen e Hong Kong che contano per un quarto della capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar Asia TME e che nel periodo considerato hanno guadagnato rispettivamente il 38% e il 28%.

La decisione di Pechino di allentare le restrizioni imposte dalla strategia zero-Covid, dicono gli analisti di Morningstar, ha alimentato la fiducia dei consumatori cinesi che a sua volta ha spinto gli investitori a riprendere posizione sul mercato azionario.

“All’interno della regione, la nostra preferenza va all’equity cinese. La Banca Popolare Cinese ha adottato una politica monetaria divergente rispetto a quella seguita dalla Federal Reserve e dalla Bce, il cui aumento dei tassi di interessi sta minacciando seriamente di innescare una fase di recessione. Inoltre, la ripresa dei consumi e degli investimenti in Cina dovrebbe compensare in parte il calo della domanda generata dall’export verso gli Stati Uniti”, dice Lorraine Tan, Head of Equity Research in Asia.

I settori più attraenti
Con riferimento ai settori, gli analisti di Morningstar continuano a vedere il maggior numero di opportunità di investimento tra le società immobiliari presenti in Cina e Hong Kong. Nonostante ci sia la possibilità, aggiungono, che su questi titoli persista ancora della volatilità, anche perché dalla pubblicazione delle prossime trimestrali non ci si aspettano buone notizie, il momento peggiore per il comparto dovrebbe ormai essere alle spalle e nei prossimi anni è atteso un ritorno alla crescita degli utili.

Complessivamente, i settori più esposti al ciclo economico sono quelli che presentano il maggior numero di opportunità di investimento, ovvero di titoli con un rating pari a quattro e cinque stelle. “La nostra preferenza va a quelle società maggiormente esposte al rimbalzo dei consumi in Cina, ora che il governo sembra aver abbandonato la strategia zero-Covid. A beneficiare della crescita della spesa discrezionale saranno soprattutto i titoli dell’e-commerce, della ristorazione, del turismo e del gioco. Le nostre previsioni indicano una forte ripresa delle vendite online nel secondo trimestre del 2023 e Alibaba è tra le aziende meglio posizionate per capitalizzare questo trend di crescita. Durante il Capodanno cinese, i viaggi turistici interni sono aumentati del 23% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, pari all'89% dei livelli registrati nello stesso periodo del 2019, e questo è un dato molto promettente per le industrie della ristorazione e della ricezione. Inoltre, prevediamo che quest’anno le entrate del settore del gioco d’azzardo saliranno al 50% del loro livello pre-Covid, in sensibile crescita rispetto al 14,4% dello scorso anno”, aggiunge Tan.

Ottimistiche sono anche le aspettative per il settore delle telecomunicazioni e in particolare per le big del segmento Internet. La stretta normativa sul comparto sembra allentarsi e un segnale incoraggiante in questo senso sono le dichiarazioni di alti funzionari del Partito comunista che hanno assicurato che il governo darà pieno sostegno alla crescita di queste aziende e alla loro affermazione sui mercati globali.

Cautela su consumer defensive e banche giapponesi 
Gli analisti, invece, sono scettici sui margini di apprezzamento del settore consumer defensive e delle banche giapponesi.

Il settore beni di consumo difensivi ha sovraperformato la regione nel 2022, a causa della tendenza degli investitori a spostarsi verso segmenti del mercato meno legati al ciclo economico e dunque meno volatili, e ora presenta la quota più bassa di titoli con rating di quattro e cinque stelle. Discorso analogo vale anche per i bancari giapponesi, che nel quarto trimestre hanno visto salire le proprie quotazioni del 26% e ora sono scambiate in linea con il fair value (clicca qui per leggere la metodologia sulla ricerca azionaria di Morningstar).

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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