Pensioni minime a mille euro? Ingiusto e dannoso

Alberto Brambilla (Itinerari Previdenziali) boccia senza assoluzione la proposta di Forza Italia: andrebbe a colpire chi paga tasse e contributi, sostenendo invece chi elude; ma soprattutto l’INPS fallirebbe nel giro di qualche anno.

Valerio Baselli 15/02/2023 | 08:48
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Pensioni

Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, non è nuovo a posizioni tranchant. L’ultima sua battaglia riguarda la proposta di Forza Italia, più volte sostenuta da Silvio Berlusconi in campagna elettorale e rispolverata anche recentemente, riguardo il possibile aumento delle pensioni minime a mille euro per tutti.

"Il nostro impegno di legislatura è quello di portare le pensioni minime a mille euro per tutti, anziani e disabili, comprese le nostre mamme, che non hanno mai potuto svolgere un lavoro retribuito sacrificandosi per la famiglia tutta la vita”, ha ribadito Berlusconi ai microfoni di Stasera Italia su Rete 4 lo scorso 3 febbraio.

Quello delle pensioni minime più alte è un vecchio cavallo di battaglia del Cavaliere: nel 2014 le proponeva a 800 euro e nel lontano 2001 promise di alzarle a un milione di lire e mantenne parzialmente l’impegno alzandole per una platea limitata da alcuni criteri.

“Tutti coloro che hanno a cuore la sostenibilità di lungo termine del sistema pensionistico, il che significa onorare il patto intergenerazionale e garantire ai giovani che l’INPS riuscirà ad erogare anche a loro tra 20/30 anni le pensioni, non possono che denunciare, anzi urlare, contro la proposta di Forza Italia”, afferma Alberto Brambilla in un suo recente editoriale. “Se queste proposte venissero accettate – aggiunge – significherebbero il “fallimento” dell’Istituto previdenziale nel breve volgere di qualche anno”.

In effetti, secondo i dati dell’Istat e dello stesso INPS, sulle circa 18 milioni di pensioni erogate, quasi il 60% non arriva i mille euro, il che dimostra l’impatto che avrebbe questa riforma.

“Il governo Meloni, probabilmente spinto proprio da Forza Italia, ha già premiato i percettori di assegni sociali e pensioni minime con una generosa rivalutazione dell’8,8%. Sempre su proposta di Forza Italia, le pensioni sono state rialzate a 600 euro per gli over 75, facendo pagare però il conto ai pensionati che hanno rendite da 2.100 euro lordi al mese in su, defraudati dal nuovo meccanismo di rivalutazione come mai era avvenuto negli ultimi 25 anni”, prosegue Brambilla.

Il presidente di Itinerari Previdenziali pone l’accento soprattutto su due questioni: le potenziali ricadute (negative) sulla lotta all’evasione fiscale e la tenuta strutturale dei conti INPS.

Per quanto riguarda il primo aspetto, nel caso in cui si portassero le pensioni minime a questo livello, Brambilla si chiede perché le persone dovrebbero versare i contributi. “Con la certezza di prendere mille euro netti al mese, aumenteranno gli evasori e pagheranno quelli che lavorano onestamente e hanno il prelievo alla fonte. Perché pagare tasse e contributi tutta la vita per prendere una pensione che, tassata, arriva a poco più di mille euro se, non versando nulla, ne posso prendere mille netti esentasse?”

Sul secondo aspetto, invece, basta prendere la calcolatrice. Secondo Itinerari Previdenziali, considerando i 4,552 milioni di pensionati potenzialmente beneficiari, il costo totale annuo nella ipotesi di aumenti a mille euro al mese sarebbe di 27,779 miliardi: “Una spesa strutturale che crescerà ogni anno per i nuovi pensionamenti, per l’aumento della speranza di vita e per inflazione”, spiega Brambilla. “Poi ci sarebbero le altre pensioni sotto i mille euro, frutto per la maggior parte di infedeltà fiscale, ma la cifra così calcolata è talmente rilevante ed improponibile che ci si può fermare qui, anche perché in questi ultimi 20 anni la politica ha caricato la spesa pensionistica di oltre 9 miliardi di integrazioni assistenziali e fatto decontribuzioni che oggi ci costano 24 miliardi ogni anno, mischiando previdenza e assistenza, danneggiando il merito e favorendo gli evasori”.

Insomma, per Alberto Brambilla si tratta di “una proposta che i politici e i cittadini onesti devono fermare a tutti i costi”. Cosa avevamo detto? Tranchant.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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