La rivincita dei "non amati"

San Valentino è alle porte. Proprio come per il partner perfetto, trovare perle nascoste nel campo degli investimenti è possibile, a patto di sapere dove guardare e di avere un po’ di coraggio. Dopo un 2022 sfavorevole, le azioni internazionali e Usa large-cap growth e le large-cap dell’Eurozona potrebbero regalare soddisfazioni.

Valerio Baselli 13/02/2023 | 10:52
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San Valentino

San Valentino è la festa degli innamorati e il giorno per celebrare l’amore. E per chi non si sente amato? Proprio come quando si cerca il partner perfetto, occorre tenere a mente che le gemme nascoste sono ovunque, bisogna solo sapere dove guardare e avere il coraggio di “lanciarsi”. La stessa logica può essere applicata agli investimenti, in particolare a quei fondi non troppo “amati” dagli investitori. 

L’anno scorso è stato il peggiore degli ultimi decenni per le obbligazioni e il peggiore dal 2008 per le azioni globali. Tuttavia, tra le macerie ci saranno sicuramente delle opportunità. Questo concetto sta alla base della filosofia d’investimento contrarian e in particolare di quella che Morningstar chiama Buy the Unloved, letteralmente “compra il non amato”.

In apparenza, i fondi “non amati” possono esserlo per un motivo: un periodo di sottoperformance, una strategia di investimento sfavorevole, sfide legate al settore in cui operano, eccetera. Eppure, adottare un approccio controcorrente nella selezione dei fondi può anche produrre ottimi risultati. L’analisi dei flussi d’investimento degli ultimi 25 anni ci dice chiaramente che gli investitori inseguono i rendimenti. Di solito, flussi in entrata ne portano altri, mentre flussi in uscita producono ulteriori riscatti, in una specie di circolo vizioso. Alla fine, i titoli popolari diventano troppo costosi e quelli impopolari troppo a sconto e il processo s’inverte. Perciò la combinazione di una forte raccolta e di alti rendimenti passati è un buon indicatore dell’eccessiva valutazione di un titolo.

La bolla tecnologica del 1999 e quella immobiliare del 2007 sono due buoni esempi del perché non si dovrebbero comprare le categorie di fondi più popolari al momento. Dall’altro lato, sarebbe stata una buona scelta acquistare nel 2000 fondi sottovalutati e quasi ignorati dalla maggioranza degli investitori, come i grandi mercati emergenti. Naturalmente, i flussi in uscita non rendono i fondi meno costosi o migliori, ma potrebbero indicare le parti del mercato impopolari e magari pronte a rimbalzare.

Ed è proprio catturando questa intuizione che entra in gioco la strategia Buy the Unloved. Negli Stati Uniti, gli analisti di Morningstar seguono questo approccio dal 1994 e i risultati sono sorprendenti. In pratica, vengono identificate ogni anno le tre categorie azionarie meno amate e quelle più amate dagli investitori (in termini di raccolta netta), per poi alimentare due portafogli distinti con questi due gruppi (l’amato, loved, e il non amato, unloved). La strategia prevede di tenere i fondi scelti tre anni, aggiungendo ogni anno le categorie meno o più amate dell’anno prima.

Sul  periodo completo, vedasi grafico sottostante, dieci mila dollari investiti il primo gennaio 1994 nel portafoglio “non amato” sarebbero diventati 204.276 dollari al 30 novembre 2022; la stessa cifra investita in quello “amato”, invece, sarebbe valsa solo 47.924 dollari alla fine del periodo, meno dei 79.525 dollari che avrebbe restituito lo stesso investimento in un fondo azionario internazionale large cap blend (in questo caso il risultato corrisponde alla media di categoria).

La stessa conclusione si evince dall’analisi dei rendimenti delle tre strategie su diversi orizzonti temporali. Anche in questo caso, il portafoglio unloved risulta essere il migliore su tutti i periodi presi in considerazione, tranne che sull’anno passato.

In Europa non abbiamo uno storico così esteso nel tempo, tuttavia, si possono già trarre delle conclusioni interessanti. Come mostrato nella tabella seguente, le categorie Azionari Internazionali Large Cap Growth, Azionari Area Euro Large Cap e Azionari Usa Large Cap Growth sono state le meno amate nel Vecchio continente lo scorso anno (in termini di raccolta, tra le azionarie).

Ciononostante, al loro interno ci sono dei fondi che potrebbero tornare utili a chi si sente pronto a sfidare la saggezza delle folle. Sotto abbiamo elencato due fondi con Morningstar Analyst Rating positivo per ciascuna categoria.

Azionari Internazionali Large-Cap Growth

T. Rowe Price Funds SICAV - Global Growth Equity Fund A USD (Analyst Rating pari a Gold)

Capital Group New Perspective Fund (LUX) B (Analyst Rating pari a Silver)

Azionari Zona Euro Large Cap

iShares Core MSCI EMU UCITS ETF EUR (Analyst Rating pari a Gold)

iShares EURO STOXX UCITS ETF (Analyst Rating pari a Gold)

Azionari USA Large Cap Growth

PGIM Jennison US Growth Fund USD A Accumulation (Analyst Rating pari a Silver)

Morgan Stanley Investment Funds - US Growth Fund A USD (Analyst Rating pari a Bronze)

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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