Chi ci guadagna dal trend dell’auto elettrica?

Per le cause automobilistiche la transizione avrà un impatto marginale sulla crescita dei ricavi, ma danneggerà i margini di profitto nel breve periodo. Il vero affare potrebbe essere, invece, per le aziende di componentistica maggiormente esposte al segmento elettrico.

Francesco Lavecchia 15/11/2022 | 13:56
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auto elettrica

Le auto elettriche, stando alle stime di Morningstar, rappresenteranno il 30% del totale delle autovetture vendute nel 2030 a livello globale. La crescente regolamentazione sui livelli di inquinamento dell’aria in tutto il mondo e i programmi di messa al bando dei veicoli con motore a combustione (ICE) fanno pensare che questo decennio segnerà la definitiva affermazione sul mercato dei veicoli elettrici (BEV, battery electric vehicle). La transizione verso questo segmento, comunque, non rappresenta di per sé un’occasione per investire nel settore automobilistico ma potrebbe esserlo, invece, per alcune azioni dell’industria della componentistica.

Perché non conviene puntare sul settore auto
In questa fase, infatti, le case automobilistiche stanno semplicemente sostituendo parte della produzione di veicoli ICE con quella di auto BEV con un effetto netto irrilevante dal punto di vista dei volumi di vendita e con un impatto negativo sui margini di profitto nel breve periodo. Le vetture elettriche hanno spese di sviluppo elevate, alle quali si aggiunge il costo per le forniture di batterie al litio, più alto, ora, a causa delle elevate quotazioni della materia prima, e i bassi volumi di produzione non permettono al momento di realizzare economie di scala significative. Solo quando il mercato delle BEV avrà raggiunto un volume critico, dicono gli analisti di Morningstar, i margini di profitto di questo segmento potrebbero stabilizzarsi su livelli superiori a quelli medi attuali del settore auto.

Al contrario, gli investitori sembrano ignorare gli effetti positivi che questa transizione avrebbe per alcune aziende che si occupano di componentistica per i propulsori elettrici e scontano negativamente le difficoltà che l’industria sta affrontando in questo periodo a causa delle interruzioni della supply chain, dell’aumento del costo delle materie prime e delle spinte inflazionistiche in generale che minacciano di comprimere i margini di profitti delle aziende.

L’industria della componentistica, infatti, ha ceduto il 15% da inizio anno (in euro al 11/11/2022) sottoperformando largamente il comparto del manifatturiero nel suo complesso che invece ha ceduto poco più del 5%.

 

Figura 1

Le aspettative per le aziende della componentistica
La crescita dei volumi di vendita delle auto elettriche da parte delle case automobilistiche, unita ai maggiori ricavi per veicolo di tipo BEV, sostengono le previsioni degli analisti di Morningstar per un progresso medio del fatturato delle aziende di componentistica nel lungo periodo compreso tra il 3% e il 6% e superiore a quello dei produttori di auto, che invece non dovrebbero superare il 3%.

Tuttavia, nel breve termine, è possibile che anche le aziende produttrici di componenti debbano soffrire per una contrazione dei margini di profitto. La produzione di componenti per i veicoli elettrificati necessita di investimenti in ricerca e sviluppo elevati, un maggiore coinvolgimento nella fase di progettazione del prodotto finito, come nel caso dei motori, e tempi di attesa molto più lunghi prima che i capitali investiti si traducano in liquidità di cassa. Anche nel caso dell’industria della componentistica, quindi, l’effetto positivo sui margini di profitto si vedrà solo quando i volumi di vendita avranno raggiunto una massa critica.

Per questa ragione, titoli come BorgWarner and Vitesco, società che rispetto alla media delle aziende all’interno dell’industria della componentistica auto presentano una maggiore esposizione alla transizione verso i veicoli elettrici e sono riuscite a costruirsi una posizione di vantaggio rispetto ai competitor, rappresentano secondo gli analisti di Morningstar delle buone occasioni di investimento per cavalcare il trend di lungo periodo dell’auto elettrica.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
BorgWarner Inc32,71 USD1,87Rating
Vitesco Technologies Group AG63,05 EUR-3,74

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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