Giovani e finanza: social fondamentali, ma il consulente non tramonta

Secondo l’Osservatorio Internazionale EduFin 2022, cresce l’interesse per le tematiche d’investimento. Realizzare progetti di vita l’obiettivo più importante. Facebook, Instagram e Whatsapp i mezzi preferiti per informarsi. Sì agli influencer, ma resta la fiducia nei consulenti (non nelle banche). Italia allineata a Francia e Germania come conoscenza finanziaria.

Valerio Baselli 21/10/2022 | 08:45
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Giovani

C’è sete di conoscenza finanziaria. Gli italiani, anche i giovanissimi, hanno voglia di imparare come gestire il denaro al meglio, soprattutto per poter realizzare i loro progetti di vita. A dirlo è l’Osservatorio internazionale EduFin 2022 (la finanza secondo le nuove generazioni), una ricerca dedicata all’analisi dello stato dell’alfabetizzazione finanziaria degli italiani realizzata da Pictet AM sotto la Direzione di Nicola Ronchetti, Fondatore e CEO di FINER Finance Explorer, Istituto di ricerca specializzato in ambito finanziario.

Tra le novità di questa edizione, un focus particolare è stato posto sulle nuove generazioni – Generazione Y (GenY o Millennials, nati tra il 1981 e il 1996) e Generazione Z (GenZ, 1997-2006) – e sul confronto internazionale tra l’Italia e le grandi economie europee (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito).

Millennials e GenZ in prima fila per aumentare le proprie conoscenze
Secondo la ricerca, nel 2022, l’interesse per la finanza è aumentato in modo significativo: il 35% dei rispondenti si dice molto interessato ai temi attinenti alla finanza e gli investimenti (era il 27% nel 2021). Importante crescita di interesse si registra tra i non investitori (tipicamente più esposti alla disinformazione), gli studenti maggiorenni e gli studenti delle scuole medie superiori. Per i primi, il 70% si ritiene molto interessato (molto e abbastanza) alla finanza (+10% in un anno). Per gli studenti universitari, si è registrato un incremento del 21% rispetto al 2021 (oggi al 72%), mentre si definisce molto interessato anche il 53% degli studenti delle scuole medie superiori.

I soldi sono il mezzo, non il fine
Dalla ricerca emerge che per gli italiani è molto importante oggi, in un’ottica di apprendimento finanziario, la realizzazione dei progetti di vita e la gestione oculata del risparmio. In particolar modo, per il 34% del totale rispondenti realizzare i progetti di vita è l’obiettivo principale, preponderante per il 41% dei non investitori, così come per la maggioranza delle donne (37%), dei Millennials (37%) e della Generazione Z (39%). Il 29% degli italiani (e, dato degno di nota, addirittura un terzo degli studenti delle scuole medie superiori intervistati), desidera imparare a risparmiare; il 25% del campione è inoltre interessato alla gestione del risparmio.

Il blog non va, cresce il peso di comunità online e influencer
In un contesto di eccesso di informazioni, dove risulta sempre più arduo ottenere contenuti efficaci, e in un periodo storico caratterizzato da incertezze anche finanziarie, è fondamentale stabilire un rapporto di fiducia.

I dati sul totale del campione sottolineano la fiducia degli italiani verso le istituzioni; rimane predominante la figura del commercialista tra la generazione dei boomer (un terzo degli intervistati lo prediligono), mentre i consulenti finanziari conquistano la fiducia di circa un quarto della generazione Millennials. Meno di un quinto dei rispondenti ripone invece fiducia in banche o assicuratori. Le istituzioni (Bankitalia, Consob e Stato) rimangono gli attori principali da cui gli italiani si aspetterebbero di ricevere una formazione finanziaria.

Nonostante il diffondersi sempre più ampio di blog tematici, invece, le persone intenzionate a orientarsi in ambito finanziario sembrano prediligere altri canali: cresce infatti l’attitudine ad affidarsi a comunità online e influencer, accendendo un riflettore sul tema dell’informal advice. Il 39% dei rispondenti tende a chiedere suggerimenti ad amici e conoscenti; il 17% crede negli influencer outsider nel settore, mentre la fiducia in blog indipendenti è al 9%. Seppure con un impatto ancora limitato, l’affidarsi ai consigli di un influencer è decisamente più marcato tra i non risparmiatori (19%), gli studenti over 18 (21%) e gli studenti tra i 16 e i 18 anni (23%).

Generazione social, anche in finanza
Dal sondaggio, emerge con forza – e in maniera trasversale - quanto gli italiani preferiscano affidarsi ai social network (Facebook, Instagram, Whatsapp, LinkedIn, ecc.) per seguire i temi attinenti alla finanza. Per il segmento mass market, si assiste a una crescita dal 25% del 2021 al 37% di quest’anno. Tra i non investitori, la crescita tra 2021 e 2022 è dell’8%, attestandosi ora al 33%, incremento analogo anche tra gli studenti over 19 dove l’uso dei social media è cresciuto dal 27% al 36%. Ma il dato più alto lo si registra tra gli studenti delle medie superiori, non presi in esame nel 2021: il 41% dei rispondenti gradirebbe seguire i temi finanziari attraverso i social.

Giovani
Fonte: Osservatorio internazionale EduFin 2022.

Andando più a fondo sui dati relativi all’utilizzo dei social media, si nota come un quinto dei rispondenti prediliga aggiornarsi in materia finanziaria attraverso Whatsapp, Facebook e Instagram. In particolare, Facebook è preponderante tra le donne (23%) e la generazione Boomer (25%); Instagram è invece il mezzo preferito per i Millennials (24%). Sebbene Instagram e Whatsapp emergano come i mezzi prediletti dalla GenZ, i dati evidenziano anche una certa preferenza per Telegram (5%), laddove in tutti gli altri segmenti rimane attorno all’1%. Un segnale forte per tutti i soggetti che, promuovendo programmi di educazione finanziaria, ancora non prevedono sviluppi tra community e piattaforme.

Gio
Fonte: Osservatorio internazionale EduFin 2022.

Italia allineata con Germania e Francia, UK sopra la media
Quest’anno, la ricerca di Pictet AM ha anche confrontato l’Italia con le maggiori economie del continente. Secondo i dati relativi all’interesse e alla conoscenza per la finanza, l’Italia è allineata con Francia e Germania. Risulta invece un passo indietro la Spagna, mentre UK presenta dati sopra la media. Per quanto riguarda le fonti ritenute autorevoli e la relativa fiducia, spagnoli e italiani prediligono organi pubblici, francesi e tedeschi la scuola e gli inglesi il consulente finanziario. Unanime è invece la fiducia verso istituzioni e organi regolatori. In Francia la fiducia verso gli assicuratori è sopra la media. Risulta, infine, elevata la fiducia in amici e conoscenti, con un trend in crescita in UK verso gli influencer.

Anche all’estero, Whatsapp, Facebook, Instagram e Linkedin si confermano in crescita tra i canali di fruizione, seppur con leggere differenze: vi è ancora un maggior peso della televisione in Spagna, dei quotidiani cartacei in UK e dei video tutorial in Germania.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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