Cosa aspettarsi dalle trimestrali europee?

Secondo Michael Field, Europe Market Strategist di Morningstar, è atteso un generale rallentamento dei conti aziendali nella seconda metà dell’anno, ma ci sono società meglio posizionate per resistere all’attuale contesto macroeconomico.  

Francesco Lavecchia 18/10/2022 | 11:38
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Francesco Lavecchia: Buongiorno e benvenuti a Morningstar, sono Francesco Lavecchia e oggi sono in compagnia di Michael Field, Europe Market Strategist di Morningstar.

Buongiorno Michael e grazie per essere con me oggi.

Parliamo della stagione delle trimestrali in Europa. Abbiamo già ottenuto alcuni numeri per il terzo trimestre, ma gli investitori sono in attesa di vedere in che modo gli utili delle società saranno impattati dal rallentamento dell’economia.

Quindi, considerato che l'inflazione e i costi dell’energia riguardano tutte le società, ti aspetti di assistere a un generalizzato rallentamento degli utili nel terzo trimestre?

Michael Field: Possiamo dire che sicuramente le condizioni stanno diventando più difficili per le aziende. L'inflazione è stata elevata per tutto il 2022, quindi questo avrà degli effetti. La domanda dei consumatori si sta indebolendo e i prezzi dell'energia, sebbene in calo, sono ancora su livelli molto alti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E se a questo mix aggiungiamo anche la carenza di manodopera ne ricaviamo un quadro molto difficile per le aziende. Alcune società hanno avuto una prima parte dell’anno molto positiva, ma ci aspettiamo che i numeri e le guidance nel terzo trimestre saranno significativamente più deboli.

Lavecchia: Comunque, Michael, guardando i primi numeri riportati finora, possiamo dire di avere dei vincitori e dei vinti. È corretto?

Field: Sì, direi che è corretto. Ci sono dei vincitori e dei vinti tra le aziende che hanno riportato i loro dati sino ad ora. Alcune aziende e settori stanno ancora cavalcando l'onda post-Covid, abbiamo visto LVMH che ha riportato un terzo trimestre piuttosto buono sulla scia della crescita dei viaggi e della spesa. Dall’altra parte, invece, abbiamo avuto Barratt Developments, un costruttore di case del Regno Unito. Nella prima metà dell’anno l’azienda aveva riportato numeri discreti, ma adesso registra un indebolimento della domanda poiché l'aumento dei tassi di interesse sta scoraggiando i consumatori ad investire nell’acquisto delle case.

Lavecchia: Ok, supponendo che gli investitori vogliano giocare in difesa contro l'inflazione, quali settori o società sono meglio posizionate in questo contesto macroeconomico? In base alle tue aspettative, pensi che la forza di queste aziende possa durare nel tempo?

Field: Due belle domande. Relativamente alla prima, esistono numerosi settori e industrie che forniranno un certo grado di protezione dall'inflazione. Se guardiamo ai settori dell'energia e delle utility, nel complesso, sono due comparti che stanno effettivamente beneficiando dei prezzi elevati. Molte aziende nell’industria delle telecomunicazioni e del manifatturiero hanno invece clausole legate all’inflazione che sono integrate nei contratti e che consentono di scaricare tale costo sui clienti. Infine, se guardiamo al settore beni di consumo trovano aziende con marchi di grande valore e un forte potere di determinazione dei prezzi, come quelle attive nell’industria del lusso, che sono in grado, almeno per il momento, di trasferire ai consumatori finali l’effetto dell’aumento dei prezzi. Venendo alla tua seconda domanda, credo che se questo periodo dovesse durare ancora per molto, anche queste aziende avrebbero difficoltà a far accettare ai clienti l’aumento dei prezzi.

Lavecchia: Molto bene. Grazie mille Michael per il tuo tempo.

Per Morningstar, sono Francesco Lavecchia.

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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