3 temi chiave per il secondo semestre

Matteo Astolfi di Capital Group, fresco vincitore del Morningstar Asset Manager Award 2022, indica le tre tematiche principali da tenere d’occhio per affrontare al meglio la seconda parte dell’anno: potere dei prezzi, dividendi e reddito fisso flessibile. 

Valerio Baselli 29/06/2022 | 08:58
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Poche settimane fa Capital Group ha vinto per il secondo anno consecutivo il Morningstar Asset Manager Award, riconoscimento assegnato a quella che gli analisti di Morningstar ritengono nel complesso la migliore SGR sul mercato italiano.

Abbiamo chiesto a Matteo Astolfi, managing director di Capital Group in Italia, di individuare tre tematiche d’investimento per il secondo semestre dell’anno, tre temi che secondo l’SGR incideranno particolarmente per questa seconda parte del 2022.

Di seguito la trascrizione dell’intervista:

Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Sono Valerio Baselli e oggi ho il piacere di trovarmi in compagnia di Matteo Astolfi, managing director di Capital Group in Italia. Bentrovato e grazie.

Matteo Astolfi: Grazie Valerio e buongiorno a tutti.

Baselli: Poche settimane fa Capital Group ha vinto per il secondo anno consecutivo il Morningstar Asset Manager Award, riconoscimento assegnato a quella che gli analisti di Morningstar ritengono nel complesso la migliore SGR sul mercato italiano. Quindi complimenti.

Oggi con te Matteo Astolfi, andremo a vedere tre tematiche d’investimento per il secondo semestre dell’anno, tre temi che secondo voi incideranno particolarmente per questa seconda parte del 2022. Ce ne sarebbero ovviamente molte di più, ma quest’oggi abbiamo deciso di concentrarci sulle tre principali. Cominciamo subito con la prima tematica, qual è?

Astolfi: La prima tematica è relativa al contesto in cui ci troviamo, che crediamo sia nuovo negli ultimi 20-30 anni. Non avevamo mai visto un’inflazione così galoppante appunto negli ultimi 30 anni e quindi dobbiamo individuare quelle aziende che hanno il potere di determinare i prezzi dei loro prodotti. Come le identifichiamo? Semplicemente cercando di trovare quelle singole aziende attraverso lo stock picking bottom-up, quindi la scelta dei singoli titoli, delle singole aziende quotate, che hanno effettivamente la possibilità di applicare un aumento dei prezzi dei loro beni a valle, trasferendo al consumatore finale tutti gli aumenti delle materie prime e dei processi produttivi a monte e che stiamo vedendo un po’ dappertutto, chiunque abbia un minimo sentore del contesto economico attuale.

Da questo punto di vista è importante identificare le aziende che hanno margini elevati, questa è una variabile fondamentale, ma anche non tanto volatili. Ci sono anche dei settori abbastanza specifici in cui possiamo pescare molte di queste aziende, penso ad esempio ai beni di largo consumo o a quelli di lusso, che non sono molto sensibili all’andamento del contesto economico. Penso anche ad aziende in settori di nicchia, tipo i semiconduttori; sono pochissimi i produttori al mondo e hanno quindi molto potere nel determinare il prezzo dei chip al consumatore finale. Pensiamo anche alle società di bevande di largo consumo o al settore farmaceutico. Ecco in tutti questi settori si possono tipicamente trovare aziende che possono scaricare a valle gli aumenti che vediamo a monte.

Baselli: Perfetto. Qual è invece il secondo tema che avete individuato?

Astolfi: Il secondo tema che ci sembra molto rilevante con questa inflazione così alta è quello delle aziende che distribuiscono dividendi. Non solo abbiamo identificato società attorno al 3% di rendimento come dividendo, ma anche quelle aziende che lo facciano crescere anno dopo anno. Questo per noi è fondamentale per star dietro alla crescita inflattiva. Questo effetto composto di dividendi intorno al 3%, non altissimi, e soprattutto di crescita annua è per noi fondamentale per individuare quelle aziende che per noi possono far bene in questo contesto inflattivo. È importante pescare in un bacino di società con queste caratteristiche. Pensiamo ancora ai semiconduttori, aziende come Taiwan Semiconductor, pensiamo in Europa ad aziende come Enel o come Zurich, tanto per fare qualche nome. O negli Stati Uniti aziende come Broadcom, come Comcast, che abbiano questa storia di dividendi non elevatissimi, ma crescenti anno dopo anno, questo è fondamentale nel nuovo scenario.

Baselli: Chiarissimo. Passiamo ora al terzo e ultimo tema d’investimento per il secondo semestre.

Astolfi: Per quanto riguarda la parte obbligazionaria dei portafogli, pensiamo soprattutto all’obbligazionario flessibile come possibile soluzione. Abbiamo visto in questi primi 5-6 mesi dell’anno un rialzo dei rendimenti e dei tassi d’interesse. In molti casi non c’è ancora stato un grande allargamento degli spread di credito e quindi è fondamentale per noi nel reddito fisso tenere un approccio flessibile. Cosa significa oggi? Significa guardare non solo ai tassi d’interesse, ma anche agli spread di credito e quindi partendo dai livelli più o meno attuali che sono molto interessanti (il tasso risk free decennale negli Usa è attorno al 3,5%, il Btp italiano intorno al 3,5-4%). C’è però la grande incognita della recessione da qui ai prossimi due anni. La recessione è possibile, pensiamo però che negli spread non si sia ancora riverberato il rischio di recessione e quindi l’approccio sulla parte più rischiosa dell’obbligazionario, high yield ed emergenti, dev’essere molto tattico e flessibile. Bisogna essere pronti ad uscire qualora finissimo davvero in recessione, quindi la flessibilità è fondamentale.

Manteniamo i 4 obiettivi fondamentali dell’obbligazionario che sono: conservare il capitale, diversificare dall’azionario, difendere dall’inflazione e generare reddito. Questi obiettivi combinati fanno sì che un obbligazionario flessibile possa avere successo nel secondo semestre 2022.

Baselli: Quindi, ricapitolando: potere dei prezzi, dividendi e reddito fisso flessibile. Grazie ancora a Matteo Astolfi di Capital Group. Per Morningstar, Valerio Baselli, alla prossima.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Broadcom Inc1.219,00 USD-3,18Rating
Comcast Corp Class A40,08 USD1,16Rating
Enel SpA5,96 EUR1,41Rating
Taiwan Semiconductor Manufacturing Co Ltd ADR128,29 USD-3,01Rating
Zurich Insurance Group AG492,82 USD1,61

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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