Le sfide per gli investitori sostenibili

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 2022. Non esiste un pianeta B. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per contrastare i cambiamenti climatici. Anche con le scelte di investimento.

Ollie Smith 19/04/2022 | 09:56
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Ollie Smith: La Giornata mondiale della terra è alle porte e l'autrice di un importante rapporto Morningstar è qui con me per discutere dell’evento. Si tratta di Sara Silano, responsabile editoriale per l'Italia. Sara qual è il significato di questa giornata per gli investitori?

Sara Silano: Grazie Ollie per l’invito. Quest’anno il tema della Giornata mondiale della terra è “Investiamo nel nostro pianeta”. Sappiamo che non esiste un pianeta B. Gli investitori, insieme alle aziende, ai governi e ai cittadini, devono agire per contrastare i cambiamenti climatici. Secondo l'ultimo rapporto dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il mondo affronta molteplici rischi climatici nei prossimi due decenni con un riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi. Anche il superamento temporaneo di questo livello di riscaldamento provocherà ulteriori gravi impatti, alcuni dei quali saranno irreversibili. Il climate change provocato dall'uomo sta causando catastrofi naturali diffuse e colpisce la vita di miliardi di persone in tutto il mondo, nonostante gli sforzi per ridurre i rischi. Come investitori dobbiamo essere consapevoli del fatto che i rischi ambientali sono finanziariamente rilevanti per noi perché possono influenzare il profilo di rischio/rendimento del nostro portafoglio. Questo è il motivo per cui la maggior parte dei gestori patrimoniali oggi ha incorporato l'analisi ESG in qualche misura nel processo di investimento.

Smith: In questi giorni non possiamo non parlare delle questioni militari. L'invasione russa dell'Ucraina ha stimolato un acceso dibattito sul ruolo della sostenibilità e della sicurezza nazionale. Con questo in mente, la Giornata mondiale della terra riuscirà a far prevalere l’importanza delle buone pratiche ambientali, sociali e di governance sul conflitto?

Silano: L’invasione russa in Ucraina ha provocato molte discussioni sull’investimento sostenibile, sottolineando la crescente influenza di queste tematiche sugli investimenti in generale. Pensiamo alle armi. Prima della guerra, la maggior parte degli investitori era d'accordo che produrre armi non era particolarmente ESG, ma ora alcuni investitori stanno mettendo dei distinguo per l'industria della difesa e le tecnologie militari, portando argomentazioni morali o politici. Un altro esempio è il carbone termico. Prima dell'invasione della Russia stavamo c’era un largo consenso sulla necessità di eliminarlo gradualmente come un passaggio chiave nel percorso di transizione dei nostri investimenti verso emissioni nette zero entro il 2050. Ma ora i prezzi del petrolio e del gas sono saliti alle stelle e si discute di rivitalizzare il carbone, che, lo ricordiamo, è il combustibile fossile più inquinante, per affrontare la crisi energetica europea. Dall'altro lato, però, la guerra sottolinea l'urgenza di passare alle energie rinnovabili. Non si tratta solo di lotta al cambiamento climatico, ma anche di porre fine alla dipendenza dalla Russia per il petrolio e il gas, perché questa dipendenza finanzia essenzialmente il conflitto.

Smith: Infine, l’investimento tematico è una componente importante delle strategie di portafoglio per il pianeta. Di cosa devono essere consapevoli gli investitori quando scelgono questo tipo di approccio?

Silano: L'interesse degli investitori nei fondi tematici è aumentato notevolmente negli ultimi anni, in particolare dall'inizio della pandemia globale. L'Europa è il più grande mercato al mondo per questo tipo di strategie e la transizione energetica è uno dei temi più popolari. Si tratta di fondi che investono in aziende che contribuiscono a risolvere i problemi ambientali attraverso nuovi prodotti e servizi. Questo è un bene, ma gli investitori devono essere consapevoli che possono avere i loro periodi di alti e bassi nel breve termine, come altre strategie, quindi è meglio avere un approccio a lungo termine. Inoltre, i fondi che si concentrano sul clima differiscono da quelli che adottano un approccio ESG più generale, perché tendono ad essere meno diversificati. Infine, dall'inizio della pandemia globale, molti fondi tematici hanno accumulato rendimenti impressionanti, ma i nostri studi dimostrano che la maggior parte dei fondi tematici non batte le azioni globali su periodi più lunghi.

Segui gli Speciali sulla Giornata mondiale della terra su Morningstar.co.uk e sugli altri siti europei (inclusa l’Italia, Ndr). Grazie Sara! Per Morningstar, sono Ollie Smith.

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Ollie Smith  è editor di Morningstar UK

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