Come funzionano gli ETC su petrolio, oro e grano

Il conflitto in Ucraina ha spinto in alto i rendimenti. Ma i ritorni possono differire dalle quotazioni giornaliere del barile o dei lingotti. Se il sottostante è un contratto future, è bene stare attenti all’effetto rolling. La speculazione danneggia imprese e consumatori.

Sara Silano 21/03/2022 | 12:51
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petrolio

Gli ETC (Exchange traded commodities) sul petrolio e il gas sono la miglior categoria per rendimento dall’inizio dell’anno, con rialzi medi intorno al 45% in euro (al 17 marzo). In generale, gli strumenti specializzati sulle materie prime segnano incrementi significativi a causa della guerra tra Ucraina e Russia e della speculazione che ne è derivata. Ma gli investitori farebbero bene a maneggiarli con cautela e vedere cosa c’è dietro le performance.

Cosa sono
Gli ETC sono strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente in materie prime fisiche o in contratti derivati su di esse. Permettono di esporsi a singole commodity, come il petrolio, il gas, l’oro o il grano o a una combinazione di esse. Non sono Organismi di investimento collettivo (OICR) come gli ETF (Exchange traded fund) o i fondi, perché non soddisfano il requisito di diversificazione previsto dalla direttiva UCITS IV. Sono, invece, titoli senza scadenza emessi dalla società veicolo a fronte dell’investimento diretto nella materia prima o indiretto tramite derivati. Sono quotati in Borsa come le azioni e gli ETF e replicano passivamente l’andamento del sottostante.

Il mercato aperto ai risparmiatori è quello secondario, dove gli ETC sono scambiati al prezzo determinato dalle migliori proposte in acquisto e vendita presenti nel book di negoziazione. Esiste anche un mercato primario, per i soli intermediari autorizzati, che consente la sottoscrizione e il rimborso dei titoli su base giornaliera al valore ufficiale dell’ETC (visibile, ad esempio, su Borsa Italiana).

Prezzi spot e contratti future
Molti investitori pensano che l’acquisto dell’ETC dia un’esposizione diretta ai cambiamenti dei prezzi giornalieri della materia prima, che leggono sui siti o sulla stampa finanziaria. In gergo, si parla di prezzo spot, ossia quello per l’immediato pagamento e la consegna del petrolio, dell’oro o del gas naturale. In realtà, non si ha una diretta esposizione al prezzo spot a meno che non si acquisti uno strumento che ha come sottostante la materia prima fisica (i lingotti, il grano o i barili di greggio). La maggior parte degli ETC ha come sottostanti contratti derivati, i future, che consistono in un accordo a comprare o vendere la commodity a un prezzo predeterminato e a una certa data futura. Rispetto al prezzo spot, quest’ultimo include altri fattori come i costi di immagazzinamento (petroliere, silos, ecc.), le dinamiche della domanda stagionale, ecc. Di conseguenza, il rendimento di un ETC che ha come sottostante contratti future può differire dal prezzo spot.

L’effetto rolling
Gli investitori devono, inoltre, tenere in considerazione l’effetto rolling, che è il fattore più rilevante nello spiegare la differenza tra il prezzo spot e il rendimento di un ETC che utilizza future. L’emittente, infatti, deve periodicamente acquistare nuovi contratti perché quelli esistenti scadono. Questa attività può generare un rendimento negativo se il future in scadenza ha un prezzo inferiore a quello che si acquista (contango); positivo nel caso opposto (backwardation).

Un modo per ridurre l’impatto del rolling è quello di investire in future a più lunga scadenza. I risultati di questa strategia, tuttavia, sono stati misti nel tempo. Ci sono anche tecniche più avanzate di ottimizzazione, le quali, però, non danno la garanzia di una migliore performance.

Infine, un’ulteriore componente del rendimento degli ETC con sottostanti future è l’interesse che si ottiene dall’investimento del collaterale, ossia dei titoli posti a garanzia quando si acquistano derivati.

Gli effetti della speculazione
Se da un lato gli ETC hanno il merito di dare accesso alle materie prime anche ai piccoli investitori, che li possono acquistare in Borsa; dall’altro alimentano la speculazione e quindi i rialzi nei prezzi di petrolio, gas, grano, ecc. che stiamo vedendo in questi giorni, con ripercussioni negative per le imprese che utilizzano i beni primari nel loro processo produttivo e per i consumatori.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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