ETF, i migliori e i peggiori di settembre

Il settore energetico, in particolare il gas naturale, è stato il vincitore del mese. Male invece il palladio, oltre ai mercati azionari del Brasile e della Turchia. 

Valerio Baselli 04/10/2021 | 11:24
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ETF

Secondo i dati Morningstar, a settembre, tra il miglior Exchange traded product (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 57 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o inversi).

Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.

I Top
La Top 10 di agosto dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (ETP), vede ai primi posti due ETC esposti al valore del gas naturale. Il mercato delle commodity energetiche è in ebollizione sotto la spinta di una repentina ripresa della domanda – che segue a sua volta il recupero delle economie globali – associata a un’offerta che non riesce a mantenere il passo.

Gli aumenti delle bollette di luce e gas, oltre che della benzina, che stanno da settimane occupando le prime pagine dei quotidiani si iscrivono chiaramente in questo contesto (in cui l’arrivo della stagione fredda, poi, non aiuta).

Il natural gas è la commodity energetica più interessata da questa tendenza. Il suo valore è sostanzialmente raddoppiato dall’inizio dell’anno e quasi triplicato rispetto a giugno 2020, in piena pandemia. E la corsa potrebbe essere solo all’inizio. Secondo la EIA americana (Energy Information Administration) ci si può aspettare che il consumo di gas naturale del settore industriale aumenti per tutto il 2021 e che superi i livelli pre-pandemici del 2019. “Prevediamo che la crescita continuerà nel 2022 e che il gas naturale consegnato ai consumatori industriali raggiunga l’anno prossimo una media di 23,8 miliardi di piedi cubi al giorno (Bcf/d). Se realizzata, questa quantità sarebbe vicina al record di sempre per il consumo annuale di gas naturale industriale stabilito nei primi anni ‘70”, si legge in una nota. Inoltre, visto il basso livello di emissioni di CO2, ci si può aspettare che il consumo di gas naturale aumenti anche in vista dalla transizione energetica.

Il petrolio, dal canto suo viaggia sui massimi da tre anni a questa parte, con il Brent che ha sfondato quota 80 dollari al barile lo scorso 28 settembre, per poi stabilizzarsi intorno ai 78-79.

ETF

E i Flop
Tra i trackers che hanno perso di più in settembre, invece, troviamo diversi ETC esposti al palladio. Scivolati di oltre 20 punti percentuali, questi strumenti hanno vissuto il loro peggior mese degli ultimi dieci anni.  

Dietro c’è soprattutto la brusca frenata nella produzione mondiale di automobili; il settore stenta a riprendere l’attività normale soprattutto a causa della carenza di microchip. Il metallo è infatti utilizzato nei convertitori catalitici per ridurre le emissioni nocive.

Il resto della lista è occupata da ETF esposti ai mercati azionari del Brasile e della Turchia, in un mese che ha visto l’intero universo emergente scosso dal caso Evergrande in Cina. La Borsa si San Paolo, poi, ha pagato la continua caduta dei prezzi dei minerali ferrosi, scesi sotto la soglia dei 100 dollari per la prima volta in un anno, a causa della decisione della Cina di ridurre la produzione di acciaio, responsabile del 10-20% delle emissioni di carbonio del Celeste impero.

L’analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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