3 ETF azionari globali ad alto dividendo

Gli investitori in cerca di income devono porre molta attenzione nella scelta del fondo più adatto. Ecco tre idee d’investimento. 

Valerio Baselli 05/07/2021 | 09:30
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ETF dividendi

I fondi di tipo income, cioè che staccano periodicamente un dividendo da distribuire agli investitori, possono sembrare allettanti per coloro che cercano una fonte di reddito stabile. Raggiungere tale obiettivo è possibile, purché si seguano determinate regole nella scelta dello strumento finanziario più appropriato; ci sono infatti diverse sfumature da tenere in considerazione nel determinare cosa costituisce una buona strategia ad alto dividendo, soprattutto nell’universo passivo.

Occhio ai tassi d’interesse
Un parametro da tenere sotto osservazione è il costo del denaro. I titoli a reddito fisso, infatti, non sono gli unici a esserne interessati. Anche i prodotti high dividend, in particolar modo quelli molto diffusi come gli Exchange traded fund, sono piuttosto sensibili a oscillazioni nei tassi d’interesse, in quanto si ritrovano a competere proprio con i bond.

Spunto, questo, molto attuale in quanto, dopo anni di tassi nulli o negativi, le cose stanno forse cambiando. “Negli Stati Uniti, prima del meeting di giugno la Federal Reserve era estremamente accomodante, con il rischio di infiammare l’inflazione. Oggi lo è molto di meno: iniziando a parlare di tapering e orientandosi verso due rialzi dei tassi entro la fine del 2023, la FOMC sembra volersi assicurare contro i rischi di aumento delle aspettative sull’inflazione”, commenta in una nota Lale Akoner, market strategist di BNY Mellon IM. Allo stesso tempo, in Europa la Bce non sembra intenzionata a cambiare la sua politica monetaria a breve, tuttavia il ritorno dell’inflazione potrebbe essere più di una semplice fiammata.

Quello che conta è la stabilità e la crescita dei dividendi
A prescindere dai tassi d’interesse, comunque, quello che bisogna davvero ricercare in un prodotto high dividend è la stabilità dei pagamenti e l’incremento costante della cedola, piuttosto che il dividendo più alto. Una crescita stabile e continua nei dividendi suggerisce, infatti, una gestione aziendale responsabile. Ad esempio, un’azienda che paga l’1,5% di dividendo con una crescita pari al 10% annuo, è in grado di generare in sei anni un reddito maggiore di quello prodotto da un’azienda che paga ogni anno il 3%. È importante quindi capire in che modo l’indice replicato dall’ETF sceglie i propri titoli (per approfondire, clicca qui).

In linea generale, ci sono due modi in cui lo yield (reddito) di un titolo può salire: una società può aumentare il pagamento del dividendo rispetto al prezzo delle sue azioni, oppure il prezzo del titolo può diminuire rispetto al valore del dividendo.

Nel primo caso, occorre essere consapevoli che le modifiche nei valori dei dividendi non avvengono senza motivo. Le azioni con dividendi in aumento sono spesso sostenute da società finanziariamente stabili con forti vendite e crescita dei profitti che supportano tali distribuzioni di liquidità più elevate. Queste società redditizie, però, spesso vengono scambiate a prezzi più alti rispetto ai loro fondamentali, inclusi i dividendi, e perciò raramente, se non mai, approdano nel segmento di mercato definito high dividend.

“Le aziende che pagano dividendi nonostante dei prezzi di Borsa in calo hanno maggiori probabilità di trovare la loro strada all’interno dei portafogli ad alto rendimento”, spiega Daniel Sotiroff, analista di Morningstar. “Ma è importante rendersi conto che i prezzi delle azioni spesso scendono per un motivo, in genere quando le prospettive di un'azienda diventano meno rosee. Le scarse prospettive e i prezzi depressi sono gli elementi principali per cui i fondi ad alto dividendo sono spesso più orientati ai titoli di tipo value. Questo colporta due tipi di rischio: in primo luogo, i prezzi delle società ad alto rendimento potrebbero scendere ulteriormente nel breve periodo. In secondo luogo, le aziende con scarse prospettive possono tagliare i dividendi per preservare la liquidità.”

I fondi high dividend che puntano in modo aggressivo i titoli con il maggior diviend yield tendono quindi a sovrappesare quelli che più probabilmente subiranno imminenti tagli ai dividendi, ulteriori cali dei prezzi o entrambi.

Il caso di General Electric (GE) ne è un buon esempio. Il prezzo delle sue azioni ha iniziato a diminuire all’inizio del 2017 quando i profitti della società hanno rallentato. I dirigenti hanno risposto dimezzando il dividendo dell'azienda nel dicembre dello stesso anno (da 0,96 a 0,48 dollari per azione). Ma il prezzo delle sue azioni ha continuato a scendere nel 2018, il che ha spinto il suo dividend yield più in alto, rendendo a prima vista il suo rendimento da dividendi più interessante. Alla fine, nel dicembre 2018 il management ha dovuto tagliare drasticamente il dividendo annuale a 0,04 dollari per azione, facendo crollare lo yield.

Ovviamente, non tutti i titoli subiscono la stessa sorte di GE. Sebbene questi rischi non possano essere completamente evitati, i fondi ad alto dividendo ben costruiti adottano misure per controllare la loro esposizione a questi pericoli. Tuttavia, scavare nelle strategie ad alto dividendo non è sempre semplice. “In alcuni casi, le strategie possono adottare misure per controllare il rischio che sembrano ottime sulla carta ma non sono all'altezza nella realtà”, afferma Daniel Sotiroff. “In definitiva, i fondi di questo tipo cercano un compromesso tra rendimento e sostenibilità dei dividendi. La maggior parte delle volte, la sostenibilità diminuisce all'aumentare della resa.”

L’universo degli ETF
Gli Exchange traded fund che replicano un benchmark di tipo “income” rientrano nel quadro dei fondi definiti da Morningstar come Strategic beta. Per i motivi citati in precedenza è molto importante comprendere la metodologia di selezione dei titoli di ogni indice replicato. Un buon di partenza è l’analisi qualitativa di Morningstar.

I Morningstar Analyst Rating assegnati a questi fondi riflettono il nostro livello di fiducia nella loro capacità di sovraperformare i loro indici di categoria su base corretta per il rischio. Bisogna precisare, però, che il potenziale di un fondo di battere il suo benchmark di categoria potrebbe non essere necessariamente allineato con la sua capacità di fornire una distribuzione di dividendi coerente e sostenibile.

Gli investitori europei possono scegliere tra 14 ETF facenti parte della categoria Azionari globali – reddito. Di questi, due sono coperti dalla nostra ricerca.

ETF dividendi

Il Fidelity Global Quality Income ETF Inc (EUR) replica fisicamente il Fidelity Global Quality Income Total Net Return Index. Il benchmark adotta un approccio per identificare i titoli che hanno maggiori probabilità di generare e aumentare i loro dividendi nel tempo. Parte da un universo formato dai 2.000 più grandititoli globali per costruire un portafoglio con un numero fisso di 250 società, ponderato per capitalizzazione di mercato e rendimento da dividendi. L’indice, che viene ribilanciato annualmente, cerca le società che presentano i migliori margini di flusso di cassa, rendimenti sul capitale investito, senza dimenticare la stabilità degli stessi. Per qualificarsi per l'inclusione, i candidati devono ottenere un punteggio elevato in tutte e tre le metriche.

Il settore più importante  è quello IT, con una ponderazione del 17%-20%, seguito dalla salute (14%-17%) e dai servizi finanziari (12%-15%). La concentrazione del portafoglio è molto limitata, con le prime 10 partecipazioni che pesano il 17%-20% del valore totale. Le spese correnti sono pari a 40 punti base. Morningstar assegna un Analyst Rating pari a Silver.

Il fondo Vanguard FTSE All-World High Dividend Yield UCITS ETF, invece, vede il settore dei servizi finanziari come il più importante dell’indice con una ponderazione del 20% -25%; seguono poi i beni di consumo e i titoli della salute (entrambi al 10% -15%). L’indice FTSE All-World High Dividend Yield Net Total Return è un sottoinsieme del FTSE All-World ed è costituito dai suoi titoli a più alto dividendo, con l’esclusione del settore immobiliare.

Questa strategia si traduce in una rotazione di portafoglio molto contenuta e garantisce che quest’ultimo rimanga ampio e ben diversificato. A differenza di altri indici incentrati sui dividendi, il FTSE All-World High-Dividend Yield non valuta la capacità dei suoi componenti di sostenere il pagamento dei dividendi. Con delle spese correnti dello 0,29%, questo è l’ETF sui dividendi globali più economico offerto in Europa. Morningstar assegna un Analyst Rating pari a Bronze.

Infine, da segnalare anche il WisdomTree Global Quality Dividend Growth UCITS ETF, l’unico della lista a ottenere le cinque stelle Morningstar. Il fondo ha infatti segnato una performance annualizzata a tre anni del 15,5% (la migliore), mantenendo una volatilità (deviazione standard) nello stesso periodo ben inferiore alla media dei suoi concorrenti.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Fidelity Global Qual Inc ETF Inc EUR7,72 EUR-0,47Rating
Vanguard FTSE AllWld HiDivYld ETF $Dis EUR59,80 EUR0,07Rating
WisdomTree Globl Qual Div Gr ETF USD Acc USD36,80 USD-0,26Rating

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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