La crocieristica Usa riparte. Ma in Borsa è meglio essere cauti

Il segmento è rimasto indietro rispetto ad altri comparti del settore travel a causa delle forti restrizioni sanitarie. La situazione, dicono gli analisti d Morningstar, è destinata a migliorare. Tuttavia, ci sono alcuni elementi negativi da considerare.

Marco Caprotti 04/05/2021 | 12:21
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Le compagnie di crociera americane puntano sui progressi della campagna vaccinale Usa per rimettere a posto i loro conti e poter riprendere il mare. Tuttavia, avvertono gli analisti di Morningstar, la ripresa potrebbe essere più lenta di quanto speri il mercato.

Lo scoppio della pandemia ha colpito duramente il segmento dei viaggi e, in particolare, quello delle crociere. Mentre altri segmenti hanno iniziato a vedere un lento ritorno alla normalità, quello della navigazione di piacere è rimasto praticamente fermo da marzo 2020. “Sono passati sei mesi da quando il Center for Diseases Control and Prevention (CDC, l’organismo di controllo sulla sanità pubblica in Usa) ha dato il via libera ad alcuni tipi di spostamento, ma il settore crocieristico non ha ancora ricevuto il permesso a operare”, spiega Jaime M. Katz, Senior equity analyst di Morningstar.

Segnali di ripresa
I segnali per una ripresa dell’attività, tuttavia, sembrano esserci. “Il fattore più promettente è il progredire della campagna vaccinale negli Stati Uniti”, dice l’analista. Secondo il CDC a fine aprile il 30% degli americani era completamente vaccinato. E il progresso nelle iniezioni è coinciso con un progressivo miglioramento dell’intero settore travel. Secondo i dati della Transportation Security Administration (l’autorità che vigila sulla sicurezza del settore trasporti Usa), nella settimana chiusa il 12 aprile negli aeroporti americani sono passati 1,4 milioni di passeggeri contro 944mila della prima settimana di gennaio 2021. “Sono numeri molto diversi dai 100mila viaggiatori registrati all’inizio della pandemia e indicano che i consumatori, più aumenta la disponibilità di vaccini, più hanno voglia di viaggiare”, dice l’analista.

Andamento domanda di viaggi
viaggi usa

Bisogna poi considerare gli sforzi che le compagnie di crociera stanno facendo sul fronte della sicurezza a bordo per poter riprendere il mare. Norwegian, ad esempio, ha già avanzato la richiesta di poter far salpare le sue navi a luglio applicando un rigido protocollo sanitario che prevede la presenza di equipaggi e passeggeri (in numero limitato) completamente vaccinati, tamponi nelle fasi di imbarco e di sbarco ed esami medici durante la navigazione. “Sarebbe strano se la CDC rigettasse proposte del genere, considerando che si basano su protocolli molto rigidi e più severi di quelli che si vedono in altri segmenti del travel che hanno riaperto come gli hotel o i viaggi aerei”, dice l’analista.

Un terzo elemento da considerare è la crescita della capacità di spesa degli americani dovuta al maggior tasso di risparmio. “Il dato è salito al 24% a gennaio rispetto al 14% di dicembre 2020”, dice l’analista. “Mano a mano che il paese andrà avanti con le riaperture ci aspettiamo che una parte di questi soldi venga utilizzata per esperienze di viaggio che faranno bene anche al settore della crocieristica”.

Tasso di risparmio negli Usa
tassi risparmio usa

Meglio essere prudenti
Dal punto di vista operativo, tutto questo non significa che gli investitori debbano riempire i portafogli con i titoli delle compagnie di crociera Usa. “Il ritorno alla normalità secondo noi sarà molto lento”, dice l’analista, per il quale ci sono alcuni elementi che bisogna tenere in considerazione quando si guarda a questo settore.

“Durante la fase più dura della pandemia alcuni armatori hanno ridotto anche del 10% la loro flotta per cercare di diminuire le perdite. Tornare alla capacità dei livelli pre-pandemia sarà un processo lungo”, spiega Katz. “Le navi rimaste, nel frattempo, non potranno viaggiare da subito a pieno carico. Un terzo elemento da considerare poi, sono le valutazioni di Borsa. Il mercato ci sembra che sia troppo ottimista riguardo a un rapido ritorno alla normalità e ha portato i prezzi dei colossi del settore verso valutazioni troppo alte. Prima di mettere in portafoglio questi titoli sarebbe meglio aspettare dei ritracciamenti nelle quotazioni”.

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Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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