Secondo l’ultimo Rapporto Consob sulla ricchezza delle famiglie, a fine ottobre dormivano sui conti correnti italiani circa 1.700 miliardi di euro, una cifra addirittura superiore al Prodotto interno lordo nazionale (pari a 1.647 miliardi a fine 2020 secondo quanto stimato dalla Nota di aggiornamento del Def messa a punto dal ministero dell'Economia). Un’enorme massa monetaria inutilizzata che, oltre a scontare un costo-opportunità notevole per il fatto di non venire investita, viene inevitabilmente erosa nel tempo dall’inflazione.
È anche per questo motivo se il legislatore, spinto dagli operatori dell’industria e dalle necessità post-Covid, continua a cercare nuove vie per poter indirizzare il risparmio privato verso l’economia reale, nella speranza di portare una boccata di ossigeno alle piccole e medie imprese, offrendo loro un canale di finanziamento alternativo al circuito bancario.
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