La pandemia di Covid-19 ha di nuovo catapultato il mondo nelle mani delle Banche centrali. La tenuta delle principali economie e il ritorno a dei livelli di attività considerati normali passano soprattutto dall’efficacia delle politiche monetarie.
Dal famoso “whatever it takes” di Mario Draghi nel 2012, la disponibilità della Banca centrale europea a supportare le emissioni sovrane di tutti i paesi dell’area euro ha dominato le prospettive per i mercati del reddito fisso del Vecchio continente. Nonostante i progressi sul patto Next Generation EU e sul Recovery Fund, continua a farlo ancora oggi.
La buona notizia è che l’impegno della Bce è forte oggi come lo era otto anni fa. Questo doppio mandato andrà incontro a tensioni solo quando i bassi rendimenti entreranno in conflitto con l’obiettivo sull’inflazione. Tuttavia, le ultime previsioni della BCE – che fissano l’inflazione di base allo 0,9% nel 2022 – giustificano ancora più stimoli nel corso dell’anno e allontanano di molto tale prospettiva.
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