La Germania frena e l’Europa suda freddo

L’economia tedesca è in stallo e presto potrebbe fare i conti con gli effetti del Coronavirus. Il paese, in termini di revenue, ha un peso importante in diversi indici relativi al Vecchio continente.

Marco Caprotti 03/03/2020 | 15:13
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La Germania, dal punto di vista economico, piange e l’Europa ha poco da ridere. Anche in Borsa. L’indice Morningstar Germany da inizio anno (fino al 2 marzo e in euro) ha perso il 10,3% (+23,7% nel 2019). Il paniere Europe dai primi giorni di gennaio è sceso del 9,8% (+27,1% nel 2019).

Indice Morningstar Germany (in verde) e Europe (in blu) a confronto
germania

Dati in euro aggiornati al 2 marzo 2020
Fonte: Morningstar Direct

Quello che preoccupa gli investitori è lo stallo dell’economia tedesca

-Nel quarto trimestre del 2019, il Pil tedesco è rimasto praticamente fermo (Fonte: Destasis).

-Le esportazioni sono diminuite dello 0,2% rispetto al terzo trimestre ma, a rendere più preoccupante la situazione è il peggioramento del mercato interno.

- A seguito del rallentamento della produzione, gli investimenti in macchinari e attrezzature sono diminuiti del 2% nel quarto trimestre, in peggioramento rispetto al calo dell'1,4% registrato nei tre mesi precedenti.

-Male anche la spesa per consumi, che è rimasta piatta, in calo rispetto al +0,5% del terzo trimestre.

Rischio Coronavirus?
Centra il Coronavirus? Apparentemente – e almeno per il momento - verrebbe da dire di no. Ma la situazione potrebbe cambiare.

L'indice Ifo, uno dei principali barometri dell'economia tedesca:

-A febbraio è salito a 96,1 sopra le attese di 96.

-A gennaio aveva segnato 95,9 punti contro i 97 attesi e i 96,3 di dicembre.

-Il rialzo del mese scorso è il primo dopo il calo di gennaio che, a sua volta, aveva messo fine ad una serie di tre rialzi consecutivi.

“Il Coronavirus, secondo diverse analisi, peserà sulla crescita trimestrale a livello globale e questo pone dubbi sulla tenuta della Germania”, spiega Matthew Cady, Investment strategist di Brooks Macdonald. “I tassi di interesse negativi gravano sulla profittabilità delle banche del paese e hanno reso la Germania ancora più dipendente dalla crescita dei mercati in cui riesce a vendere i suoi prodotti”.

La Germania, dicono i dati della World Bank, genera metà del suo Pil grazie alle esportazioni. “Per questo il paese è particolarmente sensibile ai cambiamenti che può subire l’andamento globale”, dice Cady. “La firma della Fase 1 fra Stati Uniti e Cina per porre fine alla guerra dei dazi sembrava aver dato un po’ di benzina al paese, ma l’epidemia di Coronavirus potrebbe rimettere tutto in discussione”.

Una frenata della prima economia europea non può lasciare indifferenti gli investitori del resto del Vecchio continente i cui portafogli potrebbero essere più dipendenti dalla Germania di quello che pensano.

Attraverso l’analisi “revenue exposure” di Morningstar Direct è possibile pesare l’esposizione ai singoli paesi e macro-regioni di ogni titolo e sommare i valori di ciascuno in modo da ottenere il dato complessivo relativo all’indice. 

Guardando la Germania, si nota come il paese sia presente in maniera rilevante in molti degli indici Morningstar settoriali dedicati all’Europa (vedi tabella sotto).

Revenue exposure relativa alla Germania negli indici Morningstar Europe
revenue

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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