L’Italia è messa alla prova dalla rapida espansione dell’epidemia di Covid-19. Il governo ha preso misure restrittive, che si sono tradotte in un blocco di gran parte delle attività, escluse quelle di prima necessità, per due settimane. “Questo dovrebbe evitare costi economici e fiscali, che altrimenti sarebbero consistenti”, si legge nella nota di DBRS Morningstar del 12 marzo, firmata da Carlo Capuano, lead analyst sull’Italia.
Scenari
L’agenzia di rating è convinta che il Belpaese abbia “un certo grado di resilienza agli shock economici di breve periodo”. Il governo ha varato misure di sostegno alla congiuntura per circa 25 miliardi di euro, pari all’1,4% del Prodotto interno lordo. “Il potenziale effetto positivo di un deficit all’1,6% del Pil nel 2019 (il più basso dal 2007) è un buon punto di partenza, anche se la possibile recessione, una maggior spesa pubblica e la disattivazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva potrebbero portare il deficit fiscale totale sopra il 3% del Pil”, dice Capuano. “Nelle prossime settimane valuteremo quanto potrà essere profonda la recessione e se andrà oltre il secondo trimestre. Uno shock moderato sarà gestibile e potrebbe essere seguito da una ripresa economia e dalla conferma dell’impegno a ridurre il debito. L’emergere di segnali di una maggior gravità e durata dell’epidemia potrebbero, invece, avere implicazioni negative sul rating dell’Italia (attualmente di BBB (high), Stable trend).
Il ruolo dell’Europa
Siccome l’industria manifatturiera domestica è la seconda in Europa ed è altamente integrata con il resto del continente, la velocità della ripresa italiana, si legge nella nota di DBRS Morningstar, dipenderà anche dall’efficacia della risposta dell’Unione e globale alla pandemia.
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