Quanta America c’è sui listini Usa?

L’analisi revenue exposure di Morningstar Direct condotta sugli indici Usa mostra come Mid e Small cap non siano molto diverse in quanto a fatturato prodotto nel mercato domestico.  Rispetto alle altre regioni, gli Stati Uniti sono secondi solo alla Cina in quanto a chiusura all’estero.

Francesco Lavecchia 20/11/2019 | 09:38
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La vera America è tra le Small cap. L’analisi dell’esposizione regionale delle holding che compongono gli indici Morningstar US in base ai ricavi prodotti ci dice che le aziende di piccola capitalizzazione sono quelle che dipendono maggiormente dal mercato domestico, anche se il gap con quelle Mid cap non è elevato.

Gap minimo tra Small e Mid cap
L’analisi “revenue exposure” di Morningstar Direct pesa l’esposizione ai singoli paesi e macro-regioni di ogni holding in base alla Market-cap e somma i valori riportati da ogni titolo del paniere in modo da ottenere il dato complessivo relativo all’indice. Mettendo a confronto gli indici del mercato americano per i vari segmenti di capitalizzazione, si nota come le società Small-cap ricavino oltre il 79% del loro fatturato dal mercato interno, contro il 60,10% del segmento Large-cap. Un dato che emerge è il gap ristretto tra le aziende di piccola e quelle di media dimensione, che sono esposte agli Usa per il 72,64% del fatturato complessivo. Il differenziale si restringe ulteriormente quando ci si allontana dai confini nazionali. Lo scarto tra i due segmenti di capitalizzazione è minimo relativamente all’esposizione al Giappone, all’America latina, all’Europa emergente, al Canada e all’Africa e nel caso dei paesi europei fuori dall’Area euro l’esposizione delle Small cap è superiore a quella delle Mid cap.

Il secondo dato che risalta è l’esposizione all’Asia emergente delle società statunitensi. La regione partecipa per il 10,7% ai ricavi delle Large cap, per il 7,28% a quelli delle Mid cap e per circa il 5% alle vendite delle aziende di piccole dimensioni. Seguono i paesi dell’Eurozona, l’America latina e il Giappone. La Cina è il paese estero con il peso specifico maggiore. Quelle a più alta capitalizzazione producono qui oltre l’8% del loro giro d’affari complessivo, mentre tale percentuale scende rispettivamente al 5,4% e al 3,4% per quelle di medie e piccole dimensioni. Al secondo posto di questa particolare classifica, per le big di Wall Street, c’è il Giappone (3,73%), mentre per Mid e Small cap è il Regno Unito (rispettivamente 3,75% e 1,76%). L’Italia è terza tra i paesi europei dietro a Germania e Francia.

Figura 1: Revenue exposure, indici Morningstar Usa
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Fonte dati: Morningstar Direct

 

Gli Usa si scoprono chiusi 
Il confronto tra gli indici Usa e quelli delle altre regioni dimostra la scarsa apertura delle società americane ai mercati internazionali. Se ci concentriamo sulle aziende Large cap si nota come solo le imprese cinesi siano più chiuse di quelle statunitensi, ricavando internamente oltre il 90% del fatturato complessivo. Tale percentuale scende al 53,31% per quelle giapponesi e al 27% per quelle del Vecchio continente, mentre il paese più aperto dal punto di vista commerciale è il Regno Unito. Le società UK generano solo il 17% del loro giro d’affari all’interno dei confini nazionali, mentre risultano principalmente esposte a quello Usa (26,58%).

Figura 2: Revenue exposure, regioni a confronto
 revenue exposure, indici morningstar

Fonte dati: Morningstar Direct

 

Quest’analisi è di particolare interesse per gli investitori che utilizzano fondi passivi, che devono tenere bene a mente questi dati quando pensano all’allocazione geografica dei loro capitali. Conoscere l’esposizione per ricavi di un indice permette di misurare il reale grado di diversificazione dello stesso e la sua vulnerabilità in caso di fluttuazione delle valute.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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