VIDEO: Concentrazione non fa rima con sovraperformance

Non c’è nessun legame statistico tra l’avere in portafoglio pochi titoli e le performance, mentre esiste un nesso tra scarsa diversificazione e commissioni. Puntare sulle più forti convinzioni del gestore può pagare, ma è pericoloso. Il rischio maggiore è di lasciare fuori le aziende che trainano i rally. La scelta del manager è fondamentale.

Christine Benz 18/06/2019 | 09:31
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Christine Benz: Buongiorno. Sono Christine Benz di Morningstar. Le strategie concentrate tendono a sovraperformare? Qui con me per parlare di questo argomento c’è Alex Bryan, direttore delle strategie passive per il Nord America. Alex, grazie di essere qui.

Alex Bryan: Grazie a te.

Benz: Parliamo di strategie concentrate. Penso che molti investitori comprendano che se un fondo investe la maggior parte dei suoi asset nelle idee più forti del gestore, dovrebbe offrire una certa capacità di sovraperformance. Cosa potrebbe spingere un fondo che è concentrato a sottoperformare, invece?

Bryan: Storicamente, è solo una manciata di singoli titoli azionari che ha davvero guidato la maggior parte dei rally di mercato. Quindi, se pensi di aumentare la concentrazione di portafoglio, di possedere meno titoli, o di investire più asset in un numero minore di stock, ciò aumenta la probabilità che tu possa mancare quella manciata di titoli. In pratica, il costo opportunità di perdere i grandi vincitori del mercato può più che compensare il vantaggio di evitare i suoi molti perdenti. Penso che sia importante tenerlo a mente.

Benz: Quindi, nel caso si avesse un portafoglio più ampio, si potrebbe non essere in grado di beneficiare totalmente di quei vincitori, ma almeno si potrebbe averne alcuni?

Bryan: Giusto. E ricorda, non c'è limite al rialzo. Quindi, alcuni di quei grandi vincitori possono restituire dieci volte quello che hai investito su di loro. Anche se occupano una piccola parte del portafoglio, possono aiutare. Se ti perdi quelle azioni, al contrario, puoi davvero farti male.

Benz: Diamo un'occhiata alla tua ricerca. Hai esaminato se i portafogli più concentrati hanno una propensione a sovraperformare. Cosa hai concluso?

Bryan: Fondamentalmente ho esaminato diverse categorie Morningstar e poi ho classificato tutti i gestori attivi in base alla percentuale di asset parcheggiati nei loro primi dieci titoli e in seguito li ho raggruppati in quartili. In sostanza ho scoperto che non c'era alcun legame significativo tra concentrazione del portafoglio e performance. Sia che lo si calcoli sulla base di rendimenti medi o sulla base della probabilità di superare un benchmark di categoria, non c'è stata davvero una grande differenza tra i fondi più concentrati e quelli meno concentrati.

Benz: Quindi, per gli investitori che amano l'idea di possedere un portafoglio più concentrato perché pensano che sia forse più attivo e che quindi il manager abbia migliori possibilità migliore di battere il benchmark del fondo, ecco, questo non è necessariamente confermato dai dati.

Bryan: Esatto. L'idea che un portafoglio altamente concentrato porti a rendimenti migliori è un mito che semplicemente non tiene conto dei dati.

Benz: Parliamo invece di un'area in cui c'è una correlazione piuttosto forte, cioè concentrazione di portafoglio e commissioni più alte. Hai effettivamente scoperto che i fondi più concentrati tendono a far pagare di più. Perché è così e che tipo di legame hai trovato?

Bryan: Penso che sia importante chiarire. La ricerca che ho fatto si è concentrata sui rendimenti lordi. Con rendimenti lordi, in effetti, non c’è un legame tra concentrazione e performance. Ma se si considerano la performance al netto delle commissioni, i manager più concentrati tendono a essere più costosi. Con la conseguenza che le performance nette sono peggiori. E la ragione per cui fanno pagare di più è perché, penso, c’è questo equivoco all'interno del settore che portafogli più concentrati hanno una maggiore possibilità di recuperare i costi in quanto si concentrano sulle idee migliori.

Si discostano dal benchmark e quindi credono di potersi permettere di addebitare commissioni più alte. Ma i dati suggeriscono che in realtà non è così. I fondi altamente concentrati non dovrebbero essere in grado di giustificare commissioni più alte. In più, a causa dei costi maggiori, hanno sicuramente un ostacolo più alto da superare, ma non ci sono dati che provino che siano in grado di farlo.

Benz: Un punto importante della tua ricerca è che gli investitori dovrebbero comunque prestare attenzione alla concentrazione. Se sto selezionando un fondo a gestione attiva, dovrei prestare attenzione a quante partecipazioni ci sono nel portafoglio. Perché è importante?

Bryan: Il rischio nella selezione del gestore aumenta effettivamente con la concentrazione del portafoglio. Quindi, mentre non abbiamo trovato un collegamento tra performance e concentrazione, la dispersione dei potenziali risultati aumenta con la concentrazione del portafoglio. Il che significa che i manager molto concentrati possono mancare il bersaglio di molto. Ma potrebbero anche sovraperformare di molto. Ci sono grossi rischi in termini di selezione del gestore. Il costo della scelta di un cattivo manager è maggiore quando si utilizzano i fondi concentrati. Quindi, è importante avere una forte convinzione se si sceglie un manager molto concentrato.

Credo poi che l'altro punto da ricordare sia che i portafogli più concentrati tendono ad avere una maggiore esposizione al rischio specifico di ogni impresa e, in media, questo non è ben compensato. Quindi, ancora una volta, si devono davvero valutare i rischi e assicurarsi che il gestore prescelto stia prendendo le misure adeguate per cercare di gestire quei rischi che derivano dalla concentrazione.

Benz: Alex, molto interesante. Grazie mille.

Bryan: Grazie.

Benz: Grazie per l’attenzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Christine Benz  is Morningstar's director of personal finance and author of 30-Minute Money Solutions: A Step-by-Step Guide to Managing Your Finances and the Morningstar Guide to Mutual Funds: 5-Star Strategies for Success. Follow Christine on Twitter: @christine_benz and on Facebook.

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