Cosa inserire nel portafoglio Europa

Da inizio anno, le Borse hanno corso, anche se nelle ultime settimane è aumentata la volatilità. Secondo uno studio di MIM, l’equity è da preferire al reddito fisso, ma solo in alcuni paesi e settori.

Francesco Lavecchia 24/05/2019 | 09:07
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Su quali investimenti posizionarsi in Europa se si ha un orizzonte di lungo periodo? Gli analisti di Morningstar Investment Management hanno recentemente aggiornato le loro analisi sulle diverse classi di attività finanziaria con un arco temporale di riferimento decennale.

Cosa aspettarsi dal mercato dell’equity?
Da inizio anno le Borse europee hanno recuperato parte del terreno perso nell’ultimo trimestre del 2018, contrassegnato da incertezze politiche, prima su tutte quella relativa all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, e da una politica monetaria meno accomodante da parte della Banca centrale europea. L’indice Morningstar Europe ha guadagnato il 12% dal primo gennaio di quest’anno e le valutazioni dell’equity della regione sono diventate meno attraenti. Le opportunità di investimento, comunque, non mancano, ma bisogna guardare ai singoli paesi e settori (vedi Figura 1). Italia e Germania, dove le stock sono scambiate mediamente a un tasso di sconto del 5%, sono i listini più convenienti. Seguono Spagna, Regno Unito e Austria, per i quali il rapporto Prezzo/Fair value è pari a 0,96. Relativamente alla Gran Bretagna, l’incertezza sull’esito di Brexit continua a pesare sulle Borse della regione, ma l’attuale margine rispetto al fair value più che compensa gli investitori da tutti i possibili esiti legati all’uscita dall’Unione europea. Inoltre, non va dimenticato che una larga fetta delle società dell’indice FTSE 100 sono multinazionali con una limitata esposizione reale all’economia interna.

Figura 1: Le valutazioni di Morningstar a livello paese
Valutazioni europa may

Tra i settori, spiccano le quotazioni dei titoli energetici, che continuano a mostrare valutazioni attraenti nonostante il rimbalzo del prezzo del barile nella prima parte del 2019. E interessanti sono anche i rendimenti attesi nei settori finanza e telecomunicazioni, nonostante le preoccupazioni per le banche italiane e per i cambiamenti in atto nel comparto telecom, alle prese con l’evoluzione del modello di business delle aziende e con la maggiore regolamentazione da parte delle autorità. 

Quali i segmenti obbligazionari più promettenti
Sul fronte del mercato obbligazionario, gli analisti di MIM hanno un livello di convinzione basso nel segmento delle emissioni governative nel Vecchio continente, le cui valutazioni risultano essere molto elevate. I timori per un nuovo rallentamento dell’economia nella regione ha reso più cauta la Bce sull’opportunità di normalizzare la politica monetaria attraverso un primo rialzo dei tassi di interesse. Questo, di fatto, scoraggia gli investitori a posizionarsi su questo asset poiché li costringe ad accettare rendimenti più bassi rispetto al passato per bond con scadenza più elevata.

L’outlook è negativo anche per i titoli investment grade delle emissioni societarie (con rating creditizio almeno pari a BBB), i quali non garantiscono un ritorno in linea con i rischi che potrebbero derivare da un cambiamento nei tassi di interesse, nelle aspettative inflazionistiche, nel ciclo dei default e nell’allargamento degli spread creditizi. Di fatto, sul mercato americano (il più grande per i corporate bond), la qualità di questi asset è peggiorata nel tempo e ora una grossa porzione degli indici relativi a questo mercato è rappresentata da titoli con rating BBB. Il rischio per gli investitori, in caso si verificassero situazioni avverse come una nuova crisi economica o finanziaria, è che il downgrade di questi titoli (e la conseguente perdita dello status di investment grade) possa produrre un forte sell-off da parte degli istituzionali, che per mandato sono tenuti ad avere in portafoglio solo obbligazioni con merito creditizio elevato.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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