Segnali positivi dalle banche Usa

Le trimestrali degli istituti di credito hanno dato un’indicazione confortante sullo stato di salute dell’economia del paese. I fondamentali restano solidi, al netto dell’appiattimento della curva dei rendimenti.  

Francesco Lavecchia 23/04/2019 | 12:03
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Cosa dicono le trimestrali delle banche americane sullo stato di salute dell’economia Usa? Tutto ok, a parte l’appiattimento della curva dei rendimenti. Molti analisti erano preoccupati che i dati intermedi dei principali istituti di credito del paese certificassero l’avvio di una nuova fase di recessione, ma i risultati della gestione operativa di Citigroup, JP Morgan, Wells Fargo e Bank of America hanno dato un forte segnale di robustezza del settore.

Inoltre, il commento del management delle aziende è stato positivo: la crescita dei prestiti core è ancora buona e il contesto creditizio rimane favorevole. Curva di rendimento a parte, dunque, i fondamentali del comparto sembrano ancora solidi. E questa è un’ottima notizia per l’economia a stelle e strisce.

Il commento alle trimestrali 
Per Citigroup, i risultati sono stati contrastanti. La banca ha contenuto bene i costi e si sta avviando a raggiungere il suo target di rendimento del capitale previsto per il 2019. Tuttavia, sembra in ritardo sul fronte della crescita futura. “Anche se i ricavi non aumentassero in maniera decisa, anche un progresso modesto unito a un costante controllo dei costi dovrebbe permettere a Citi di raggiungere i suoi obiettivi di profittabilità. Questo è un risultato ottimo per una banca che ha sempre faticato in questo senso, e il titolo è scambiato a prezzi favorevoli sul mercato”, dice Eric Compton, analista azionario di Morningstar (report aggiornato al 15 aprile 2019).

JP Morgan, che negli anni ha dimostrato di essere la più redditizia delle quattro grandi banche americane, ha toccato un nuovo massimo nel rendimento del capitale nonostante il debole contesto che sta caratterizzando il segmento assicurativo e del trading. Per questo motivo gli analisti non si aspettano grossi miglioramenti, ma sono fiduciosi che possa mantenere questo trend anche nei prossimi anni. 

Per Wells Fargo, i risultati sono stati ancora una volta deludenti. Il management ha rivisto al ribasso le guidance per l’utile da interesse atteso per fine anno e hanno ammesso di aver sostenuto costi di compliance più alti del previsto. “Accogliamo con favore il fatto che il rendimento del capitale sia rimasto fermo al 15%, ma senza un cambio di passo nella gestione sarà dura per Wells Fargo tenere il passo delle altre big”, dice Compton (report aggiornato al 15 aprile 2019).

Bank of America, alla stregua di molte altre banche, ha visto rallentare la crescita dei ricavi ma aumentare gli utili per azione grazie ad un attento controllo dei costi. L’azienda sta rispettando le guidance sui costi di esercizio e sta aumentando i depositi, i patrimoni gestiti e i prestiti commerciali. Il posizionamento di Bank of America all’interno del settore, secondo gli analisti, è molto buono e si aspettano che la redditività del gruppo possa anche migliorare in futuro.

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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