Fondi passivi, i mille volti della sostenibilità

Gli strumenti indicizzati che seguono criteri ESG presentano una moltitudine di possibili approcci. L’offerta è ampia e gli investitori potranno trovare l’indice più adatto a loro, non solo in termini di rischio e performance, ma anche a seconda di quale impatto desiderano avere, attraverso le loro scelte di portafoglio, sull’ambiente o sulle politiche sociali.

Valerio Baselli 28/05/2018 | 10:05
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Gli investitori non sono tutti uguali. Questo vale anche per chi sceglie di allocare i propri capitali secondo criteri di sostenibilità. Ci sono investitori che desiderano semplicemente che i loro portafogli riflettano i loro valori, altri, sempre più numerosi a dire il vero, ritengono anche che incorporare i criteri ESG in un processo di investimento possa aumentare il rendimento a lungo termine e gestire meglio il rischio finanziario. Altri ancora vogliono invece che i loro investimenti facciano la differenza nel mondo, che abbiano un impatto concreto e misurabile in determinate aree.

Il recente studio di Morningstar Passive Sustainable Funds: The Global Landscape ci ricorda che nell’universo dei fondi sostenibili gestiti passivamente convive una vasta gamma di approcci, che mirano ad affrontare una moltitudine di diversi obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG).

A ognuno il suo benchmark
L’attuale universo di indici sostenibili può essere rappresentato da due gruppi sovrapposti. Un gruppo comprende indici su base ampia, che incorporano criteri ESG pur rivolgendosi al mercato nella sua ampiezza. L’altro gruppo è invece costituito da indici tematici, incentrati su specifici argomenti. L'area di mezzo, in cui i due macro-approcci si sovrappongono, raccoglie i portafogli a tematica ampia, che forniscono esposizione al mercato nel suo insieme filtrandolo a seconda di uno dei tre componenti E, S e G (in inglese Environmental, Social, Governance).

Ex5 ESG 05 18

Per quanto riguarda il primo gruppo, quello che incorpora i criteri ESG nel loro insieme alla totalità del mercato, i benchmark che ne fanno parte si distinguono a seconda di quanto fortemente aderiscono ai criteri di sostenibilità e a quanto quindi si discostano dall’indice originario. Utilizzano di solito un approccio best in class e richiedono un compromesso tra prestazioni ESG e tracking error.

Oltre a eliminare i titoli peggiori in termini di rating ESG dall’universo d’investimento iniziale, molti indici best in class rimuovono anche specifiche società che sono coinvolte in attività come tabacco, alcol, giochi d'azzardo e armi controverse.

Come alternativa all’approccio best in class, che può portare ad allontanarsi sensibilmente rispetto ai benchmark di mercato, alcuni indici ESG su base ampia selezionano e ponderano i componenti attraverso la tecnica dell’ottimizzazione. Questo approccio, utilizzato ad esempio dai benchmark MSCI ESG Focus, mira a ottenere la massima esposizione ai titoli con i migliori risultati in termini ESG, riducendo al minimo il tracking error.

Sempre più fondi passivi, invece, sono disegnati per rispondere alle sfide presenti in alcuni settori specifici, come quello ambientale o sociale. Anche in questo caso, il focus sulla tematica scelta può essere più o meno concentrato. Maggiore è la concentrazione su di uno specifico settore, o sotto settore, minore sarà la diversificazione di portafoglio.

Ex6 ESG 05 18

In prospettiva, gli analisti di Morningstar prevedono che la domanda degli investitori, unita a una migliore qualità e divulgazione dei dati, continui a guidare lo sviluppo dei benchmark e dei prodotti. In particolare, si aspettano di vedere più fondi passivi che investono in temi derivati dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare, il Low Carbon (la minimizzazione delle emissioni di carbone) sarà un tema che continuerà a crescere.

Un’altra area di crescente interesse è l'integrazione dei criteri ESG nelle strategie fattoriali. IndexIQ, il marchio ETF di proprietà e utilizzato da New York Life Investment Management negli Stati Uniti e gestito de Candriam Investors Group in Europa, ha aperto la strada nel 2017 con tre ETF azionari multifactor. I fondi ponderano i titoli filtrati attraverso criteri di sostenibilità in base a indicatori macroeconomici e a metriche relative a valorizzazione, qualità e volatilità.

Per scaricare lo studio completo, clicca qui.

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Per maggiori informazioni sugli investimenti sostenibili e il Morningstar Sustainability Rating, visita il mini-sito dedicato.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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