L’intrattenimento che diventa rendimento

L’avvento delle nuove tecnologie rischia di modificare gli equilibri all’interno del settore, ma il processo sarà lento. Nel comparto non mancano le buone occasioni di investimento. Ecco quali sono secondo gli analisti di Morningstar.  

Francesco Lavecchia 19/04/2016 | 11:51
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E’ tempo di mettere la Tv in soffitta? Forse ancora no, ma l’industria dei media sta cambiando. L’avvento di nuovi supporti multimediali e la diffusione di Internet stanno rivoluzionando il modo in cui le famiglie “consumano” il loro intrattenimento televisivo e rischiano di modificare i rapporti di forza tra le aziende del settore. La minaccia, dicono gli analisti, è concreta, ma il ritmo con cui questo processo si realizzerà non sembra essere rapido. Il settore entertainment, negli Usa, ha perso circa il 10% della propria capitalizzazione di mercato negli ultimi dodici mesi e non mancano i titoli di qualità scambiati a prezzi convenienti.

Viacom e l'importanza dei brand
Viacom gode di un ottimo posizionamento all’interno del settore ed è scambiata a un tasso di sconto di circa il 25% rispetto al fair value di 53 dollari.

Il gruppo americano detiene un ampio portafoglio di canali via cavo con una copertura globale. Il tasso di penetrazione di questo settore è ancora molto basso in molti paesi emergenti e questo, sebbene sullo sfondo restino le incertezze legate ai cambiamenti del settore, garantisce a Viacom interessanti prospettive di crescita. Inoltre, la sua leadership all’interno del mercato americano la mette al riparo dall’ingresso di nuovi competitor. Il vero asso nella manica, però, è la produzione di contenuti multimediali.

La proprietà di due canali di rilevanza mondiale come MTV e Nickelodeon permette all’azienda di sfruttare al massimo i contenuti prodotti in casa e quindi di generare margini di profitto superiori alla media. Attraverso la Paramount Pictures, Viacom detiene inoltre i diritti di numerosi film, il cui ritorno, in base alle previsioni degli analisti, potrà aumentare anche grazie alla crescita dei canali di distribuzione prevista nei prossimi anni.

Le armi di Discovery Communications
I punti di forza di Discovery Communications sono la forte presenza sui mercati globali e l’elevata produzione di contenuti. I tre maggiori canali televisivi del gruppo, Discovery, Learning Channel e Animal Planet, raggiungono circa 95 milioni di famiglie americane e oltre 300 milioni in tutto il mondo. Questo permette all’azienda di riproporre gli stessi programmi in numerosi paesi ammortizzando i costi di produzione. La crescente popolarità della Tv via cavo fuori dai confini nazionali promette di giocare a favore di Discovery, ma la vera assicurazione sul futuro della società è rappresentata dall’ampio portafoglio di contenuti. Il forte apprezzamento da parte del pubblico e la possibilità di renderli disponibili in versioni dedicate a un’audience locale (o semplicemente tradotte nella lingua del posto), li rende appetibili da altri operatori come Netflix e Amazon, i quali per attrarre nuovi sottoscrittori necessitano di contenuti da parte di terzi.

Gli analisti prevedono per i prossimi cinque anni un tasso medio di crescita del 4%, nonostante l’attesa flessione degli introiti pubblicitari e il negativo andamento dei tassi di cambio che deprezzano i ricavi prodotti nei paesi emergenti, e stimano un fair value pari a 34 dollari per azione.

La Twenty-First Century Fox si coccola gli studios
La Twenty-First Century Fox è tra le migliori idee di investimento all’interno dell’industria dell’entertainment. Il gruppo americano è uno dei maggiori operatori all’interno dell’industria della Tv via cavo, grazie a una piattaforma che conta circa 300 canali e che raggiunge oltre 1,4 miliardi di famiglie negli Stati Uniti e un numero sempre crescente di paesi in Europa e in Asia. Fox, inoltre, detiene i diritti per la trasmissione di popolari eventi sportivi come il campionato di football americano. Questo le garantisce introiti pubblicitari elevati e poco sensibili all’andamento del ciclo economico e le permette di rivendere le licenze di trasmissione a terzi operatori televisivi.

Il network di canali via cavo non è soltanto una fonte diretta di guadagno, attraverso gli introiti derivanti dalle sottoscrizioni e dalla pubblicità, ma garantisce una diffusa distribuzione dei contenuti prodotti dagli studi televisivi e cinematografici del gruppo. Questo segmento di business promette di essere una delle principali fonti di crescita nel futuro poiché la trasformazione del settore dell’entertainment porterà in dote una moltiplicazione di canali distributivi e questo dovrebbe far salire il valore dei contenuti. Il mercato sottostima le potenzialità di crescita del fatturato dell’azienda e sconta il titolo di circa il 20% rispetto al fair value Morningstar che è pari a 35 dollari per azione.

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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