La Bce prende gli applausi dei corporate, ma…

L’arrivo dell’Eurotower nel segmento delle obbligazioni societarie viene visto dal mercato come un elemento positivo. Non mancano, tuttavia, le perplessità sulle sue capacità di gestire l’asset class senza creare distorsioni.

Marco Caprotti 19/04/2016 | 09:56
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Ottimismo, temperato da un po’ di prudenza. Si può sintetizzare così l’atteggiamento dei mercati dopo la decisione della Bce di voler includere nelle operazioni di allentamento monetario anche le obbligazioni societarie in euro con un merito di credito di investment grade. Di fatto, insomma, l’Eurotower entra con entrambi i piedi e tutta la sua potenza di fuoco in un segmento nel quale non aveva mai operato.

“Bisogna capire se ha l’esperienza e la capacità di orientarsi fra gli spread di questo comparto del mercato”, spiega Dave Sekera, analista obbligazionario di Morningstar. “Non è nemmeno chiaro come Draghi e i suoi uomini gestiranno il portafoglio corporate. Non si capisce se resteranno legati a un indice o se sovra- o sottopeseranno determinati settori. Non è stato spiegato quale maturity sceglieranno, né cosa succederà quando e se le obbligazioni acquistate subiranno un downgrade. In questo caso potrebbe essere obbligata a vendere creando un effetto distorsivo sul mercato”.

Il conto alla rovescia per la fine del secondo trimestre di quest’anno, quando gli acquisti da parte della Bce prenderanno il via, intanto, è iniziato. Per allora, sperano gli operatori, l’Eurotower avrà pubblicato i dettagli sull’allargamento del piano di acquisto di obbligazioni. “Nel breve termine, l’entrata della Bce nel mercato corporate provocherà un restringimento degli spread delle emissioni europee, ma ci saranno implicazioni a livello internazionale”, dice Sekera. “Molti emittenti hanno bond in altre valute oltre a quella unica. Ad esempio, chi ha obbligazioni in euro e in dollari, vedrà un restringimento degli spread in entrambe le divise, anche se non della stessa entità”.

Non correre a comprare
L’arrivo di un colosso come l’Eurotower sul mercato non significa comunque che gli investitori debbano riempire il portafoglio di obbligazioni societarie. “L’intero mercato del fixed income europeo ha beneficiato di questo supporto tecnico ben gradito agli operatori. Tuttavia il clima di risk off che sempre più frequentemente si ripresenta sui mercati avvantaggia i governativi core come il decennale tedesco”, spiega un report di Banca Intermobiliare. “Lo spread verso alcuni periferici è tornato ad allargarsi: in particolare il differenziale Btp-Bund è risalito in area 119 punti base, spinto dai rinnovati timori del risiko in atto nel settore finanziario”. E per quanto riguarda i corporate? “Gli spread del credito seguono il generalizzato contesto di discesa dei tassi di mercato, sostenuti dagli annunciati interventi della Banca centrale e dalla ricerca di extra-rendimento, fattori che recentemente hanno risvegliato anche il mercato primario”, dice lo studio.

I vantaggi
In generale, comunque, il fatto che gli asset rischiosi – come sono le obbligazioni societarie investment grade – ora siano inclusi nello schema del Quantitative easing ampliato a 80 miliardi di euro mensili, significa che la Bce sta indirizzando al ribasso il costo del rischio in modo più diretto. “Ci aspettiamo che le obbligazioni societarie investment grade continuino a mettere a segno performance solide da qui in avanti”, spiega Gareth Isaac, gestore obbligazionario di Schroders. “Gli spread sul credito dovrebbero restringersi, mentre gli investitori potrebbero orientarsi verso asset societari con rendimenti più elevati. Questo impatto è stato positivo anche per i mercati azionari, dato che il costo per rifinanziarsi è diminuito”.

Sembra poi esserci un altro vantaggio. L’estensione del programma di acquisto permette di rimediare in parte al problema della scarsità delle emissioni perché con un acquirente delle dimensioni della Bce sul mercato, le aziende avranno meno remore a cercare di finanziarsi con i bond. L’avvertenza, tuttavia, resta la stessa. “Questa azione sicuramente favorirà la ricerca di rendimento”, dice uno studio di Amundi. “Ma potrebbe creare qualche distorsione in termini di valorizzazione all'interno dell'universo del credito euro”.  

 

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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