Le telecom tornano di moda

I titoli del comparto viaggiano in linea con le valutazioni degli analisti, ma la possibilità che si concretizzino nuove operazioni di fusione e acquisizione potrebbero far lievitare i prezzi.

Francesco Lavecchia 29/03/2016 | 14:38
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Le M&A tra le società di telecomunicazioni del Vecchio continente possono creare opportunità di acquisto. La nuova Authority europea per la concorrenza sembra essere restia nell’approvazione delle operazioni di fusione e acquisizione ma, dicono gli analisti di Morningstar, alcuni deal hanno maggior probabilità di successo di altri. Ecco quali sono.

Il mercato sottovaluta Telefonica
Telefonica, ad esempio, ha pagato oltre modo le speculazioni circa la bocciatura da parte dell’Unione europea dell’accordo tra la sua controllata inglese 02 e la 3. “La decisione di dismettere queste attività è una scelta intelligente”, dice Allan Nichols analista azionario di Morningstar. “In seguito all’acquisizione di E-Plus in Germania e GVT in Brasile, il gruppo spagnolo ha visto lievitare il suo indebitamento e questa operazione, se andasse in porto, le permetterebbe di ridurre la leva finanziaria. Inoltre, il mercato inglese è uno dei più concorrenziali del Vecchio continente, come dimostrano i bassi margini di profitto, quindi la dismissione di queste attività non rappresenterebbe un grosso sacrificio. Se tale accordo dovesse concretizzarsi, quindi, ci aspetteremmo che il titolo del gruppo spagnolo salga in Borsa.

In caso contrario, continueremmo comunque ad essere ottimisti. Telefonica, infatti, potrebbe tagliare il debito attraverso altre operazioni, come ad esempio l’Ipo di Telxius (società a cui fa capo una parte del patrimonio delle torri di ripetizione del segnale)”.  Prendere posizione sulle azioni Telefonica, che al momento sono scambiate a un tasso di sconto del 25% rispetto al fair value di 13 euro, potrebbe dare agli investitori la possibilità di beneficiare del rally che seguirebbe alla concretizzazione di una di queste ipotesi.

VimpelCom mette nel mirino 3Italia
Più incerto, invece, è lo scenario attorno all’accordo tra Wind e 3 Italia, rispettivamente terza e quarta società del mercato mobile italiano. Nonostante si tratti di operatori minori, la scarsa concorrenza da parte dei MVNO (Mobile virtual network operator, aziende Tlc che non hanno una struttura per il servizio e devono appoggiarsi ad una rete terza), nonché il mancato ingresso nel settore telecom degli operatori delle TV via cavo (come è avvenuto ad esempio in Inghilterra con Sky) ha limitato il numero di player all’interno del settore.

“La probabilità che l’Unione europea dia il suo via libera al deal tra Wind e 3 Italia è di uno su quattro”, dice Allan Nichols analista azionario di Morningstar. “Se questo, però, dovesse concretizzarsi darebbe la possibilità a VimpelCom (controllante di Wind e terzo operatore mobile in Russia) di aumentare le economie di scala e di migliorare i margini di profitto, e questo avrebbe un positivo impatto sulla nostra valutazione del titolo, che ora è di 4 dollari. Al momento il prezzo di mercato delle azioni è in linea con il fair value, ma l’accordo con 3 Italia potrebbe dare una spinta alle quotazioni”.

Orange spera nell’intervento dell’Eliseo
Più intricata è la situazione in Francia, dove Orange, Numericable-SFR e Iliad si contendono Bouygues Telecom. Quello francese è uno dei mercati mobile più concorrenziali del Vecchio continente con ben quattro operatori. Date le sue elevate dimensioni, Orange parte sfavorita nella corsa a tre ma, nel caso in cui a decidere fosse l’Antitrust francese, le probabilità di successo salirebbero in maniera significativa. Se qualche anno fa l’Eliseo era molto più sensibile alle questioni relative alla concorrenza, ora il problema dell’occupazione è diventato di primaria importanza e questo potrebbe far pendere la decisione a favore di Orange, di cui il Governo francese è azionista.

“Gli investitori farebbero bene a seguire con attenzione questa vicenda. Al momento il prezzo di Orange e Bouygues viaggia in linea con il fair value (rispettivamente pari a 17 e 37 euro), ma le raccomandazioni per i due titoli potrebbe cambiare”, dice Nichols. “Il miglioramento della valutazione di Orange dipenderà, oltre che dal verdetto delle autorità sulla concorrenza, anche da quali asset la società sarà costretta a vendere (nel caso voglia aggiudicarsi la disputa), mentre nel caso di Bouygues l’aumento del fair value sarà legato all’offerta di acquisto per il pacchetto di maggioranza. Le voci che circolano parlano di un prezzo superiore ai 37 euro da noi stimati, e questo potrebbe far scattare un rally del titolo”.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Bouygues36,12 EUR0,08Rating
Orange SA10,86 EUR1,64Rating
Telefonica SA4,01 EUR0,00Rating
VEON Ltd ADR23,88 USD1,92

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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