Voci dall’America

I gestori Usa comprano ancora con cautela. La preferenza va al settore finanziario e, più in generale, alle società che hanno un vantaggio competitivo facilmente difendibile. Le vendite si stanno spostando sempre di più verso il farmaceutico.

Marco Caprotti 08/03/2016 | 14:24
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Acquistare, per un investitore, non può mai essere un atto di fede. Soprattutto in un periodo di volatilità come quello che stanno passando i mercati da inizio anno e considerando le prospettive nebulose di mercati. Ci vuole, invece, una forte convinzione sulla direzione da intraprendere e sulle caratteristiche dei titoli che si vogliono mettere in portafoglio (un processo chiamato conviction buying). “I mesi scorsi non hanno rappresentato solo una fase in cui i gestori hanno venduto azioni che avevano raggiunto o superato i fair value previsti, ma sono stati anche l’opportunità per prendere posizione su alcune aziende con buoni vantaggi competitivi (il cosiddetto Economic moat, Ndr) che sembrano interessanti nel medio e lungo periodo”, spiega Eric Compton, analista azionario di Morningstar.

Pochi buy
L’analisi dei portafogli dei fondi di investimento americani può dare una buona indicazione sui settori e sui titoli che i money manager dall’altra parte dell’Atlantico stanno seguendo con attenzione. Va detto che lo studio degli asset mostra che, nell’ultimo trimestre del 2015, non ci sono stati grandi movimenti di acquisto. Una tendenza osservata anche nei 10 quarter precedenti e confermata dalle settimane di inizio 2016. “I dati aggregati mostrano che la maggior parte dei conviction buying che ci sono stati fra la fine dell’anno passato e l’inizio di quello in corso si sono concentrati su aziende di qualità che hanno una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza facilmente difendibile”.

Nei portafogli Usa sono entrati soprattutto titoli del settore finanziario. Il segmento più gettonato è stato quello dei pagamenti elettronici con American Express, MasterCard e PayPal. Numerosi anche gli acquisti per Ally Financial (mutui e prestiti). Negli altri settori i fari sono stati puntati soprattutto su Apple e su Union Pacific. “Nella maggior parte dei casi si tratta di titoli che hanno sconti interessanti rispetto alle nostre stime di fair value”, spiega Compton.

Vincono i sell
La parte più corposa dell’attività di gestione fra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 sembra, comunque, essere stata quella di vendita. “Molti manager hanno deciso di alleggerire i portafogli: sia perché alcuni titoli avevano raggiunto i fair value sia perché era passata la convinzione che le aziende emittenti potessero fare bene nel lungo periodo”, continua l’analista di Morningstar. “All’inizio dell’anno scorso vendevano soprattutto titoli del comparto energy, utility e Tlc. Avvicinandosi la fine del 2015 hanno iniziato a far partire gli ordini di sell sul farmaceutico. I titoli più penalizzati, in questo senso, sono stati Valeant Pharmaceuticals e Medtronic”.

Da un punto di vista previsionale sono da osservare i movimenti del colosso delle spedizioni Ups (il cui andamento dipende molto dalle prospettive di crescita economica globale). Il titolo alla fine dell’anno scorso ha raggiunto il prezzo obiettivo di 101 dollari dopo i minimi toccati nel terzo trimestre. A quel punto i gestori hanno iniziato a liberarsene. “Se dovessero tornare gli acquisti, allora vorrà dire che i gestori iniziano ad avere una visione più ottimistica riguardo al futuro della congiuntura mondiale”, dice Compton. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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