Chi ha paura dell'altalena

Investire nei settori meno volatili in questo periodo può aiutare a controllare i movimenti dell’intero portafoglio. Ma conviene studiare a fondo ogni singolo titolo che si vuole acquistare. Gli sconti ci sono, ma si sono viste valutazioni migliori. 

Marco Caprotti 16/02/2016 | 14:43
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Andare a caccia nei segmenti giusti può aiutare a rallentare i violenti movimenti di portafoglio creati dell’altalena su cui sono saliti i mercati da inizio anno. L’importante, spiegano gli analisti di Morningstar, è scegliere i comparti meno volatili e poi cercare le azioni con le valutazioni più interessanti.

Dietro la volatilità
Il compito non è facilissimo all’interno di Borse che devono fare i conti con diversi elementi che ne stanno condizionando i corsi e la volatilità. Tutto è partito con le preoccupazioni legate alla crescita cinese in rallentamento che ha generato preoccupazioni sull’andamento degli emerging e, a ruota, del mondo intero. La conseguenza è stata un sell off dei titoli nel settore delle commodity (legati a filo doppio alla congiuntura globale), soprattutto a causa dei dubbi sui conti delle società dell’energy. I fari si sono spostati sulle banche e sui prestiti che possono avere nei confronti delle compagnie energetiche in un periodo in cui c’è preoccupazione per i crediti incagliati in generale. Il tutto è complicato dalle politiche monetarie divergenti delle Banche centrali: mentre la Fed rialza i tassi, ad esempio, la Bce e la Bank of Japan restano accomodanti. “Tutti questi elementi messi insieme creano una situazione di forte volatilità”, spiega Jeremy Glaser, analista di Morningstar. “Soprattutto quando le valutazioni dei titoli sono alte. I prezzi dell’equity indicavano l’aspettativa degli investitori per una situazione globale in miglioramento. Ora le stime sono peggiorare e gli operatori si affrettano a vendere”.

Opportunità da difesa
Questa situazione sta creando buone opportunità di acquisto? Dipende Da come si leggono i dati. Le azioni seguite dagli analisti di Morningstar (a livello globale) attualmente hanno uno sconto di circa il 12% rispetto al fair value. Il valore è simile a quello registrato dall’azionario europeo nell’estate del 2011. Nel pieno della crisi della regione, tuttavia, i prezzi erano scesi anche del 40-50%. “In generale, quindi, le azioni sono a sconto”, dice Glaser. “Tuttavia non possono essere definite molto sottovalutate”.

In una situazione del genere conviene muoversi su quei segmenti che, al di là dei prezzi dei titoli che ci sono dentro, sono di solito considerati meno volatili degli altri. L’obiettivo è quello di controllare la velocità con cui l’intero portafoglio si muove verso il basso o verso l’alto.  La mappa dei territori in cui muoversi è formata dalle utility, dai beni di consumo difensivi e ciclici, dall’health care e dalle telecomunicazioni. “In tutti questi comparti è importante muoversi con attenzione scegliendo accuratamente ogni singolo titolo”, spiega l’analista di Morningstar. “Con l’aria che tira sulle borse in questo momento e con questo livello di sconto non è consigliabile comprare qualsiasi cosa”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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